[Gfoss] Come usare i GIS liberi (era: GeoNetwork e committers)

aperi2007 aperi2007 a gmail.com
Gio 10 Ott 2013 09:29:49 CEST


Paolo ti rispondo tra le righe:

La mia risposta a Giannecchini era molto piu'lunga e articolata, ma 
vista l'ora ho ritenuto di tagliarla per essere breve (pensa un po').

Ma il succo è che quando si mette un software in licenza GFOss , si 
manda un preciso segnale che va in una ben precisa direzione.
Ed è una proposta di far crescere intorno a quel software una comunita 
di utenti e utilizzatori che diano tutti una mano a farlo crescere.
La mano significa sia mettere sicuramente risorse economiche , da parte 
di chi le ha e puo' mettere quelle oppure vuole evoluzioni finalizzate a 
sue specifiche esigenze che attualmente non ci sono.
Ma non cisono solo i soldi. Altrimenti sarebbe solo una spesa inutile e 
sostalzialmente improduttiva.
Serve anche il tempo e questo in uno spirito collaborativo lo mette chi 
non ha soldi e pero' ha interesse in tale software.

Lo dico perche' spesso negli informatici aleggia l'idea (sbagliatissima) 
he chi paga debba pure farsi carico di testare il software che lui ha 
commissionato .
Il che è intrinsecamente sbagliato.
Perche' il cliente pagante vuole essere servito , punto e basta.
Per questo ha sucesso l'idea GFOSS, perche' riunisce attorno a un 
software aperto tree differenti platee, quella di chi sviluppa e ha le 
competenze per sviluppare.
Quella di chi vuole usarlo e ha i fondi per supportarne lo sviluppo, e 
quella di chi vuole usarlo ma fondi non ne ha.

In tutto questo pero' esiste un ruolo centrale, ed è quello del gruppo 
che coordina gli sviluppi di tale software.
Altrimenti è anarchia e caos, che in informatica è da scansare come la 
peste .
Ma se il gruppo che coordina è semplicemente un gruppo che accentra su 
di se' tutti gli incarichi di sviluppo perhe'solo loro sono in gradodi 
aprire la porta del reposotory centrale allora non va bene (secondo me 
ovviamente).
E che accetta di parlare solo con il cliente pagante, ignorando gli altri.

Si capisce bene che la cosa va a esaurisi presto.
Il cliente che paga vuole risultati, e quando vede che i bachi 
persistono e che chi dovrebbe risolverli gli chiede test-cases , esempi 
e testing vari.
Fa presto a chiudere il rubinetto.
E a rivolgersi altrove.

Occorre avere equilibrio, ma non certo pensare solo a riempire la pancia 
di clienti paganti e ignorare gli altri:

Io ho tanti esempi di buone pratiche.
GDAL ad esempio per me è un faro.
Chi gestisce tale prodotto è sempre presente, quando puo' risponde, 
contribuisce attivamente su tutti i fronti.
E pero' non per questo non ha lavoro. E' ovvio che se si cerca qualcosa 
di veramente pesante e sofisticato non si puo' pensare di chiederlo a un 
nacchero qualsiasi , ma bisogna passare da lui o da qualcuno come lui.
Ma per le cose di piccolo cabotaggio, immagino che lui non abbia neanche 
il tempo di pensarci.
Se poi arriva una patch, che risolve un problema e migliora il prodotto. 
Perche' non dovrebbe recepirla. La prova , se è fatta bene la recepisce 
e gdal migliora e se migliora tutti sono piu contenti e anche lui.
Perche' i clienti pesanti mal sopportano i difetti.

E sapere che ci sono milioni di utenti che provano e testano un software 
per chi lo usa (gdal) in ambito professionale fa la sua bella differenza.

Ma se chi gestisce gdal cominciasse a ricevere solo le patches che ha 
prodotto lui solamente, rifiutasse tutte le altre, o pretendesse di 
avere lui l'incarico di lavoro sempre e comunque.

E rifiutasse di interloquire con chi non paga ,
Allora non sarebbe piu' vero che gdal ha milioni di testatori, perche' 
alla fine il collo di bottiglia sarebbe colui che lo gestisce che 
ridrrebbe quindi la platea a lui solamente perche' rappresenterebbe il 
limite stesso del prodotto. Solo le sue patch (pagategli entrano le 
altre no).
Lui puo' lavorare solo 18 ore al giorno e quindi ha un impiego molto 
limitato e il software cresce e si ripra molto lentamente, troppo 
lentamente.

Ergo gdal/ogrperderebbe di credibilia' e presto si affosserebbe.

Lo so' che sto ' prendendo ad esmepio un software che è riusito a 
ritagliarsi un ruolo centralissimo.
gdal/ogr è usato da Safe, è usato da Esri, forse anche Oracle lo usa, 
per non parlare dei GFOss, mapserver, qgis, postgis, etc..

E probabilmente chi gestisce gdal lavora internamente a una struttura 
che gli lascia il tempo di occuparsene.

