[Gfoss] Articolo del New York Times sulle "fughe" da Google Maps
Stefano Costa
steko a iosa.it
Ven 23 Mar 2012 00:11:19 CET
Il 22/03/2012 17:27, Francesco P. Lovergine ha scritto:
> Dici? E senza infrastruttura decente, di grazia come si dovrebbero fare
> la manutenzione e inserimento dei dati?
Non confondiamo l'infrastruttura per l'inserimento e la manutenzione con
quella per il rendering e la visualizzazione, che sono due parrocchie
ben distinte. Almeno non se ti chiami Francesco P. Lovergine! :-)
Sono anni che vengono offerti dump dei dati per la rielaborazione, da
planet.osm.org, da geofabrik, da cloudmade (solo per citare i principali).
> Una gran parte degli utenti poi
> usa direttamente il service OSM principale.
Mi sembra che il trend sia esattamente opposto. Il target per i 4
rendering proposti su osm.org (di cui solo uno al momento è fornito
direttamente dall'infrastruttura OSM) è generico, mentre ci sono
svariate possibilità di personalizzazione. Solo chi è abituato a Google
Maps pensa che visualizzare una mappa standard dentro un canvas sia
l'unica cosa da fare con geodati di quella portata: segnalo solo questa
pagina http://wiki.openstreetmap.org/wiki/List_of_OSM_based_Services e
auguro buona lettura.
> Io per primo se cominciassi a vedere parecchia unresponsiveness della
> mappa lascerei perdere, sia per uso che per inserimento e correzioni.
>
> Mi pare che vogliate la botte piena e la moglie ubriaca: i dati sì, ma
> non troppo fruibili, se no noi che ci stiamo a fare? Bah! Il paragone
> con Wikipedia regge benissimo e francamente non vedo su che basi non
> dovrebbe, a parte Cicero pro domo sua...
Per capirci: io non vendo servizi basati su geodati liberi, né di
mestiere né per hobby. Ma preferisco che chi vuole farlo sia in
condizione di farlo, invece che seppellito da una ingenua ed errata
equazione "libero = gratuitamente fruibile senza limitazioni" (che non
dovrei nemmeno per scherzo stare a spiegare qui). E detto questo mi
taccio per sempre su questo argomento.
Ciao,
steko
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