[Gfoss] Aggiornate!

aperi2007 aperi2007 a gmail.com
Sab 11 Gen 2014 09:21:31 CET


ok,

proseguiamo il confronto:
:)

Io non sono convinto che leggersi molti articoli comparativi serva un 
gran-che'.

Altrimenti basterebbe scrivere tanti articoli e pubblicarli sulle 
riviste online.

Ti faccio un esempio:
io da ingegnere elettronico, ai tempi dell'universita', ma anche prima 
(sigh), mi leggevo una famosissima rivista che si chiamava BYTE (americana).
Avevo anche ll'abbonamento.

BYTE era considerata dagli addetti "la bibbia" dell'informatica.
I suoi test sui singoli prodotti software ed hardware (ma principalmente 
hardware) erano realizzati BENISSIMO.
scavava a fondo nei dettagli e spesso precorreva le novita' dei vari 
settori.

La differenza tra byte e le altre riviste , era che le altre riviste 
compravano articoli da chi capitava.
Bastava che uno scrivesse un articolo e glielo spediva a una rivista e 
se piaceva , se era variopinto e avevam molti numerelli che fanno fico 
veniva preso e pubblicato.
Compenso, credo andasse intorno a 100.000 lire ad articolo ma dipendeva 
dalla rivista.
Era nato proprio un mercato degli articoli, gente che scopiazzava dalle 
faq dei vari prodotti, oppure che si inventava di sana pianta teorie pur 
di scrivere qualcosa per incassare.

BYTE invece era lei che chiamava di volta in volta persone con 
curriculum (veri) lunghi come lenzuoli e commissionava determinate prove.

Ora tale rivista non esiste piu'. Ne esiste una versione online , ma con 
una attivita' molto piu' ridotta.
Questo perche' tale modo di operare costava caro e non vi era resa.

Ma conosco tanta gente che si è formata sulle colonne di Byte (me compreso).
Ora non è piu' cosi'. Le riviste che danno un vero aiuto e che possono 
rappresentare un punto di riferimento per determinate scelte, non 
esistono piu'.

Tornando al discorso originale.

AI giorni d'oggi scrivere un articolo e pubblicarlo su internet costa 
pochissimo.
Te ipotizzi di andare per numero.
Se cosi' fosse, un diigente che trova su internet 10 articoli qua' e la' 
che parlano male del software GFoss in contraddizione a due solamente 
che ne parlano bene che dovrebbe concludere ?

Te dici chi ha scritto l'articolo è uno pseudo-tecnico.
Puo' darsi , ma chiunque potrebbe esserlo. Come si fa a capire chi è 
tecnico e chi no.
Scrivere un po' di paroloni alla "supercazzora" (stile conte mascetti) 
ormai lo sanno fare tutti.

Per cui conta solo il numero. E i numeri vanno dalla parte di chi puo' 
investire in una campagna martellante di articoli sparsi qua' e la'.

Tornando a quelloche ho detto:
io non ho detto che uno deve usare software commerciale.
Un dirigente ha il dovre di documentarsi.
Ma documentarsi non vuol dire leggersi un po' di articoli su internet.
Perche' a un dirigente si chiede in primis di saper prendere decisioni 
in autonomia.
E senza lasciarsi influenza da chicchessia, ne' dal piazzista della 
ditta X o Y.

E non deve limitarsi chiedere ma deve saper valutare le risposte, saper 
capire se la risposta che ha ottenuto è frutto di conoscenza o frutto di 
altro.
Ad esempio immagino che molti usino softwares commercale perche' gia' 
presente al loro arrivo e quindi continuino a usarlo per semplicita'.
In un tale scenario un dirigente sarebbe chiamato , secondo la nuova 
legge, a documentarsi e capire se per il suo lavoro il software che sta 
usando è ancora valido e compatibile con tale normativa o se deve 
muoversi in altra direzione,
ma non puo' attenersi per questo agli articoli su internet in un senso o 
nell'altro.
Deve costruirsi lui la risposta, studiando , indagando, anche chiedendo, 
ma sapendo discernere.


Ti faccio un esmepio:
proprio due giorni fa' parlando con un collega dell'ufficio si discuteva 
di una procedura che effettuasse il clip di geometria in una deterinata 
maniera.
Ne abbiamo passate in rassegna alcune, sia in qgis che in saga. Ma non 
ne abbiamo trovata una che facesse le cose come serviva a noi.
Il mio collega mi diceva che su un noto software commerciale gis tale 
modalit'a si poteva fare.

Purtroppo nei softwares che abbaimo non si puo' fare e quindi al collega 
è toccato mettersi li' e clippare a mano come voleva lui, uno per uno 
tutti gli elementi del dataset.
Spendnedoci una giornata intera e non so se gli è bastata.

Ma da dire questo a dire che il software commerciale è meglio direi una 
castroneria e non ci penso proprio.
Perche' per una cosa che tizio fa meglio, ce ne una altra che fa meglio 
caio.

Ribadisco i test comparativi non servono perche' tanto non sai cosa 
serve realmente. Le esigenze cambiano di giorno in giorno e il 
programmam "enciclopedia" che racchiude tutto quanto non potra' mai 
esistere.

ciao,

A.

On 11/01/2014 08:33, antoniovinci wrote:
> /
> Andrea Peri wrote
>> gli articoli comparativi ... sono una perdita ditempo a prescindere e non
>> servono a niente
> /
> Opinione rispettabile ma non condivisibile, e mi spiego.
>
> Le prestazioni della singola caffettiera sono fini a se stesse, invece
> nettamente piu' utile e' un raffronto fra i vari modelli, in una rigorosa
> ottica costi/benefici.
>
> A maggior ragione se parliamo di fondi pubblici, tu dirigente P.A., prima di
> decidere quale Gis introdurre nei tuoi uffici tecnici, puoi (anzi, DEVI)
> basarti su un'analisi comparativa di cio' che offre il mercato.
>
> Se cosi' non fosse, non sapresti manco che esiste il software Gfoss, e
> compreresti il piu' "famoso e compatibile" di tutti (a spese del
> contribuente) delegando gli eventuali problemi al servizio post-vendita.
>
> La questione non sono gli indispensabili 'benchmark', ma CHI li conduce e
> COME.
>
> Nella fattispecie dell'articolo Geomedia, sono stati prodotti da uno
> sciagurato pseudo-tecnico, la cui miopia ha portato nocumento alla causa
> opensource.
>
> Ecco quindi che, in fase decisionale, conviene leggersi non uno ma diversi
> confronti tecnico-commerciali, in modo da farsi un quadro completo ed
> oggettivo.
>
>
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> -----
>
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