[Gfoss] QGIS , la conservazione della vestizione grafica e la conservazione dell'investimento fatto.

Francesco P. Lovergine frankie a debian.org
Dom 2 Mar 2014 15:49:54 CET


On Sat, Mar 01, 2014 at 06:42:26PM +0100, Andrea Peri wrote:
> Molto interessante la citazione di TEX.
> 

Questo è il famoso statement di Knuth di feature freezing per TeX e Metafont:
http://tug.org/TUGboat/Articles/tb11-4/tb30knut.pdf

Le considerazioni relative ai vantaggi di questo approccio le lascio a voi,
ma quando io nel 2014 compilo qualcosa che ho scritto venti anni fa, il
risultato è identico ad allora, che sia in PS o PDF (e il PDF venti anni
fa praticamente non esisteva). Il che ha indubbi vantaggi pratici.

> Purtroppo non conosco cosi' in profondita' qgis .
> Ma sarei tentato di pensare che il composer di qgis si prefiguri un po'
> come fa TEX con i suoi files di configurazione.
> 
> Infatti la parte di interfaccia utente di qgis unita con la sua canvas è
> una interfaccia utente che potrebbe anche non esserci.
> L'importante è che ci sia un file di progetto di QGIS e un progetto di
> Composer.
> Il composer non fa' altro che prendere questi due files , unitamente a
> tutti i dataset citati nel progetto qgis e trasformarli in un file di
> output.
> Un output che puo' essere un pdf, ma anche un TIFF o una stampa diretta.

In qualche modo sì, il motore di rendering tratta oggetti diversi rispetto
a quelli di TeX, e probabilmente (anzi sicuramente) non è monolitico
come quello di TeX, ma per certi versi è simile. Dubito fortemente però
che nessuno accetterebbe un freezing sine die del motore di rendering.

Certo IMHO un ciclo di rilascio troppo rapido non aiuta a garantire
un minimo di stabilità inter-versione. E quindi la scelta del ciclo
di sviluppo ha la sua importanza.

-- 
Francesco P. Lovergine


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