[Gfoss] sw libero?

Daniele Pizzoni danpizz at gmail.com
Fri Sep 1 13:34:29 CEST 2006


2006/9/1, Stefano Maffulli <stef at maffulli.net>:
> Forse, ma danneggia il vero motivo fondante del rilascio di software
> libero.  Il punto fondamentale è: abbiamo bisogno o no di software che
> si può eseguire, studiare modificare e distribuire liberamente?  Se non
> ne abbiamo bisogno chiudiamo pure la discussione.  Se invece la risposta
> è positiva allora qualsiasi deroga è pericolosa e da evitare.

Non è detto che _qualsiasi_ deroga sia pericolosa e da evitare. Questa
è una posizione ideologica.

Il software libero funziona non perché è ideologicamente puro ma
perché conviene (in senso ampio).

Se fosse stato ideologicamente puro ma inutile non se ne sarebbe mai
sentito parlare. Certo, l'ideologia è importante, viva Stallman e viva
Zapatero, figurati. Ma i veri pericoli solo le posizioni ideologiche
non sostenibili o non aderenti alla realtà.

> Immaginiamoci un plugin per QGIS che, per esempio, importa ed esporta
> dati raster in un formato iper-efficiente e super-brevettato.
> [...]
> tantissimo, per la felicità del produttore del plugin.  QGIS forse
> (forse) potrà ricevere in cambio qualche contributo dal produttore del
> plugin e QGIS stesso (forse) si diffonderà più velocemente di ora.

Continui ad essere ideologico. Perché sempre pensare che un
imprenditore te lo debba _per_forza_ mettere in quel posto?

"Azienda" spesso vuol dire te, un tuo amico, i soldi delle vostre
famiglie chiesti in prestito, tanta buona volontà e belle speranze.

Infatti le opzioni possono essere varie, non solo la tua:

1) QGIS viene fagocitato dal demonio e trasformato in proprietario

ma anche, ad esempio

2) QGIS rimane per sempre un software un po' scarascio come è ora e
tra 10 anni non se lo ricorda più nessuno

3) QGIS viene sostenuto da qualche azienda che ne fa parte del suo
business e diventa una cosa tipo QT di Trolltech (che poi è già basato
su QT)

4) QGIS viene spinto da un'azienda, la quale vende un'estensione
proprietaria e che per sostenere il suo business partecipa al
sostenimento di una fondazione che si occupa dello sviluppo di QGIS
(Apache style)

5) ...

Nei movimenti c'è sempre la tendenza a scegliere la prospettiva più
catastrofica. Ed il mio sospetto è che questo serva molto più a
sostenere il movimento, a dargli un migliore senso d'identità, che a
fini pratici (o ideologici).

> Non dimentichiamoci che il software era libero, prima degli anni 80, poi
> lentamente iniziò ad essere proprietarizzato.  Ci sono voluti oltre 20
> anni di lavoro per tornare ad avere abbastanza software libero per
> poterci lavorare e produrre ricchezza: se non vigiliamo rischiamo di
> tornare indietro di 20 anni e perdere quanto abbiamo conquistato.

Prima c'era il paradiso, poi c'è stato il male ed ora stiamo iniziando
a vedere la luce. Ma dai! Non c'è corrispondenza storica in quello che
dici!

E comunque non mi puoi paragonare il software libero degli anni '80
(software d'elite, farraginosissimo, no GUI) con il software di ora di
massa, sofistificatissimo, etc.

Libero non può voler dire d'elite!

Ciao
Daniele



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