[Gfoss] OpenData geografici - casi di successo basati sul loro impiego cerc

Maurizio Napolitano napo a fbk.eu
Dom 23 Nov 2014 01:31:42 CET


> Grazie del contributo dell articol Alessandro.
>
> In effetti denota entusiasmo. Ed è sempre un bene.

In quanto autore, ti posso garantire che l'aria che si respira all'ODI è
quella

> Riassumendo in breve il punto che mi ha colpito l' attenzione:
> Il governo inglese finanzia con 10 milioni di sterline  la.nascita di
startups basate sullo sviluppo di servizi su opendata.

Non proprio:
il governo inglese ha finanziato la nascita di un istituto sui dati aperti
che ha il compito di restituire in termini socioeconomici, in un arco
temporale di 5 anni, l'investimento fatto.
Fra gli obiettivi anche la nascita di startup
Quello che viene fatto è riassunto in queste dashborad
http://dashboards.theodi.org

> Impressiona la capacità di buttare sul piatto una tale montagna di soldi.
> Questo vuol dire che sono convinti della cosa.

Molto ed hanno convinto anche altri visto il progetto ODinE che ha ricevuto
14 milioni dì euro da horizon2020

> Ma come dice il termine startup è un avvio poi la macchina deve
proseguire da sé e prosegue solo se gli opendata genereranno valore reale.

Concordo e, per generarlo, servono dati tempestivi, primari e completi.
In ogni fra le startup dell'ODI si trovano
- http://opencoporates.com
- http://transportapi.com/

> Questo è una cosa che se ho capito bene è ancora da arrivare e il
risultato non e ancora certo.

Opencorporates è sul mercato da almeno 3 anni

> Per avere queste risposte occorrerà aspettare che i fondi del governo
inglese finiscano. Solo a quel punto si saprà se le startup che nel
frattempo saranno sorte  sapranno sopravvivere con il solo valore generato
dagli opendata.

Gavin Starks (CEO dell'ODI) dichiara che l'investimento del governo sta
tornando indietro velocemente.

Io
> Certo aiutano e innegabile , ma occorre moderatezza e a grandi capacità
imprenditoriali per saperne trarre beneficio.

Gavin Starks ha lavorao alla Virgin prima di essere CEO dell'ODI

> A.
>
> Il 22/nov/2014 14:00 "Alessandro Sarretta" <alessandro.sarretta a gmail.com>
ha scritto:
>>
>> Ciao Andrea,
>> io invece in generale vedo sempre positivo il rilascio in open data dei
dati delle PA.
>> Sul ritorno economico e sociale delle iniziative sugli open data, credo
sia illuminante e ricco di spunti questo recente articolo del nostro amico
Napo:
http://www.chefuturo.it/2014/11/vi-racconto-il-summit-mondiale-sugli-open-data-e-perche-liberarli-fa-bene-anche-alleconomia/
>> che ringrazio x il resoconto e x l'entusiasmo :-)
>>
>> Ale
>>
>> Il 21/nov/2014 21:35 "Andrea Peri" <aperi2007 a gmail.com> ha scritto:
>>>
>>> Ricordo accese discussioni svoltesi anni fa' su questa ML ta chi
>>> propendeva, invocava e auspicava che le PA rilasciassero i dati in
>>> forma libera e usabile e chi come me era convintamente contrario a
>>> questo approccio di rilascio libero indistinto , per qualsiasi uso e a
>>> chiunque.
>>>
>>> Con il tempo si e' visto che ha prevalso in generale la logica del
>>> rilascio OpenData (forse non ancora al 100% ma certo per buoni archivi
>>> e abbastanza diffusamente a giro per l'Italia).
>>>
>>> A questo punto, cio' che sarebbe molto interessante capire e' se a
>>> qualcuno questi dati sono stati utili per qualche servizio o profitto
>>> a valore agginto. Come si ipotizzava che sarebbe potuto succedere con
>>> il rilascio degli OpenData.
>>> Ovviamente si parla di OpenData geografici.
>>>
>>> Addirittura ricordo un articolo che ipotizzava che addirittura il
>>> rilascio degli OpneData avrebbe potuto far aumentare il PIL.
>>>
>>> Ricordo anche parecchi dubbi e discussioni accese.
>>> Il dubbio che rilasciare dati non perfetti servisse a poco e quindi si
>>> doveva fare uno sforzo extra (che vuol dire costi) per renderli
>>> potabili e comprensibili a utenti poco avvezzi alle difficolta' e le
>>> trappole insite nei dati geografici dai processi piu' disparati e
>>> anche molto differenti tra di loro.
>>>
>>> E ricordo anche i dubbi in merito al rilascio gratuito di tali dati.
>>> Cosa che , oltre a  impedire a un ente di recuperare parte delle spese
>>> sostenute per realizzarli (cosa che forse ora viene anche rimpianta
>>> visto che i dati vanno mantenuti e anche cio' costa) avrebbe finito
>>> per favorire grossi soggetti di portata internazionale, mentre i
>>> soggetti piu' piccoli e locali poco avrebbero avuto da fare con tali
>>> dati.
>>>
>>> Questa e' forse la domanda piu' importante.
>>>
>>> Preso atto che e' passato del tempo da quanto si invocava il rilascio
>>> dei dati in forma di OpenData.
>>>
>>> Sarebbe sicuramente interessante sapere se lo sforzo che ogni ente
>>> deve profondere per rilasciare i dati geografici in forma OpenData ha
>>> quantomeno permesso a qualcuno di trarne un profitto come era
>>> auspicato all'inizio.
>>>
>>> Per cui se qualcuno vuole fornire la sua opinione su questo fronte e
>>> condividere opinioni , impresioni o esperienze farebbe una cosa buona.
>>>
>>> Ovviamente non si parla di coloro che hanno tratto beneficio dalla
>>> vendita dei servers usati per mettere in linea i servizi di scarico
>>> dei dati, la realizzazione di procedure o le consulenze con gli enti
>>> che non avendo competenze le hanno dovute reperire sulmercato.
>>>
>>> Qui interessa sapere se qualcuno e' riuscito a trarre profitto dalla
>>> disponibilita' di OpenData geografici.
>>>
>>> Grazie in partenza a chi vorra' condividere, gia' sapere che vi sia
>>> qualcuno sarebbe gia' un successo.
>>> :)
>>>
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