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<div class="moz-cite-prefix"><br>
Il 27/03/2014 18:34, Luca Mandolesi ha scritto:<br>
</div>
<blockquote
cite="mid:CAHmdnV4Nd0qkMCevrium9CF038P4WeP24hUvocvsE+cGoTEWjA@mail.gmail.com"
type="cite">
<div dir="ltr">
<div class="gmail_extra">
<div class="gmail_quote">
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0
.8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
<div class="">
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0
.8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
Ergo puoi anche buttarlo nel bidone. Tutte le leggi a
cui fai riferimento portano a quella conclusione. Se
tengo sul mio PC i dati di uno scavo, che dopo la
consegna vengono modificati dall'ispettore, i miei
dati a cosa servono? Il dato "buono" è solo quello
vidimato dall'ispettore, il mio una volta consegnato è
una copia non buona quindi inutile, quindi può essere
eliminata.<br>
</blockquote>
</div>
Anche qui direi che ti stai esprimendo male o forse non
sto capendo io. Potresti citare la fonte di ciò che dici?<br>
</blockquote>
<div><br>
</div>
<div>La fonte è l'esperienza quotidiana dei rapporti con gli
ispettori e non c'è legge scritta che tenga...purtroppo</div>
</div>
</div>
</div>
</blockquote>
Mi risulta che al di là di ciò che avviene presso lo scavo in corso
d'opera o a fine lavori (dove il funzionario ha ovviamente bisogno
di attingere alle relazioni della ditta esecutrice per poter dare
pareri su asporti o altro al committente e non può che firmare a
nome suo tali documenti), le ditte esecutrici devono consegnare
obbligatoriamente a fine lavori il post scavo (o come si vuol
chiamare la documentazione che viene prodotta a fine lavoro). Questa
documentazione della ditta esecutrice viene archiviata e conservata
così come viene consegnata, con nomi e attribuzioni ed è tutto ciò
che resta del deposito archeologico (e vedendo cosa c'è negli
archivi, posso dire che molte volte è purtroppo assai poco). E'
aprendo gli archivi e questi documenti (con il consenso di chi li ha
prodotti) che un giorno si potrà finalmente avere accesso ai dati
archeologici. Perché dici che la tua copia è inutile e buona a
nulla?
<blockquote
cite="mid:CAHmdnV4Nd0qkMCevrium9CF038P4WeP24hUvocvsE+cGoTEWjA@mail.gmail.com"
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<div dir="ltr">
<div class="gmail_extra">
<div class="gmail_quote">
<div> </div>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0
.8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
Premettendo che non si può in due righe spiegare tutto il
codice dei beni culturali, in linea di massima direi che
le cose non stanno come le hai esposte tu, ma stanno così:<br>
La ricerca archeologica è prerogativa del ministero.
Quando una ditta, un privato o un ente eseguono uno scavo
o una ricerca lo fanno su concessione del ministero.</blockquote>
<div><br>
</div>
<div>Noi non abbiamo una concessione. Scaviamo facendo le
veci di... La Soprintendenza si avvale di noi (perchè loro
comandano dove scavare in una concessione tu hai la
possibilità di pianificare, come avveniva con l'Unisi) e
siamo pagati dal privato. L'ispettore gira al proprietario
la relazione con la sua vidimazione, perchè quello che
scriviamo noi non ha valore per loro.</div>
</div>
</div>
</div>
</blockquote>
E anche qui partirei distinguendo i contesti. Se parliamo di scavo
con committente, ditta esecutrice e soprintendenza, parliamo di un
contesto in cui in corso d'opera o a fine lavori è necessario che il
funzionario responsabile dello scavo comunichi tramite pratiche
amministrative con i committenti e la vidimazione del funzionario in
questo caso è ovviamente necessaria perché è lui l'incaricato di
queste pratiche. Non può essere un esterno a fare le veci del
funzionario. Ma la documentazione che viene consegnata dalla ditta o
dal professionista alla soprintendenza a fine lavori resta
archiviata in Soprintendenza con il nome della ditta o del
professionista che l'ha prodotta, questo non credo sia diverso in
Emilia Romagna rispetto alle altre regioni. <br>
<br>
<br>
<blockquote
cite="mid:CAHmdnV4Nd0qkMCevrium9CF038P4WeP24hUvocvsE+cGoTEWjA@mail.gmail.com"
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<div dir="ltr">
<div class="gmail_extra">
<div class="gmail_quote">
<div> </div>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0
.8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">La
concessione di scavo prevede che venga consegnata una
documentazione a termine lavori, che viene protocollata e
archiviata. Tale documentazione non viene modificata da
alcun ispettore e resta archiviata con il nome di chi l'ha
prodotta.</blockquote>
<div><br>
</div>
<div>Mai stato così in 10 anni di esperienza in Emilia
Romagna...vogliono tutto cartaceo e modificabile, dirò di
più, non vogliono nemmeno le intepretazioni che loro e
solo loro possono scrivere, pena cazziatoni infiniti e
vieni tagliato fuori dal mercato.</div>
</div>
</div>
</div>
</blockquote>
Meno male chiedono ancora anche il cartaceo, almeno finché non si
doteranno di una infrastruttura solida e ben testata adatta alla
conservazione di dati digitali. E' vero che la documentazione deve
essere meno soggettiva possibile, perché si deve dare la possibilità
a chi legge i dati di poterli interpretare anche in altri modi. Le
interpretazioni (inserite assieme a tutta la documentazione
richiesta) non le ho mai viste cassare, ma confesso di non sapere se
l'accettazione o meno dipenda dal funzionario o da linee guida.<br>
<br>
<br>
<blockquote
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<div dir="ltr">
<div class="gmail_extra">
<div class="gmail_quote">
<div> </div>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0
.8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
L'ispettore può però utilizzare i dati in essa contenuti
nell'ambito del suo lavoro di funzionario. Parimenti per
pubblicare tu la tua relazione su un bene per il quale hai
avuto la concessione di ricerca o scavo devi chiedere il
consenso alla soprintendenza.</blockquote>
<div> </div>
<div>I consensi sono rilasciati dopo aver scritto mille
richieste e c'è sempre il veto su quanto si scrive. Se ho
trovato una tomba e voglio scrivere tomba e per la
soprintendenza è una fossa da morto, devi scrivere quello
che vuole l'ispettore.</div>
</div>
</div>
</div>
</blockquote>
A me non è capitato così, non so cosa dire. <br>
<blockquote
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type="cite">
<div dir="ltr">
<div class="gmail_extra">
<div class="gmail_quote">
<div> </div>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0
.8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">Per il
tuo lavoro personale nessuno ti vieta di usare dati che
hai prodotto tu (o almeno non mi risulta che esista una
legge che dica ciò).</blockquote>
<div><br>
</div>
<div>Se per personale intendi in maniera privatissima, sono
d'accordo. Ma il mio lavoro personale comprende il poter
sfruttare economicamente qualcosa: se sono un muratore che
fa una casa la devo poter vendere. Se produco l'idea che
c'è una casa medievale devo poter vendere l'opuscolo che
lo spiega, ma senza diver chiedere ventimila permessi....
