[Gfoss] Opendata by default come interpretarlo.correttamente?

piergio pierpiggi a gmail.com
Lun 11 Nov 2013 17:48:18 CET


Il 11/11/2013 15:07, Luca Mandolesi ha scritto:
> Ciao e grazie per la risposta.
> Il tuo articolo come altri di Ciurcina scritti per il progetto MAPPA 
> li avevo già letti, ma è chiaro che senza un po' di basi è molto 
> difficile districarsi nella giungla delle leggi e dei rimandi, cosa 
> che tende più a scoraggiare l'affrontare il problema che a 
> comprenderlo per un uso pratico.
condivido.
> Nell'articolo linkato si cita per il codice si cita il comma 2 
> dell'articolo 5. Si parla di "amministrazioni che detengono il bene" è 
> vero, errore mio aver usato la parola Stato, ma leggendo sembra che la 
> sostanza non cambi. Solo chi ha il bene pare essere il detentore del 
> diritto di riproduzione.
> Se il bene è in mano ad un comune e il comune ne pubblica le immagini 
> su un sito web, io starei molto attento al riuso applicando l'open 
> data by default", intendendo sempre che è d'obbligo citare la fonte da 
> cui l'immagine viene presa.
> Quindi oserei dire che alla fine nulla è cambiato nella velocità di 
> poter fruire di materiali dei BB.CC. pubblicati sui siti web relativi 
> a beni culturali per chi vuole fare le cose per bene, mentre sui 
> social network abbiamo pubblicazioni di immagini di siti archeologici 
> in corsod di scavo senza la minima citazione di licenze applicate per 
> comprenderne il riuso.
Ho l'impressione che vengano qui messi assieme dati di tipo diverso, 
dato che parli sia di foto che di materiali (immagino che a te 
interessino, come a me, anche relazioni, analisi di materiali, disegni 
etc.). Semplificando alquanto, direi quanto meno che le foto sono 
soggette ad alcune leggi, i testi ad altre ma anche all'interno di 
queste due categorie ci sono altre sotto categorie.
Va tenuto presente che se da un lato il diritto di riproduzione è di chi 
detiene il bene, la riproduzione e qualsiasi altro dato relativo al bene 
può essere soggetta al diritto d'autore.
Quindi...oserei dire che i casi possibili sono molti e che le cose non 
sono semplici né per chi  vuole capire come riusare i dati sui beni 
culturali né per i funzionari che devono scegliere quali dati divulgare.
>
> Ma un bel vademecum for dummies di 10 righe su come procedere per 
> riusare i dati pubblicati sul web dal MIBAC? Secondo te è realizzabile 
> o ci si infila in un pantano?
No, anzi, è un lavoro necessario. Penso però che il problema più grosso 
non sia il riuso da parte degli esterni ma la pubblicazione da parte 
dell'ente che detiene i dati, cosa complessa dato che per ogni set di 
dati va capito se vi è un diritto d'autore (e di chi sia tale diritto 
ovviamente e se il diritto non è dell'ente va ottenuto il consenso alla 
divulgazione da parte dell'autore...immaginerai cosa ciò significhi per 
scavi condotti ad esempio negli anni '70 '80) e va capito se vi siano 
dati sensibili da espungere.
Ora che sono uscite le linee guida, segnalate da Maurizio e Alessandro 
(malloppone che non ho ancora letto, ma che dall'indice mi pare 
decisamente utile) mi auguro che si possa fare qualche passo avanti.
In fondo, rispetto ad un paio di anni fa di passi ne sono stati fatti 
non pochi e mi pare che, seppure con grandi difficoltà, si stia 
procedendo nella direzione giusta.

>
> Ciao e grazie
> Luca
ciao e grazie a te

Piergiovanna
>
>
>
>
>
>
> 2013/11/11 piergio <pierpiggi a gmail.com <mailto:pierpiggi a gmail.com>>
>
>     Il 09/11/2013 14:05, Luca Mandolesi ha scritto:
>
>         Quindi se il codice dei beni culturali prevede che il diritto
>         alla riproduzione di testi e immagini per i beni culturali sia
>         appannaggio della stato
>
>     Scusami Luca, potresti per favore citare le parti del codice dove
>     è scritto o da cui deduci quello che riporti qui sopra? Ho
>     l'impressione che qualche volta le tradizioni orali e le
>     interpretazioni rischino di annebbiare o travisare il testo di
>     legge originale.
>     Al di là  di ciò, per la divulgazione dei dati relativi ai Beni
>     Culturali non si può fare riferimento solo a quel che è scritto
>     nel Codice dei Beni Culturali, dato che nel Codice è scritto ben
>     poco in merito e dato che, essendo i set di dati composti in
>     genere di contenuti eterogenei (come ad esempio avviene nella
>     stragrande maggioranza dei casi archeologici), vanno considerate
>     molte altre leggi (tutela della privacy, diritto d'autore etc.).
>
>     Se può servire, io e Marco Ciurcina abbiamo scritto un paio di
>     articoli sull'argomento.
>     Il primo, un po' datato perché scritto prima della promulgazione
>     della legge L. 17 dicembre 2012, n. 221, si trova qui:
>     http://www.academia.edu/4767407/Open_data_alcune_considerazioni_sulla_pubblica_amministrazione_e_sui_beni_culturali_e_paesaggistici_in_Italia
>
>     Il secondo è ancora in corso di stampa, ma non dice cose molto
>     diverse, dato che i riferimenti legislativi non cambiano nella
>     sostanza.
>
>     Saluti
>
>     Piergiovanna
>
>     _______________________________________________
>     Gfoss a lists.gfoss.it <mailto:Gfoss a lists.gfoss.it>
>     http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss
>     Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
>     I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le
>     posizioni dell'Associazione GFOSS.it.
>     666 iscritti al 22.7.2013
>
>

-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML ? stato rimosso...
URL: <http://lists.gfoss.it/pipermail/gfoss/attachments/20131111/7fb7f322/attachment.html>


Maggiori informazioni sulla lista Gfoss