[Gfoss] "SmartMaps"

Andrea Peri aperi2007 a gmail.com
Lun 13 Gen 2014 12:31:01 CET


Concordo pienamente con quanto esprimi sulle problematiche di validazione.

E' praticamnte impossibile avere un punto fermo a una data su un territorio
esteso se il dato sorgente non proviene dalla medesima fonte.

Una situazione analogoa la abbiamo avuta nel lavoro che abbiamo svolto di
Ristrutturazione della CTR in DBT multiscala e multifonte.

Quindi puntavamo a avere un DBT multiscala e multifonte.
ILlavoro è stato svolto su tutto il territorio regionale, il risultato
finale è un dato che esprime un continuum del territorio,
Ma la continuita' non era anche coerenza.
La coerenza del dato era limitata alle porzioni di territorio in cui la
fonte era omogenea.

Per questo è essenzale una copertura di inquadramento che permetta di
capire la provenienza de dato (la sua fonte) zona per zona.
Una cosa di questo genere farebbe molto comodo anche su OSM.

Non so se è disponibile gia' ora na cosa del gneere.

Ovviamente si parla di fonti dato per caricamenti massicci, non per gli
interventi spot qua' e la'.

A.



Il giorno 13 gennaio 2014 11:53, GEOgrafica <geografica a alice.it> ha
scritto:

