[Gfoss] Pubblicità atti pubblici (era: Re: PGT/PRG - CTR - Catasto)

aperi2007 aperi2007 a gmail.com
Sab 26 Ott 2013 13:48:20 CEST


Ciao,

Questo trafiletto che riporti NON mi pare proprio che contraddica il 
concetto che avevo riportato, anzi.
lo conferma.

Ovviamente nessun si immagina che in un documento di Inspire ci sia scritto:

In Italia si deve fare cosi'...
In Francia si deve fare cosa'...

Ma si danno delle chiavi di lettura che devono permettere a ogni paese 
di ottemperarle mantenendo nel contempo le proprie connotazioni peculiari.

In tale trafiletto, infatti dice che le pubbliche autorita' che sono 
responsabili (ergo titolari) devono rendere i loro dati disponibili.

Se il paese ne ha una sola tale compito spettera' a quella unica 
autorita, ma se ne ha piu' di una , non chiede certo che ilpaese debba 
scioglierle e passare a una unica autorita', ma piuttosto chiama ogni 
singola autorita' ad attrezzarsi in tale direzione.

Per cui partendo da questa chiave di lettura che mi pare chiara, è 
evidente che se in Italia ci sono piu' soggetti che hanno titolarita' 
sui dati , questa pluralita' di soggetti sono chiamati in causa ognuno 
per il suo piccolo pezzetto di dati di cui sono titolari.

Altrimenti , Inspire invaderebbe campi che non sono suoi.

Tra l'altro questa cosa mi pare che sia stata anche ben chiarita 
dall'intervento che fece nell'aula magna a Firenze il responsabile del 
progetto Inspire.

Per il resto, se un soggetto non è in grado di pubblicareperche' non ha 
i mezzi, puo' benissimo appoggiarsi a un ente terzo con il quale stringe 
un accordo che regolamenta i ruoli e le responsabilita'.
Anche questo viene tracciato nel trafiletto che riporti.

Per cui io non ci vedo assolutamente scritto che si deve per forza avere 
un soggetto unico che pubblica tutto quanto.

I merito al discorso sulla titolarita' ,q eusto deriva come logica 
conseguenza delle prescrizioni sulla metainformazione.
Nelle quali è chiaramnte indicato da Inspire che la metainformazione 
serve per poter indicare dove si recupera il dataset e si auspica 
(fortemente auspica) che il recupero (e quindi l'indirizzo) sia riferito 
all'ente che mantiene il dataset originale.
E non una copia.

Il senso di questo discorso, a mio modo di vedere è proprio evitare che 
si comincia a fare copie su copie presso enti differenti con il 
risultaot ovvio e scontato di forti e problematici disallineamenti  tra 
i dati rispetto al dato VERO conservato presso l'ente che è titolare di 
tale dato.

Insomma in generale secondo me queste sono prescrizioni che emergono 
chiaramente da una lettura collegiale e complessiva dei documenti di 
inspire.

Saluti,

A.


