[Gfoss] A proposito di 3D e il plugin QGis2threejs ...

GEOgrafica geografica a alice.it
Sab 18 Gen 2014 17:33:48 CET


Il giorno 18/gen/2014, alle ore 17:11, antoniovinci <sieradz a outlook.com> ha scritto:

> Grazie Roby, purtroppo il problema non e' cosmetico, ma fisico, e mi spiego.
> 
> Prova da VTBuilder ad esportare il Dem della tua schermata, ed importarlo ad
> es. in Qgis2threejs.
> 
> Quello che otterrai non sara' piu' la splendida Elba, bensi' una specie
> d'atollo di Mururoa 5 minuti dopo un test nucleare francese, fidati...
> 
> Questo avviene perche' lo sfondo ha lo stesso valore cromatico (255) della
> zona di Monte Capanne (massima altezza secondo l'approccio di Marco).
Il problema e' che nel file del quale hai messo il link il mare ha erroneamente valore 255, quando dovrebbe avere valore 0, poichè sarà inevitabilmente la quota piu' bassa nel layer presente (che non contiene le batimetrie).
Quindi prima di fare altre manovre bisogna impostare lo sfondo a nero pieno, in modo che il mare rappresenti la quota minima e non massima.
Se lo imposti cosi' - come ha spiegato anche Roberto - vedrai che, importato in VTBuilder, viene.

Anche se poi, a questo punto, VTBuilder non conosce ne' l'unita' di misura delle quote ne' la corrispondenza tra i grigi e le quote, per cui ti crea un DEM con altezze in piedi (ft), e che va da 0 piedi a 255 piedi.

Andando nel menu' Elevation si possono ricampionare le quote massime e minime.
Questo pero' solo dopo aver messo a posto il valore di nero del mare, senno' non ti viene fuori niente di significativo.
> 
> Anche ammesso di applicare una cosiddetta "vertical exaggeration" pari a 4x
> (riportando la cima ai suoi 1020 mt. s.l.m.) e clippando via lo sfondo in
> Qgis, il bordo della costa risulta comunque irto di cuspidi.
A parte la vertical exageration, che si puo' applicare correttamente solo quando si sono impostate manualmente la quota massima e minima, le cuspidi di cui parli sono artefatti grafici derivanti dalla incorretta lettura delle quote del mare, per cui si creano delle "scarpate" virtuali che in realta' non esistono.
Al di la' del problema specifico, come ho gia' detto questo metodo un po' antiquato si tira dietro un sacco di problemi...

> 
> Faccio notare che queste prove non sono fini a se stesse: supponendo di
> scannare
povera mappa!

> una vecchia mappa orografica, si potrebbe renderla tridimensionale
> con la tecnica suddetta. 
Se per mappa orografica intendi una mappa a sfumo o pseudorilievo tridimensionale (di quelle pastellate a matita o aerografo), il risultato non verra' mai bene, perche' un conto e' fare una gradazione a scala di grigi progressiva dalla quota minima a massima, un conto e' fare un ombreggio che serve solo a livello grafico per rappresentare la tridimensionalita' ma non contiene una reale informazione sull'altezza degli elementi. Per ombreggio intendo il corrispondente manuale di uno shaded relief fatto con il GIS.

Con la tecnica di cui stiamo parlando si puo', invece, colorare una mappa con isoipse mettendo delle fasce di grigi contigui (lavoro da certosini...), poi, con la santa pazienza si tolgono tutti gli elementi grafici che non servono (toponimi, griglie, simboli, isoipse stesse) e si estrude la mappa derivata.

Ciao!
Marco


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