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a.furieri a lqt.it a.furieri a lqt.it
Gio 16 Giu 2016 12:35:12 CEST


On Thu, 16 Jun 2016 10:15:41 +0200, andrea antonello wrote:
> Io sviluppo software open source da tanti anni perche' mi da
> liberta' assoluta.
> E se lo volessi davvero, avrei anche la liberta' di non restituire
> nulla, se la licenza me lo permette.
>
> Se poi fossi uno che mantiene diversi progetti e mi si venisse a dire
> pubblicamente che dovrei donare a Libreoffice, perche' nel mio
> pacchetto lo vendo, mi sentirei molto offeso. Proprio perche' sono
> anni che in un modo o nell'altro contribuisco.
>

Andrea,

mi pare che in due frasettine concise hai centrato perfettamente
il cuore del problema.

1) il sw libero nasce innanzitutto da una pulsione etica; nessuno
    e' obbligato ad impegnarsi nello sviluppo open source, proprio
    come nessuno e' obbligato ad utilizzare sw libero.
    chi compie una scelta di questo tipo lo fa innanzitutto perche'
    e' arrivato a maturare l'intima convinzione che la condivione
    aperta del sapere, della conoscenza e degli strumenti tecnologici
    e' sempre la via maestra.
    ovviamente intervengono anche fattori economici in queste
    scelte, ma la consapevolezza della liberta' e della condivione
    doveebbe venire sempre al primissimo posto.
    invertire l'ordine dei fattori porta solo a brutti pasticci
    concettuali che faticano a stare in piedi e che rischiano
    di essere controproducenti.

2) il sw libero non e' un singolo prodotto; e' un ecosistema
    molto complesso e ramificato, in cui tutti finiscono per
    dipendere da tutti gli altri.
    alcuni packages hanno ovviamente una visibilita' molto
    maggiore di altri: tutti conoscono Firefox o LibreOffice,
    gisto per citare due mostri sacri largamente diffusi.
    ma e' sempre bene ricordare che Firefox e LibreOffice
    esistono semplicemente perche' altri gruppi di sviluppo
    molto meno noti al vasto pubblico si danno da fare
    per sviluppare e mantenere i compilatori e relativi
    strumenti di sviluppo (gcc, automake etc).
    e perche' altri sviluppatori ancora mettono a disposizione
    tutte quelle librerie di base che sono il vero motore
    del FLOSS (da zlib a libcurl, passando attraverso libiconv,
    openssh, libjpeg, libpng, libxml2 e millantamila altre):
    se non ci fossero tutte queste librerie sviluppare un web
    browser come Firefox sarebbe semplicemente inconcepibile,
    cosi' come sarebbe impossibile sviluppare sw GFOSS.

Applicando alla lettera una interpretazione estremistica
(che personalmente non condivido affatto), si potrebbe
addirittura arrivare ad argomentare che Firefox e LibreOffice
(che notoriamente raccoigono ricchi finanziamenti) "sfruttano
da parassiti" il lavoro di tutti gli sviluppatori che mantengono
gli strumenti di sviluppo e le librerie di base.
E continuando su questa linea di pensiero si arriverebbe
dritti filati a stabilire che qualsiasi Web-App su base
open source "sta sfruttando senza restituire nulla" tutto
il lavoro svolto dagli sviluppatori di Apache, di Firefox,
di OpenLayers, di Leaflet, di PostgreSQL, MySQL, PHP etc.
In ultima analisi, saremmo tutti "parassiti" che vivono
alle spalle di Linus Thorvalds e degli altri sviluppatori
del kernel di Linux, giusto per non parlare dell'oscuro ma
fondamentale lavoro (assolutamente gratuito e non retribuito)
svolto da tutti i packagers di Debian, di Fedora etc.

E' evidente che una linea di ragionamento di questo tipo
non ci puo' portare nulla di buono.
Per ripartire equamente i proventi delle donazioni tra
tutti quanti gli attori del processo evitando che solo
pochi packages fortunati "ad alta visibilita'" ricevano
qualcosa servirebbe il mitico bilancino del farmacista.
Verosimilmente chi si avventura' su questa strada finira'
per scoprire che il meccanismo piu' equo e piu' semplice
che si possa immaginare e' proprio quello ben consolidato
delle licenze d'uso a pagamento. :-D
che e' un modello che funziona di sicuro, ma e' anche
la negazione assoluta di tutti quei principi etici
fondamentali di liberta' e di condivione aperta da cui
eravamo partiti all'inizio.

Infine mi permetto di sottoporre alla vostra paziente
attenzione (ormai sicuramente duramente provata da
questa mia lunga e-mail) un ultimo punto.
Siamo proprio sicuri che una ditta (piccola o grande
ha poca importanza) che offra un servizio su basi
commerciali tutto interamente basato su componenti
FLOSS e GFOSS prende senza restituire nulla ?
e' proprio cosi' ?

a ma pare che in effetti (se informa correttamente i
propri clienti) sta contribuendo attivamente al progresso
generale del FLOSS e del GFOSS con qualcosa di fonamentale:
porta buona pubblicita' positiva, perche' dimostra
tangibilmente che il FLOSS ed il GFOSS funzionano
realmente, che sono affidabili e degni di fiducia, e
che rappresentano un'alternativa realistica all'uso
del sw proprietario.
e magari ottengono pure un ulteriore risultato non
meno significativo: riescono ad offrire al mercato
soluzioni tecnologighe molto sofisticate a costi bassi
e ragionevoli, e quindi contribuiscono comunque ad
allargare ulteriormente la nostra platea di riferimento,
con ovvi benefici per tutti qyanti.

insomma, concludendo: si tratta di problematiche molto
complesse ed articolate, che andrebbero sempre ponderate
a ragion veduta in tutti i loro molteplici aspetti,
evitando di focalizzare l'attenzione su singoli packages
perche' come abbiamo visto sopra "tutti dipendono da
tutti gli altri", e comunque sempre nel rigoroso rispetto
dei principi etici di base: liberta' e condivisione.

ciao Sandro


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