Aggiungo anch'io che la presenza di Gfoss è stata assai incisiva, grazie a Paolo e Stefano.<br>Mi aspettavo un convegno molto più ingessato, invece alla fine si è parlato apertamente di liberazione dei dati come una necessità.<br>
<br>La mia impressione è che in prima battuta, tutti gli enti hanno risposto (con alcuni contorsionismi linguistici) che "i dati sono a disposizione di tutti" e può darsi che alcuni presenti abbiano capito questo e siano andati a casa pensando "non c'è alcun problema di accesso ai dati".<br>
<br>Confermo il ruolo importante che ha avuto Gfoss e condivido e appoggio le due proposte che sono emerse nel post convegno.<br><br>Aggiungo un amia impressione su chi i dati se li tiene stretti:<br>considerando anche la relazione iniziale di Stefano Guerzoni, che ha parlato della qualità dei dati prodotti dalla ricerca, io mi sono fatto l'impressione che la "timidezza" nel condividere i propri dati sia data anche dalla paura che qualcuno li possa confrontare con altri dati, fare le pulci al metodo utilizzato, e usarli per conclusioni diverse: non credo che questo derivi direttamente dall'equazione dati=potere ma certamente dalla paura della democrazia completa.<br>
<br>Questo ha a che fare con il concetto di "Validazione" del dato che in certe amministrazioni è diventato un vero e proprio idolo. Ho dei casi concreti nella pianificazione in cui bisogna smontare e mutilare i dati geografici per fargli passare la validazione regionale. Il bello è che una volta validato dall'organismo superiore, quel dato diventa inutile per l'ente che l'ha raccolto.<br>
<br>E' importante perciò diffondere il principio di "mercato" che ricordava Stefano: mettere a disposizione i dati grezzi e lasciare all'utente di valutarne la qualità<br><br>ciao<br><br>amefad<br><br><br>