Ops, spero anch'io di non aver scatenato un flame... :-)<br>Riporto qui quanto commentato sul sito:<br><br>Ovviamente è un’affermazione semplicistica, concordo <img src="http://s0.wp.com/wp-includes/images/smilies/icon_smile.gif" alt=":-)"><br>
Quello che dici è giusto, cioè che comprando una licenza permetti agli
sviluppatori di sostenere il proprio lavoro e quindi di continuare a
sviluppare il software. I software a codice non aperto non sono il male,
né tantomeno chi li sviluppa. Mai detto e soprattutto mai pensato
niente di vicino a ciò, tanto per sgombrare il campo da interpretazioni
possibili sul significato di questo articolo.<br>
Il fatto però è che quando si compra la licenza per un software, quello
che si compra, e che in effetti si vuole comprare, è proprio il software
in sè.<br>
Pagare lo sviluppo di base di un software open source, lo sviluppo di
una funzionalità o plugin specifico, la chiusura di un bug, ha
espressamente lo scopo di migliorare il software in qualche suo aspetto,
non di acquisire una licenza per il suo utilizzo nella sua attuale
forma.<br>
Il problema semmai è che spesso “open source” viene semplicisticamente
assimilato solo a “gratis”, azzoppando la sua vera potenzialità che è
appunto quella di “innovare” qualcosa.<br>Ale<br>