[Gfoss] QGIS , la conservazione della vestizione grafica e la conservazione dell'investimento fatto.

Andrea Peri aperi2007 a gmail.com
Sab 1 Mar 2014 18:42:26 CET


Molto interessante la citazione di TEX.

Purtroppo non conosco cosi' in profondita' qgis .
Ma sarei tentato di pensare che il composer di qgis si prefiguri un po'
come fa TEX con i suoi files di configurazione.

Infatti la parte di interfaccia utente di qgis unita con la sua canvas è
una interfaccia utente che potrebbe anche non esserci.
L'importante è che ci sia un file di progetto di QGIS e un progetto di
Composer.
Il composer non fa' altro che prendere questi due files , unitamente a
tutti i dataset citati nel progetto qgis e trasformarli in un file di
output.
Un output che puo' essere un pdf, ma anche un TIFF o una stampa diretta.

A.


Il giorno 01 marzo 2014 16:22, Francesco P. Lovergine
<frankie a debian.org>ha scritto:

> On Sat, Mar 01, 2014 at 11:21:53AM +0100, Alessandro Pasotti wrote:
> > Il progetto QGIS è cresciuto e i limiti e i difetti del modello di
> sviluppo  open si fanno sentire,
>
> s/open//
>
> Senza nessuna polemica, mi spiace ma in questa tua affermazione vedo un
> preconcetto legato al fatto che lo sviluppo open sia 'diverso' dallo
> sviluppo in genere.
> Cosa assolutamente falsa, prova ne sia che il problema deila conservazione
> dei
> formati e dei risultati del processing è un problema reale trasversale per
> strumenti open e proprietari.
>
> In un contesto completamente diverso - quello dei documenti - esiste un
> solo
> strumento che mi consti garantire esattamente il risultato finale
> dell'impaginazione (più o meno negli ultimi 30 anni) indipendentemente
> dalla versione, a meno di bug e si chiama TeX.
>
> E lo fa per un ottimo motivo, perché tale caratteristica è
> garantita by concept fin dall'inizio del suo ciclo di vita negli anni
> 70. Qualsiasi altro prodotto documentativo da questo punto di vista
> in confronto è fuffa, indipendentemente dal costo.
>
> Questa cosa non è senza un costo, ed il costo è questo: TeX è ritenuto dal
> suo creatore perfetto, con tutto quanto necessario e sufficiente ad
> ottenere un documento completo di qualsiasi lunghezza e complessità.
> Se l'utente non ci riesce il problema non è TeX, ma l'utente che
> non è in grado di concepire correttamente la soluzione implementativa,
> per quanto complessa essa possa essere.
>
> Temo che Qgis allo stato attuale sia molto lontano da tale Nirvana, e non
> credo nemmeno intenda arrivarci. E come Qgis il 90% di ogni altro software.
>
> Ergo è in definitiva questione di obiettivi e di conseguente workflow di
> sviluppo.
> In questo mondo imperfetto ci si può solo accontentare di prodotti
> imperfetti
> e di usare ogni volta la versione (imperfetta) adatta ad ottenere in modo
> ripetibile lo stesso risultato (imperfetto, ma sempre identico).
>
> Il vero problema è quindi: riesco ancora a far girare su una macchina
> del 2014 una versione 0.7.2 che mi serve per renderizzare i miei
> file di X anni fa?
>
> La risposta ovviamente è sì, basta installare una macchina virtuale
> Debian GNU/Linux di alcuni anni fa che pacchettizzava una versione
> 0.7.2 e risolvere il problema momentaneamente. Naturalmente entro
> un limite temporale ragionevole (dieci anni?), entro il quale ci si aspetta
> di migrare i dati a versioni up-to-date per ricominciare il ciclo.
>
> Just my 2 cents.
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