[Gfoss] Archeologia, georeferenziare raster con trasformazione "thin plate spline" e ricampionamento cubico

Luca Mandolesi mandoluca a gmail.com
Mar 25 Nov 2014 14:21:10 CET


>
> Nello specifico, posso capire che integrare le sezioni/prospetti in un gis
> è utile ma, a meno che non stiate sviluppando un visualizzatore 3d e visto
> che, a quanto pare, non utilizzate sistemi assoluti (non entro in merito
> alla discussione sui gis usati (male!) come cad), non capisco la necessità
> di utilizzare la procedura descritta e complicarsi la vita.
>

Ci sto ragionando un pochino con Casagrande per visualizzare mesh 3D con
Threejs.


> Non è più semplice usare plugin tipo evis? Clicchi sulla linea (immagino)
> che corrisponde alla sezione o al prospetto e ti compare la scansione con
> l'angolo di scatto!
>

E' più semplice usare l'azione di Qgis per aprire file cosa che facciamo:
dalla linea di sezione apriamo il progetto in cui è digitalizzata la
sezione.


> Altra interpretazione che ho dato alla cosa è quella di avere materiale
> pronto per la stampa delle tavole...ma non so come impostate le tavole:
> stampate la scansione così com'è o la ridigitalizzate? La seconda ipotesi
> spiegherebbe la necessità di una pseudo-georeferenziazione ma allora,
> pensiero da archeologo militante gfossaro, perché non utilizzare fotopiani
> o fotomosaici?
>

Il lucido/millimetrata è richiesto dalla SBAER dalle nostre parti, oppure
usiamo anche fotopiani. Però li ridigitalizziamo in Inkscape...da qui la
necessità di avere tutto nel GIS per sfruttare i medesimi retini in pianta
 e sezione e usare il compositore di stampa di QGis..che ora può farmi
esportare anche 200 sezioni in un solo click grazie all'atlante.


> Infine, oramai è abbastanza facile accedere a catastali, cpr, cpt o altra
> cartografia "ufficiale", o a cartografia libera tipo osm (io utilizzo
> tantissimo la mappa stamen/toner)
>

ctr per dove ci sono..nelle marche no...catastali vanno pagati...osm è
imprecisissimo dalle parti dove sto io...


> caipsco che non tutti dispongono di stazione totale o gps ma ancorare
> l'area di scavo ad un paio di spigoli di case, edifici o altro permette di
> avere un sistema assoluto con il minimo sforzo (e con un errore accettabile
> per l'archeologia), quindi perché usare coordinate "finte", soprattutto in
> previsione di una versione web di pyarchinit?
>

Tu stai parlando delle linee di passaggio delle sezioni...io sto parlando
della sezione disegnata US per US o del prospetto USM per USM che nn deve
essere geolocalizzata.


> Non era mia intenzione fare il pippone metodologico, penso davvero che
> pyarchinit sia un gran software ma il rischio in progetti grossi come
> questo è quello di perdere tempo scrivendo cose che non servono o di cui i
> possibili utilizzatori non ne capiscono il significato (e quindi non
> usano!).
>

Con pyArchInit è praticamente impossibile scrivere cose che non servono,
dato che è realizzato in maniera aperta confrontandosi con gli utenti e
trasparente con feedback degli utenti e il tempo e i costi sono accollati
solo su di me e chi vuole sviluppare con noi. So solo che la mia socia e i
ragazzi che lavorano con noi e stanno seguendo di persona la cosa si sono
profondamente emozionati per la semplificazione.

Non so se sono andato fuori topic, nel caso chiedo scusa, ma Simone e Luca
> sanno che una mente semplice come la mia ha bisogno di schemi chiari.
>

Offtopic in parte perchè quello che a noi preoccupa è se il tipo di
trasformazione che applichiamo per piazzare il lucido, fotopiano o
millimetrata sia quello giusto...perdiamo 1 o 2 millimetri e sono più che
soddisfatto per ora.

aloha
>

aloha nui

>
> -beppe-
>

Luca
-------------- next part --------------
An HTML attachment was scrubbed...
URL: <http://lists.gfoss.it/pipermail/gfoss/attachments/20141125/241c41db/attachment.html>


Maggiori informazioni sulla lista Gfoss