[Gfoss] inquietante?

Maurizio Napolitano napo a fbk.eu
Ven 14 Nov 2014 17:29:44 CET


2014-11-14 12:24 GMT+01:00 Matteo Ghetta <matteo.ghetta a gmail.com>:
> Buongiorno a tutti,
> spero non sia già passato in lista, ma, da un'altra mailing list che
> seguo è venuto a galla questo:
>
> http://www.esriitalia.it/news/1297-arcgis-opendata-una-nuova-opportunita.html

Come ho già detto in altra lista (forse la stessa vista da te) non
vedo nemmeno io
di buon occhio questa operazione.
Se fosse una piattaforma interoperabile che distribuisce dati aperti,
ancora ancora l'accetterei, ma si tratta invece di una piattaforma che
si raccoglie tutto quello che arriva e poi ti fa credere di fare open
data.
Onestamente questo non mi piace per niente.

Quanto al dibattito che gli open data debbano avere una licenza come
la GPL mi sono espresso in più occasioni
Mi ripeto solo nel dire che la soluzione che risulta di maggior
successo è la ODbL ed anche se fortemente criticata per le zone grigie
(vd http://spatiallaw.blogspot.co.uk/2014/10/the-odbl-and-openstreetmap-analysis-and.html)
continuo a ritenerla una bella soluzione.
Si tratta di un documento che definisce i confini fra dati, contenuti
e prodotti dando così ampio margine di riuso nel rispetto di obbligare
ad un bene comune.
Immaginare che un software libero metta il vincolo anche sui dati o
contenuti che produce mi sembra pura follia
es. cosa sarebbe se tutti i documenti prodotti da Libre/Open Office o
i dati creati con Grass o QGIS siano per forza rilasciati in
cc-by-sa?)
è per quello che ODbL mi sembra la soluzione più corretta.
Rimango però dell'opinione che la scelta debba essere ben ponderata.
I casi sono quelli di OpenStreetMap dove il fine è difendere la
comunità e OpenCorporates, dove il fine è creare un mercato basato su
dual licesing.

Concludo ricordando menzionando CartoDB: un delle aziende open source
gis che, attualmente, sta facendo ottimi risultati (ma in questa ML
c'è chi può raccontarlo in prima persona)

Qui siamo davanti ad un caso dove, il software è rilasciato con il suo
codice sorgente (https://github.com/CartoDB/cartodb) e viene fatto
largo uso di open data di ogni genere (quindi
con licenze anche solo di tipo attribuzione o pubblico dominio).

Il suo successo è all'ordine del giorno, tant'è che, ad inizio
settembre è uscito articolo dal titolo
Open source geospatial platform CartoDB raises $8m for building a
cloud-based market to disrupt the sale of geospatial products
http://www.directionsmag.com/pressreleases/open-source-geospatial-platform-cartodb-raises-8m-for-building-a-cloud/417148
dove le parole che più mi piacciono sono "open source" e "disrupt the
sale of geospatial products"

Sono dell'idea, ma rimane la mia opinione personale, che uno dei
fattori di successo è il fatto di poter avere accesso ad open data.


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