On 26/10/2013 10:35, Piergiorgio Cipriano wrote:
>
>     /Lo stesso inspire raccomanda che la distribuzione avvenga sempre
>     da parte dell'ente titolare./
>
>
> Andrea, in quale documento (direttiva, implementing rule o altro) hai 
> trovato questa raccomandazione?
> Non è così come dici ... anzi.
>
> Infatti, nelle technical guidelines su Data and Service Sharing trovi:
> /
>
>     So the Member States and their public authorities are responsible
>     for making these data sets
>     available according to INSPIRE conditions but this could be
>     achieved by making sure that
>     another entity makes them available in conformance with the
>     INSPIRE requirements on their
>     behalf. This can be a national, a European wide or any other
>     international entity. Examples
>     are ECOMET which holds data on behalf of a number of
>     meteorological organisations and
>     EuroGeographics distributing datasets on behalf of the National
>     Mapping and Cadastre Authorities.
>
> /
>
> http://inspire.jrc.ec.europa.eu/documents/Data_and_Service_Sharing/DSSGuidanceDocument_v5.0.pdf
>
>
> Idem per le trasformazioni di dati per renderli compliant a INSPIRE 
> (schema transformation) ...
>
>     /For INSPIRE compliance however, they must also ensure that there
>     is a Transformation Service available to transform the data to the
>     appropriate INSPIRE schema. This service may be provided by the
>     supplier; by the national government concerned; or by a third party./
>
>
> http://ijsdir.jrc.ec.europa.eu/index.php/ijsdir/article/view/212/285
>
>
>
> pg
> ______________________________
> Piergiorgio Cipriano
> https://twitter.com/PgCipriano
>
>
> Il giorno 26 ottobre 2013 00:04, Andrea Peri <aperi2007 a gmail.com 
> <mailto:aperi2007 a gmail.com>> ha scritto:
>
>     Il tema ha parecchie sfaccettature.
>
>     Ad esempio:
>     senza andare a considerare il caso dei dati coperti da licenza
>     commerciale. Come ad esempio potrebbero esserlo le ortofoto.
>     Pensate al caso dei dati e della loro titolarità.
>     Un vincolo qualsiasi: archeologico o paesaggistico.
>     Ha una titolarità in capo a un determinato ente.
>     Come tale dovrebbe essere quell'ente a distribuirlo.
>
>     Lo stesso inspire raccomanda che la distribuzione avvenga sempre
>     da parte dell'ente titolare.
>     O di altro ente sovraordinato che ne fa le veci.
>     Altrimenti ci sarebbe il proliferare di datasets e non si
>     capirebbe piu' quale e dove sia quello buono.
>
>     Il fatto che il dataset di un vincolo archeologico venga usato
>     come quadro conoscitivo di una pianificazione puo' rendere
>     automaticamente tale vincolo un prodotto nella titolarita' del
>     comune che redige tale piano e quindi metterlo in condizione di
>     ridistribuire il dataset del vincolo ?
>
>     Questa parte è tra le piu' amletiche.
>
>     Certo sarebbe tutto piu' semplice e chiaro se tutti i dati fossero
>     pariteticamente distribuiti e messi a disposizione.
>     Una situazione di regime in tal senso semplificherebbe le cose.
>     Ma forse neanche piu' di tanto.
>     se si pensa ad esempio
>     al problema della storicizzazione del dato.
>
>     Un piano infatti, potrebbe aver usato una versione datata del
>     vincolo archeologico, mentre su internet potrebbe essere
>     scaricabile solamente l'ultima versione.
>
>     E quindi non basta andare presso l'ente e procurarsi l'ultima
>     versione del dato, ma serve piuttosto potersi procurare la
>     versione a cui il piano si appoggia.
>
>     E in questo scenario ipotetico giocherebbe certamente un ruolo una
>     metainformazione del piano , che contribuisca a informare quali
>     versioni, e da dove provengono i dati dei quadri conoscitivi,
>     indirizzando gli utenti interessati alle stesse fonti.
>
>
>     Andrea.
>
>
>
>     Il giorno 25 ottobre 2013 23:22, Iacopo Zetti
>     <iacopo a controgeografie.net <mailto:iacopo a controgeografie.net>>
>     ha scritto:
>
>         > @Jacopo (che leggo solo ora): non mi riferivo tanto all'acquisto
>         > (peraltro non sempre facilissimo ed immediato) o al costo,
>         ma al fatto
>         > che se è pubblico, lo prendo e lo divulgo on line senza
>         > autorizzazione di nessuno (vedi sopra): equazione sbagliata?
>
>         Tema veramente da esperti giuridici. In effetti il diritto di
>         leggere ed
>         il diritto di riprodurre non sono automaticamente la stessa
>         cosa ed in
>         effetti le mappe di un piano possono contenere dati non liberi.
>         Io per la verità la vedo così: dal momento che uno studio (per
>         esempio
>         un uso del suolo) viene commissionato ed utilizzato per un piano,
>         essendo parte di un documento di quel tipo diviene pubblico e
>         quindi
>         riproducibile liberamente, almeno in un formato di stampa. Poi
>         se viene
>         reso disponibile in un formato tipo shp questo è un altra storia.
>         Dovrebbe, come tutti i dati rilevati con denaro pubblico, ma
>         questa è
>         ovviamente un'opinione.
>         Per quanto riguarda la "validità" delle disposizioni urbanistiche,
>         infine, c'è il problema della certificazione del dato. Occorre
>         una copia
>         che fa fede e quella naturalmente non può che essere una copia
>         certificata e custodita dall'ente interessato, non certo un shp
>         disponibile per il download.
>         Un servizio web con piani urbanistici è una facilitazione per il
>         cittadino, non direttamente un dispositivo legislativo e
>         riprodurre
>         l'informazione è utile per la sua diffusione. Non si può
>         pretendere che
>         sia rilevante per la verifica di dettaglio delle previsioni.
>
>         Scusate la lunghezza.
>
>         Buon fine settimana
>
>         Iacopo
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