[Gfoss] proposta (indecente?)

Margherita Di Leo diregola a gmail.com
Ven 27 Set 2013 12:00:58 CEST


Stefano,

2013/9/27 stefano campus <skampus a gmail.com>

> dato il tempo molto esiguo che ci separa dalla data di bologna, io sono
> dell'idea di presentare il documento di anne e madi all'assemblea, in
> termini di proposta progettuale, e come risultato, l'assemblea potrebbe
> dare
> l'incarico a qualche "saggio" per trasformare il documento in una proposta
> di cambio dello statuto.
> questo perchè, ad esempio, non so che cosa prevede il codice civile per
> questo tipo di associazioni in merito alla composizione del consiglio
> direttivo ecc ecc.
> dunque ci sono (o potrebbero esserci) un sacco di conseguenze/vincoli sul
> cambiamento organizzativo di cui tenere conto nella stesura del nuovo
> testo.
>

Da quello che posso capire di legalese, gli ostacoli che presenta l'attuale
statuto sono sostanzialmente:

1) Il numero di membri del consiglio direttivo, che dovrebbe scendere dal
minimo di 5 (art.15, nomina e composizione) a 3; e
2) Il fatto che si riconosce al consiglio direttivo tutto il potere
decisionale (art.16, competenza). Nel modello proposto, infatti, i delegati
(scelti su base temporanea all'interno dei GDL stessi) dei GDL hanno
diritto di voto al pari dei consiglieri.

[oltre all'aspetto legato alle sponsorizzazioni da parte di persone
giuridiche, di cui non entro nel merito qui e di cui sarebbe auspicabile
discutere in assemblea]

Tutto il resto sembra potersi considerare una sorta di regolamento interno.

Allora, sempre secondo quello che capisco, per evitare di cambiare lo
statuto ed avviare da subito (subito dopo l'assemblea) il modello proposto,
su base sperimentale (che ci permetterebbe di valutare se piace e darebbe
la possibilità di prender tempo per la modifica dello statuto) si potrebbe
ricorrere alla forzatura di creare previamente i GDL e "eleggere" secondo
la vecchia procedura i "leader" di tali gruppi come consiglieri. Questo
approccio se devo essere sincera non mi piace molto, perchè è totalmente
contrario all'auto-organizzazione dei GDL che avevo in mente, ma
permetterebbe di mettere una pezza se proprio non risultasse possibile
modificare lo statuto in sede di assemblea. Cosa buona e giusta sarebbe poi
fissare già in assemblea la data della prossima assemblea straordinaria per
la modifica dello statuto (tutto questo ovviamente qualora l'assemblea di
Bologna decidesse a favore).

>
> con un paio di passate in lista soci, ci si potrebbe trovare per
> un'assemblea straordinaria avente come odg il cambio dello statuto e una
> volta approvato dall'assemblea, si va tutti insieme da un notaio con 1 kg
> di
> marche da bollo e una scorta sufficiente di penne bic per siglare tutte le
> pagine!
>

tieni conto che leggo in lista soci, allora magari continuiamo qui, o al
limite mi tenete in cc...

PS Marco Ciurcina se ci sei batti un colpo e vieni in soccorso please!



-- 
Best regards,

Dr. Margherita DI LEO
Scientific / technical project officer

European Commission - DG JRC
Institute for Environment and Sustainability (IES)
Via Fermi, 2749
I-21027 Ispra (VA) - Italy - TP 261

Tel. +39 0332 78 3600
margherita.di-leo a jrc.ec.europa.eu

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European Commission.
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