[Gfoss] Fw: Re: QGis Grass PlugIn 2.0

pizzolotto piz a unical.it
Ven 31 Lug 2015 15:13:29 CEST


> Questa consapevolezza costa.
su questo potremmo fare delle statistiche per vedere se costa di più il tempo di uno che viene ad aggiornarmi sul nuovo software, oppure il mio tempo che uso per imparare ad aggiornarmi. Personalmente nel primo caso mi sembrano soldi pagati per comprare un biglietto, nel secondo soldi investiti con un piccolo tasso di interesse

> l'aggiornamento comporta "tre passi avanti ed uno indietro"
il browser del plugin-grass era utilizzabile per i file di grass, era molto comodo e funzionava bene, così bene che hanno pensato di farne uno che vale per tutti i file gestiti da qgis. Non vedo il passo indietro, mentre invece solo ora mi sono accorto della mia pigrizia a fare un doppio click (su qgisbrowser) e un drag-drop con i file che mi servono (anche io lamentavo la scomparsa del browser, poi ho letto una mail in questo thread...)

> Però l'informazione, (...) è molto frammentaria
vogliamo parlare dell'help online di quel software proprietario che inizia con w ?

forse flash player ti fa aggiornare ogni ventiquattro ore, ma outlook ti invita a comprare l'aggiornamento, io preferisco scegliere quando aggiornare, e quale programma installare per qualsiasi necessità si presenti, facendo un solo click poi synaptic va avanti fino in fondo da solo

non penso che il software opensource sia ancora nella fase di "avventura", anche se di quella fase conserva lo spirito: "ma davvero posso fare quello che voglio?!"

la mia esperienza
Roberto



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A horse!  A horse!  My kingdom for a horse!
          (Wm. Shakespeare, "Richard III")


In data venerdì 31 luglio 2015 14:02:55, Marco Guiducci ha scritto:
> On Fri, 31 Jul 2015 11:59:33 +0200
> Sandro Santilli <strk a keybit.net> wrote:
> 
> 
> >Una nota nel merito: stiamo parlando di software libero.
> >Tra le liberta' a cui si fa riferimento c'e' quella di usare e
> >distribuire il software che si e' acquisito.
> >Non e' possibile _togliere_ qualcosa ad un software che si e'
> >acquisito.
> 
> >Non che non capisca il problema di cui parli, lo capisco molto bene,
> >ma e' importante mettere i puntini sulle "i". Nessuno ha tolto nulla
> >a nessun altro. Il software funzionante esiste ancora, e' ancora
> >distribuibile, modificabile e ri-distribuibile da chiunque.
> > 
> 
> E' proprio questo il punto.
> Il tuo, il vostro, il lavoro di molti, è diventato grande. Lo utiliziamo non il sabato e la domenica, ma dal lunedì al venerdì per lavorare e produrre.
> E' vero chec c'è bisogno di più consapevolezza da parte dell'utilizzatore, a maggior ragione se inserito, come me, in un contesto produttivo ampio. 
> Questa consapevolezza costa. Costa essere sempre aggiornati. Nella fattispecie, accorgersi dopo che l'aggiornamento comporta "tre passi avanti ed uno indietro", può costare di più che non saperlo prima (prevenzione). Il singolo o l'organizzazione deve avere quindi una politica di gestione del software, in senso lato: licenze, rilasci, aggiornamenti.
> Forse siamo nel mezzo del guado: chi si affida a software proprietario magari riceve una volta l'anno il distributore che mostra le migliorie e quant'altro. Passando al software libero il paradigma non cambia.
> Però l'informazione, e quindi l'essere sempre aggiornati su cosa c'è di nuovo e cosa viene tolto (passami ancora questo, perché difatti io ho aggiornato, operazione che per le persone comuni significa avere cose in più o migliori) è molto frammentaria. Occorre forse, e quindi, rivolgersi, mettersi nelle mani, di un professionista che segua il parco software della ditta?
> Forse si, il bilancio economico sarà sempre positivo.
> Non tutti lo fanno, per ignoranza o perché ancora non si è ben consci del fatto, pensando che "si può far da soli". 
> Ma proprio per questo chi fa software libero deve tener conto di questo fatto: l'utilizzatore finale non può seguire passo passo lo sviluppo. Il suo lavoro è altro.
> Purtroppo, spesso, si ha la sensazione di esser "polli", e, credimi, basta poco per sdubbiarsi.
> E, temo, che questa "avventura" del software libero possa diventare una ubriacatura che poi passa e si torna ad altro che, sia chiaro, spenna in ugual misura, ma rientra in un filone per così dire "consolidato".
> Ormai il giochino è in mano a tantissimi, è entrato nei cicli produttivi, e non si può permettere tante "ragazzate".
> la mia opinione.
> marcog
>  
> ps: ovviamente grazie per i consigli pratici, che metterò in atto
> 
> 


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