[Gfoss] stili incorporati in spatialite

Andrea Peri aperi2007 a gmail.com
Ven 23 Set 2016 22:00:17 CEST


Legog ora le tue problematiche.

Probabilmente non e' l'ideale per te, ma se vuoi dedicarti a studiarlo
un po', ti segnalo che:

EEsiste una specifica neutra (una specie di linguaggio fanco) della vestizione,
DIFFERENTE DALL'SLD e che ha introdotto gdal.

http://www.gdal.org/ogr_feature_style.html

Questa specifica E' SUPPORTATA AL 98% da mapserver.
E dulcis in fundo:

se te parti da un dxf (formato autocad 2004) che contiene al suo
interno una vestizione (tratteggi, colori, spessori, etc..)
a livello di singolo oggetto.

Se con gdal/ogr lo converti in shapefile, ti ritrovi magicamente su un
campo la definizione della featuretype e se lo sottoponi a mapserver
te la capisce e la riproduce.

Detto questo , mi ri-immergo nei miei casini webgissari.

Saluti,

A.


Il 23 settembre 2016 11:14, Stefano Salvador
<stefano.salvador a gmail.com> ha scritto:
> Grazie a tutti per le risposte davvero illuminanti.
>
> Cerco di spiegare meglio il mio caso d'uso:
>
> ho creato un'applicazione webgis che tra le altre cose permette di
> esportare quello che vedo a schermo in vari modi tra cui in bel db
> spatialite. Gli stili usati non sono niente di complicato (bene o male
> quelli supportati da OpenLayers) ma hanno un preciso significato per chi li
> guarda. Ora questi file spatialite vengono utilizzati nei modi più diversi:
>
> 1. con un GIS desktop per fare una stampa personalizzata
> 2. con un app mobile per portarsi dietro i dati durante i sopraluoghi
> 3. come formato di interscambio verso altre applicazioni
> 4. in più mi piacerebbe poterli usare in un server WMS/WFS
>
> fin qui Spatialite è fantastico e con qualche accortezza mi permette di
> passare i dati con un'ottima interoperabilità fra diversi tipi di software
> (anche commerciali) e con grande semplicità.
>
> Le note dolenti vengono con gli stili perché ogni volta devo creare e
> tenere aggiornati un set di stili diverso per ogni applicazione che decido
> di supportare, lavoro che non riesco in alcun modo a seguire.
>
> In questo scenario l'approccio nativo di Spatialite per me è fantastico in
> quanto posso produrre programmaticamente gli stili, validarli e
> impacchettare tutto in unico file. Se questi stili, per quanto limitati,
> venissero riconosciuti da altri software avrei molti utenti felici.
>
> Anche volendo limitare l'interoperabilità al mondo QGIS non riesco a
> risolvere il problema, innanzitutto perché produrre gli stili QML non è
> banale e cambiano spesso, poi non riesco a risolvere il problema della
> gestione delle risorse esterne che mi par di capire che richiede sempre il
> path assoluto del file system.
>
> Quindi mi permetto di non essere daccordo con Luigi che afferma che
> l'armonizzazione di almeno un sottoinsieme degli stili è un lavoro inutile.
> Sono daccordo che è impossiible se voglio supportare i rendering più
> professionali ma nell'ottica di "far girare" i dati tra vari strumenti
> basta veramente un set di funzionalità molto più limitato.
>
> Grazie a tutti per i chiarimenti,
>
> Stefano
>
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