[Gfoss] Gis e Cad3D
aperi2007
aperi2007 a gmail.com
Sab 25 Gen 2014 10:46:44 CET
Ciao,
On 24/01/2014 00:59, giulianc51 wrote:
> Il giorno Thu, 23 Jan 2014 18:32:06 +0100
> Andrea Peri <aperi2007 a gmail.com> ha scritto:
>
> ciao Andrea;
>
>
>> Mi permetto di intervenire in questa intereressante cConversazione.Il
>> vettoriale è discreto come i raster. Almeno nelle forme usate. Perché
>> esprima una vera continuità dovrebbe essere espresso da una formula e
>> non da una sequenza di punti .
> temo di essere diventato un sofista, perchè la tua tesi mi sembra
> condivisibile o rigettabile a seconda del punto di vista :-)
Ti capisco, la discretizzazione di una quantita' fisica è un concetto
complicato.
Anche a me capita spesso di perdermici.
> prima di buttarmi a capofitto in una discussione che interessa molto
> anche a me, posso chiederti di precisare meglio cosa intendi quando
> dici "Il vettoriale è discreto come i raster", in particolare per
> l'avverbio "come" ?
Il raster è un oggetto (oppure struttura , oppure modello, chiamalo come
vuoi) che ha una maglia.
(regolare o irregolare poco importa), chiamiamola cella per internderci.
La caratteristica della cella è che essa esprime delle propriet'a costanti.
Quando parlo di proprieta' parlo ad esmepio di una quota (che è una
quantita' fisica), oppure di una temperatura (fisica pure essa) etc..
Il fatto che sia una quantita' fisica vuol dire solo che sta modellando
una entita fisica reale, "la quota".
Ma qui questo non ci interessa molto.
Cio' che interessa è che se la cella è larga 10x10 metri, oppure 1x1
metro o che altro sia,
l'effetto è di dire che per tutta la zona coperta dalla cella il valore
di quota è legato a una funzione biunivoca (qui mi azzardo ad andare un
po' piu' sul matematico) per fare
un discorso piu' completo.
Nello specifico il raster tradizionale con cella piana ha una funzione
che è semplicemente "il valore della cella stessa".
Dire che una cella esprime un valore costant edi una quota equivale a
dire che la funzione usata esprime un valore costante in un certo
intervallo.
Fine della parte complicata.
:)
Tornando alla tua domanda:
se io uso un vettoriale e metto un vertice al centro di una cella, e
metto un altro vertice al centro della cella adiacente.
Io sarei tentato di dire (come appunto fai te) che il vettoriale esprime
una continuita'.
Ma in realta' è una finta continuita' perche' ci sono due vertici e non
so' esattamente cosa succede tra i due vertici.
Nel caso del raster (ovvero della cella) la cosa piu' ovvia è pensare
che in tale cella il valore di quota sia costante, ovvero riprendendo il
discorso sopra fatto che la funzione sia costante.
Nel caso del vettoriale, viene certamente piu' ovvio pensare che i due
vertici siano congiungibili da una linea e quindi la quota vari secondo
tale linea.
Ma questo in realt'a equivale solo a dire che la funzizone non è
costante, ma è lineare.
Poteva essere una cubica, una quadratica , una logaritmica, sai quanto
ne trovi di funzioni biunivoche.
Per quesdto dico che un vettoriale e' come un raster.
Ovviamente occorre che siano paragonabili.
Se io ho un vettoriale che ha vertici regolari ogni 10 cm , mi serve un
raster che esprima celle a 10 cm, altrimenti devo pesarle e quindi
generalizzo.
Poi, in realta' io nel mio vettoriale posso mettere vetici a distanze
diverse tra di loro e quindi per rappresentarlo in raster dovrei usare
un raster a maglia variabile,
Usare il vettoriale o il raster è solo impiegare una differente
struttura di dati, questo le rende piu' utili per certi usi e meno per
altri.
Per completare il discorso va anche detto che esisterebbe una teoria
(che è alla base dei compact-disc) la qual dice che in certe condizioni
una campionatura discreta riesce a rappresentare una quantita' fisica
analogica.
In tal caso sarebbe vero che una nuvola di punti rappresenta esattamente
la quantita' fisica.
E , bada bene, anche in tal caso la nuvola di punti potrebbe essere
rappresentata da un raster.
Perche' è solo una struttura dati differente. Per cui il concetto che il
vettoriale è come il raster andrebbe comunque bene.
Pero' tale teoria non si puo' applicare. Perche' una delle regole
basilari è che la frequenza di campionamento sia moltoelevata, piu' è
variabile il terreno e piu' fitto deve essere il campionamento.
Ben piu' fitto di quanto un lidar riesce a fare.
Ciao,
Andrea.
>
> grazie, ciao,
> giuliano
>
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