[Gfoss] QGIS, le Mappe e la Storia

Andrea Peri aperi2007 a gmail.com
Gio 9 Ott 2014 20:50:26 CEST


Giustissimo.
Avevo dimenticato l elemento dell artiglieria.
Il fango attenuava l effetto distruttivo dei cannoni.
Ma non sottovalutare la cavalleria.
Nelle campagne vincenti , Napoleone aveva Murat a capo della cavalleria.
A Waterloo Murat non era presente e Napoleone assegnò il comando della
cavalleria a un altro maresciallo che credo fosse di artiglieria.

E cadde anche in un trappolone che gli fecero gli inglesi.

Il vulcano:
Io ne avevo sentito parlare in relazione alla campagna di Russia.
Ma non so se i tempi sono compatibili.
Molto interessante comunque.

Scusate per l OT.

A.
 Il 09/ott/2014 19:00 <a.furieri a lqt.it> ha scritto:

> On Thu, 9 Oct 2014 08:36:39 -0700 (PDT), Marco wrote:
>
>> ...se avesse usato QGIS non sarebbe successo ;-)
>>
>>
>> http://spettacoliecultura.ilmessaggero.it/EVENTI/
>> napoleone_sconfitto_errore_banale_waterloo_mappa_sbagliata/943237.shtml
>>
>>
> personalmente mi pare molto piu' attendibile la teoria avanzata
> da alcuni vulcanologi; tra le cause accidentali che contribuirono
> alla sconfitta di Napoleone a Waterloo ci potrebbe essere piuttosto
> l'eruzione vulcanica del Monte Tambora in Indonesia.
>
> la battaglia di Waterloo avvenne il 18 giugno del 1815; il
> Tambora entro' in fase eruttiva l'11 aprile dello stesso anno
> e raggiunse la fase parossistica il 19 aprile, quando risulta
> storicamente ben documentato che il rumore dell'esplosione venne
> udito chiaro e forte a circa 1.500 Km di distanza.
>
> il vulcano aveva un'altezza di 4.100m che si ridussero a soli
> 2.850m dopo l'esplosione generando circa 160 Km cubici di ceneri.
> viene ritenuta la piu' poderosa tra tutte le eruzioni vulcaniche
> registrate in epoca storica e viene stimata una potenza di circa
> 800 megaton (piu' o meno la stessa potenza complessiva dell'intero
> arsenale nucleare USA)
>
> una densa coltre di polveri sottili venne proiettata fin nella
> stratosfera ed avvolse l'intero globo terrestre per mesi e mesi
> provocando un vistoso raffreddamento su scala planetaria.
> non a caso il successivo 1816 e' passato alla storia come "l'anno
> senza estate", dato che nelle aree piu' settentrionali i raccolti
> andarono completamente persi dato che non ce la fecero ad arrivare
> a maturazione causando poi gravi carestie.
>
> curiosamente, abbiamo addirittura una testimonianza "quasi
> fotografica" di come si presentasse l'atmosfera satura di polveri
> vulcaniche:
>
> http://it.wikipedia.org/wiki/William_Turner#mediaviewer/
> File:Turner,_J._M._W._-_The_Fighting_T%C3%A9m%C3%A9raire_
> tugged_to_her_last_Berth_to_be_broken.jpg
>
> il quadro e' stato dipinto alcuni decenni dopo, ma molti studiosi
> ritengono che Turner abbia comunque voluto fedelmente rappresentare
> i tramonti assolutamente eccezionali che aveva potuto osservare
> negli anni 1815 e 1816 e di cui presumibilmente conservava
> bozzetti ed acquerelli presi dal vivo.
>
> ma torniamo a Waterloo: la superiorita' militare francese si
> basava in larga parte sulla potenza delle artiglierie: non a
> caso, Napoleone aveva esordito proprio come tenente artigliere.
> per le artiglierie dell'epoca (per lo piu' ancora a palla piena)
> era vitale che la palla rimbalzasse piu' e piu' volte seminando
> distruzione in una vasta area, ma questo non era certo possibile
> su terrreni poco consistenti dove la palla veniva immediatamente
> bloccata dal fango.
>
> nei giorni immediatamente precedenti la battaglia sul belgio caddero
> pioggie torrenziali decisamente inconsuete per il mese di giugno;
> finalmente la mattina del 18 torno' a splendere il sole, ma i terreni
> rimasero comunque un viscido pantano fangoso.
> Napoleone da buon artigliere ritardo' l'inizio della battaglia fin
> verso mezzogiorno proprio per consentire che il terreno si consolidasse
> almeno in parte.
> ma cosi' perse ore preziose che consentirono all'armata prussiana di
> raggiungere il campo di battaglia nel tardo pomeriggio, cioe' in tempo
> utile per unirsi all'armata inglese che ormai era arrivata ai limiti
> estremi della resistenza.
> ed a quel punto per i francesi fu il disastro.
>
> non pare affatto incredibile che gli sconvolgimenti climatici
> innescati dal Tambora abbiano indirettamente avuto un ruolo forse
> decisivo.
>
> ciao Sandro
>
>
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