Altri software qgis ad esempio devono sgomitare e ancora non hanno 
raggiunto quel livello di impiego (parlo di utente pesanti) tali da 
garantire una rendita econoica certa per chi lo cura.

Per riassumere.

Gli utilizzatori non paganti vanno coltivati come una erbetta medica che 
cura tutte le malattie e che rende sano un orto.
Perche' il cliente pagante, se vede che ci sono queste platee immense di 
perosne che, usano un software e che sono potenzialei testers del 
prodotto tanto da garantire una sua solidita' e una sua sbacatura rapida.
E' tranquillizzato e non ha grosse remore a tirare fuori il vaino,
ma se vede che intorno al software vi è un deserto di sale che essicca 
qualsiasi tentativo da parte di utenti non paganti di usarlo.
Capisce che se si imbarca in tale software poi sara' lui solo a doverlo 
testare e a scoprirne i bachi e pure a pagare per risolverli. :)

Per cui capisce di dover pagare due volte e poi deve pure farsi lui il 
lavoro che altri avrebbero altrimenti fatto gratis (testarlo).

Dimmi te chi è cosi' pazzo da mettersi in una condizione del genere.

Chi paga vuole certezze, e questo periodo di spendiw-review aumenta 
questo fabbisogno.

Andrea.


On 10/10/2013 08:21, Paolo Cavallini wrote:
> -----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE-----
> Hash: SHA1
>
> Il 10/10/2013 02:26, Andrea Peri ha scritto:
>
>> Chi ha diritti di commit gode di un ruolo di arbitrato nei
>> confronti di un determinato prodotto.
>>
>> E' suo interesse primario che il prodotto si evolva e stia in buona
>> salute. Ed è quindi suo dovere, se vuole che il prodotto sia
>> credibile, dedicare parte del suo tempo a curarlo. Se si considera
>> il ruolo del committer come una rendita di posizione , non si fa'
>> il gioco del prodotto e questo alla lnga lo penalizza. E ci rimette
>> pure il committer perche' alla fine si ritrova solo nel deserto.
>> Il giorno 09 ottobre 2013 23:34, Simone Giannecchini
>> <simone.giannecchini a geo-solutions.it
>> <mailto:simone.giannecchini a geo-solutions.it>> ha scritto:
>> Se certo uno commissiona una fix o un evoluzione importante alla
>> ditta/professionista X che: - non ha mai scritto una lista in list
>> devel o user - nn ha nessuno nel PSC - nn ha mai fatto un commit o
>> una pull
>>
>> e poi si aspetta che qualcuno investa _a gratis_ il proprio tempo
>> sul progetto faccia review e merge a gratis, beh forse c'e' un bug
>> nell'algoritmo alla base della scelta iniziale ;)
> Salve.
> Grazie per questa discussione, che credo cruciale per il futuro dei
> GIS liberi, in Italia ed altrove.
> Le responsabilita' degli sviluppatori nei confronti del software che
> sviluppano sono chiare, e largamente assolte.
> Quello che Andrea dice riguardo ai committers si puo' tranquillamente
> ripetere per gli utenti,ed in particolare per quelli piu' "pesanti",
> ovvero quelli istituzionali:
>
> "Chi ha diritti di uso gode di un ruolo di arbitrato nei confronti di
> un determinato prodotto.
> E' suo interesse primario che il prodotto si evolva e stia in buona
> salute.
> Ed è quindi suo dovere, se vuole che il prodotto sia credibile,
> dedicare parte del suo tempo a curarlo."
>
> "Se si considera il ruolo dell'utente come una rendita di posizione ,
> non si fa' il gioco del prodotto e questo alla lunga lo penalizza.
> E ci rimette pure l'utente perche' alla fine si ritrova solo nel
> deserto."
>
> Intendiamoci: Andrea e' uno degli utenti che piu' a contribuito allo
> sviluppo del GFOSS in Italia, quindi non imputo certo a lui questa
> posizione. Uso pero' questo scambio di opinioni per far capire come il
> ruolo di ciascuno di noi sia importante, in un ecosistema articolato e
> dinamico come questo in cui operiamo.
>
> Per essere piu' chiari: chi spende milioni di euro (!)
> nell'integrazione di sistemi basati su software libero, senza
> preoccuparsi che una parte significativa di questi fondi vada a
> contribuire al progresso del sw che stanno usando, fa un'operazione
> sostanzialmente miope.
>
> Spero che questo dibattito contribuisca a far aprire gli occhi a
> qualcuno, e spinga a comportarsi nel modo piu' produttivo.
>
> La Francia, dopo molto ponderare, ha iniziato a muoversi in questa
> direzione, e i risultati cominciano ad essere evidenti, per tutti i
> soggetti coinvolti.
>
> Saluti.
> - -- 
> Paolo Cavallini - Faunalia
> www.faunalia.eu
> Full contact details at www.faunalia.eu/pc
> Nuovi corsi QGIS e PostGIS: http://www.faunalia.it/calendario
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