oppure se faccio una conferenza pubblica devo poter far
vedere il mio GIS e invece è fatto divieto...anche per
l'archeofoss mi hanno fatto storie telefonandomi e
minacciandomi per le immagini che ho messo.</div>
</div>
</div>
</div>
</blockquote>
Anche su questo non so cosa dire. L'impressione è quella di un
contesto con alcune problematiche. <br>
<blockquote
cite="mid:CAHmdnV4Nd0qkMCevrium9CF038P4WeP24hUvocvsE+cGoTEWjA@mail.gmail.com"
type="cite">
<div dir="ltr">
<div class="gmail_extra">
<div class="gmail_quote"><br>
<div><br>
</div>
<div>Parlavo con i fratelli Bezzi proprio ieri e non capivo
come facessero ad usare droni, 3D, ricostruzioni nel loro
lavoro, quando a noi è fatto divieto di disegnare un
romano per una mostra e decidere in maniera autonoma che
calzari ha... a loro viene data carta bianca sui dati che
scavano...sarà il trentino e l'aria buona?</div>
</div>
</div>
</div>
</blockquote>
Anche io a Verona tutto sommato sto vivendo una situazione simile a
quella dei Bezzi, dato che ho trovato persone disponibilissime in
Sopri con cui sto lavorando bene. Da noi l'idea è quella di cercare
di aprire i dati di archivio, però ci scontriamo con mille ostacoli,
tutti quelli citati nell'articolo, che esistono non solo per chi fa
la documentazione di scavo ma anche per chi poi la gestisce, dato
che, diversamente da quanto dici tu, noi dobbiamo tenere ben conto
dei nomi scritti sulla documentazione e non la possiamo certo
pubblicare o divulgare senza consenso. <br>
Come dicevo, secondo me la legge sulla tutela del patrimonio non è
scorretta (vedi i casi dei bezzi e mio, in cui si può lavorare
benissimo senza problemi), quello che è scorretto è il modo in cui
il singolo funzionario può applicarla. <br>
Secondo me lo sforzo andrebbe concentrato sull'apertura dei dati
(perché lì c'è un margine di manovra ed è quello che realmente
serve), non su altre questioni.<br>
<blockquote
cite="mid:CAHmdnV4Nd0qkMCevrium9CF038P4WeP24hUvocvsE+cGoTEWjA@mail.gmail.com"
type="cite">
<div dir="ltr">
<div class="gmail_extra">
<div class="gmail_quote">
<div><br>
</div>
<div><br>
</div>
<div>Quello che vorrei è poter esportare in automatico a
fine relazione i riferimenti a quello che dicevi: il fatto
che un disegno è di chi lo disegna per me è una novità
assoluta. se potessi far apparire in tavola i diritti di
chi disegna sarebbe molto bello. Se su ogni scheda US ci
fosse il riferimento ai diritti di chi la stila, oppure il
riferimento di legge che appare in fondo alla relazione
ecc.</div>
<div><br>
</div>
<div>Si può fare?</div>
</div>
</div>
</div>
</blockquote>
Si, ma lo vedo poco utile, nel senso che la paternità intellettuale
si sa già che è di chi stende il documento e lo firma. Secondo me
sarebbero più utili altre cose, come ad esempio che sul contratto di
scavo fosse scritto che la ditta deve consegnare i dati con licenza
CC-BY-SA. <br>
Però mi sto imbarcando in considerazioni troppo generiche, che non
si possono discutere in velocità in uno scambio di mail, ma vanno
ragionate a tavolino con un avvocato, dato che quando parliamo di
dati archeologici parliamo di dati che sono tutelati da tante leggi
diverse, a seconda del tipo di dato e parliamo di anche di dati
prodotti in modi diversi e con contratti diversi. <br>
<br>
Ad Archeofoss, che si terrà quest'anno a Verona, ci sarà sicuramente
una sessione dedicata agli aspetti legali. MAgari potermmo provare a
discuterne lì.<br>
<br>
Ciao<br>
Piergio<br>
<br>
<br>
<br>
<br>
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