> Il giorno 13/gen/2014, alle ore 11:02, Stefano Salvador <
> stefano.salvador a gmail.com> ha scritto:
>
>
>
> > Il dubbio però che mi viene è il seguente:  prendere i dati liberi da
>> una mappa la cui forza sta proprio nella continuità territoriale,
>> scusa, ma la decantata continuita' territoriale cosa sarebbe? Se ci sono
>> degli errori o dei buchi (e ce ne sono, stanno calando sempre piu' ma ce ne
>> sono per la natura di OSM) la continuita' territoriale e quindi la forza
>> viene meno.... Viene meno PROPRIO LI' dove c'e' l'errore! La vera mancanza
>> di forza di OSM e' sempre stata l'omogeneita' del dato ovvero la mancanza
>> di "vera" continuita' territoriale. Via via che la base dati di raffina e
>> si migliora, il problema si riduce, ma rimane sempre un problema a monte
>> che e' quello della VALIDAZIONE del dato. Un progetto open come questo
>> avra' sempre un po' il fianco scoperto su questo aspetto, pur se i margini
>> di miglioramento sono ampi.
>> IMHO, e mi piacerebbe essere smentito.
>>
>>
> Questa storia della validazione del dato che spunta periodicamente mi
> toglie il sonno :-) mi ritrovo infatti ad usare spesso ad usare i dati OSM
> anche in contesti per così dire ufficiali, non avere la garanzia della
> correttezza del dato è per me quindi un problema. Al tempo stesso mi chiedo
> ( e me lo chiedo da un po' ) cosa vuol dire validare un dato geografico ?
> ma soprattutto mi chiedo se anche avessi un budget illimitato da spendere
> nell'acquisto di dati "DOC" quali sarebbero le mie opzioni:
>
> - i vari vendor commerciali (Teleatlas/Navteq/...) mettono in chiaro in
> qualsiasi contratto che i loro dati non sono garantiti ne geograficamente
> ne temporalmente.
> - Google neanche ci prova a fornire un dato corretto
> - Le varie CTRN in teoria dovrebbero essere garantite ma lo sono a n anni
> prima, quindi, oltre a contenere comunque errori, sono pure intrisecamente
> inaffidabili perché non so cos'è successo in un determinato territorio nel
> frattempo.
>
> Beh, allora intanto cerchiamo di mettere almeno qualche punto fermo.
> Un dato validato non potra' mai essere validato "in tempo reale". Nel
> senso che se si produce un dato "ufficiale", questo rappresenta uno stato
> di fatto ad una certa data. Le varie Carte Tecniche ufficiali fanno appunto
> riferimento ad una data di edizione. Stessa cosa potremmo dire per il
> catasto.
>
> In maniera analoga (e opposta), i vari Teleatlas-Navteq-google etc non
> garantiscono la validita' dei dati perche' c'e' un continuo aggiornamento e
> non c'e' mai un vero e proprio punto fermo, per cui ci sono dei pezzi che
> vanno avanti e dei pezzi che rimangono indietro. Se non altro, pero', li'
> sappiamo che c'e' una uniformita' di procedura di acquisizione e c'e'
> comunque un certo tipo di validazione, e a livello puramente commerciale mi
> aspetto che la data di pubblicazione di un dataset corrisponda ad una data
> di edizione (se non vogliamo chiamarla validazione) univoca.
>
> Inoltre, andrebbero distinti due piani: la validazione intesa come
> "correzione degli errori di rilevazione" (nomi scritti male - tipo il nome
> della strada di Roma a cui faceva riferimento roberto -, geometrie
> registrate male) e la validazione intesa come "aggiornamento dei dati"
> (nomi delle vie che cambiano, geometrie delle vie che cambiano, nuove
> strade che vengono costruite).
> Su OSM purtroppo per la natura stessa del progetto manca non solo una
> certificazione ma anche un sistema di omogeneizzazione come quello a cui
> fai riferimento tu sotto (enti pubblici, piu' occhi per controllare) su
> entrambi i punti.
> Tra l'altro in OSM l'immissione di dati provenienti da banche dati
> esterne, tra loro non omogenee per geometria (es: verificare l'idrografia
> su regioni limitrofe, tipo confrontare l'idrografia del Veneto e
> l'idrografia del Friuli, oppure del Trentino), e non rilevate direttamente
> o comunque omogeneizzate, produce macroscopici problemi di non-continuita'
> del dato.
>
> Difficile quindi, anzi direi impossibile, in ogni tipo di fonte dati
> aspettarsi una validazione in tempo reale su tutto il dataset, a maggior
> ragione difficile aspettarselo su un dataset libero e free come OSM.
> Un sistema di validazione "alla tal data" e' pero' a mio parere doveroso
> affinche' il dataset possa avere un significato concettuale paragonabile a
> quello delle Carte Tecniche regionali, per dirne una. E su questo argomento
> sarebbe bene che OSM potesse trovare delle modalita' di miglioramento.
>
> Per rispondere alla tua domanda, quindi, se io avessi un budget illimitato
> e i prodotti presenti sul mercato non mi soddisfacessero, dovrei investire
> direttamente io in una procedura di validazione del dato che controlla
> geometrie e database alfanumerico, e lo valida "alla data tale", cosi' come
> si fa quando si riaccatasta un immobile, o magari quando si deve costruire
> una strada in mezzo alle montagne e si fa un rilievo topografico apposta.
>
>
> A questo punto mi chiedo se esiste davvero un dato geografico validato che
> vada al di là di piccolissime porzioni di territorio.
>
> Validato alla data di pubblicazione, ed ad una determinata scala, esistono
> tipo le Carte Tecniche. Oppure, in settori specifici (es. "sentieri del
> Trentino", rilevati proprio da una qualche ditta di cartografia con GPS
> EGNOS durante l'estate 2013.... o altro).
>
>
> Secondo me l'assunto che i dati pubblici sono migliori e vero perché così
> ci sono più occhi a controllarli, altro modo per validare un dato
> geografico non l'ho ancora trovato.
>
> Tu per dati pubblici intendi i dati ufficiali tipo CTR oppure i dati open
> tipo OSM?
> A mio parere, in linea puramente concettuale piu' che concreta, sono
> meglio i dati UFFICIALI, non solo per i piu' occhi a controllarli (perche'
> i controlli devono essere "a tappeto", non random da parte di utenti
> sporadici.... dell'occhio sporadico di un utente che per caso inciampa in
> un nome di una via sbagliata, e magari non inciampa mai in un'altra via
> sbagliata, per cui si corregge solo quella in cui si e' inciampati ma non
> si corregge quell'altra, almeno finche' non ci inciampa qualcun altro....)
> ma anche per le procedure specifiche di validazione sia per quanto attiene
> la geometria sia per quanto attiene il contenuto dei record.
>
> In ogni caso, non mi scandalizzo certo se in un dataset trovo un errore di
> un toponimo, a meno che non si tratti di qualcosa di macroscopico.
> Ergo, uso volentieri OSM "cum grano salis", come posso usare ogni altra
> fonte dati che mi torni utile per uno specifico lavoro.
>
> Ciao,
> Marco
>
> Marco Gualdrini
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