[Gfoss] Re. dipendenza da software proprietario

GEOgrafica geografica a alice.it
Lun 11 Apr 2011 16:24:04 CEST


Il giorno 11/apr/2011, alle ore 16.03, Sandro Santilli ha scritto:

> On Mon, Apr 11, 2011 at 03:35:48PM +0200, GEOgrafica wrote:
>> Il giorno 11/apr/2011, alle ore 13.54, a.furieri a lqt.it ha scritto:
>>> 
>>> che c'entra il sw libero nello specifico ?
>> 
> [..]
>> L'aggancio con il discorso open e' che nello specifico lo sviluppatore
>> ragionava nel modo in cui ragionava perche' abbarbicato come una patella
>> alla SUA concezione del software open e alla SUA incapacita' di ascoltare
>> le esigenze del committente, in quando convinto che la sua strada, open o
>> non open che fosse (ma di fatto era - ed e' - open) era migliore di quella
>> di un altro.
> 
> Allora se un criminale aiuta una vecchietta ad attraversare la strada
> vuol dire che non bisogna aiutare le vecchiette ad attraversare la strada ?

Noto che tu hai spesso la tendenza a fare questi esempi tranchant :) 
Ovviamente la tua e' una domanda retorica, ma c'entra fino a un certo punto col discorso.
Io non sto dicendo che non va bene la filosofia open, non e' che la boccio in toto perche' un tizio con cui ho avuto a che fare si e' comportato in maniera poco corretta. Sto facendo delle argomentazioni generali e porto alcuni esempi, per esprimere alcuni dubbi sul fatto che un certo approccio garantisca sempre e comunque le soluzioni migliori, ed esprimo una perplessita' rispetto al fatto che alcune cose vengano talora tacciate di essere "inutili", perche' semplicemente non si sono mai prese in considerazione per una serie di motivi.

Se non avessi un interesse nel mondo open, non sarei qui a parlare. L'interesse pero' non deve per forza tradursi in una identificazione ideologica nel modo di interpretarlo di alcuni.

> 
>> Sicche', ogni tanto, c'e' chi ipotizza un fork, visto come uno "scisma"
>> con relative scomuniche, ma poi per un motivo o per un altro ancora
>> non si e' fatto nulla e il progetto langue, in un verso e nell'altro.
> 
> E fate questo fork, usatela questa liberta' !
> Se fosse un software proprietario non potreste neanche farlo, il fork.
Si potrebbe anche fare un nuovo software proprietario come pare a noi :)
Infatti nello specifico la strada intrapresa, per arrivare ad una soluzione produttiva spendibile e vendibile e' stata quella di uscire dall'ambito del progetto originario e lavorare in proprio con un'altra soluzione. Il fork non e' stato necessario perche' non si e' usato il codice di partenza del progetto open. Ma lo scisma e' comunque avvenuto....

> 
> Ricorda che per quanto i commerciali dei software proprietari possano
> ascoltare i potenziali clienti, lo fanno esclusivamente per quelli piu'
> numerosi. Guadagnando sulla _quantita'_ di licenze vendute se ne fregano
> delle esigenze di una minoranza, anche se pagante. 
Esistono anche software proprietari con basi di installato minime, piccolissime, con tipologie di utenti estremamente variegate, che puntano sulla versatilita' delle proprie soluzioni proprio per raccogliere le piu' svariate tipologie di utenti, contandoli uno per uno sulla punta delle dita di una o due mani. Ci sono nicchie ecologiche, in settori molto particolari, dove si puo' vivere (abbastanza) bene stando attenti alle esigenze di ogni singolo cliente. anche se il software che si sviluppa e' proprietario.
Non ci sono solo ESRI, Autodesk, Bentley, Oracle che sviluppano prodotti proprietari.

Ciao
Marco


Maggiori informazioni sulla lista Gfoss