[Gfoss] Geodati liberi: prosegue il dibattito

Maurizio Trevisani maurizio.trevisani a gmail.com
Mer 15 Maggio 2013 18:54:26 CEST


Ciao,
i miei 2 centesimi di contributo alla discussione.


Innanzitutto la ODBL
http://opendatacommons.org/licenses/odbl/
non può essere utilizzata dalle PA in Italia perché (ma se sbaglio
correggetemi) è solo in Inglese.

Le CC esistono anche in Italiano, ed in quanto "contratto", la licenza
deve essere chiaramente intelligibile a chi, scaricando il dato,
accetta le condizioni di utilizzo.

Di conseguenza per una PA sono utilizzabili solo le CC e le IODL.

Le IODL hanno lo svantaggio di essere solo in Italiano (ma se sbaglio
correggetemi), e dunque poco adatte ad un contesto in evoluzione verso
una globalizzazione (come INSPIRE chiede) dove sia le licenze, che la
metainformazione che le interfacce degli strumenti devono essere
multilingual.

Restano solo le CC.

La PA non può rinunciare alla titolarietà del suo patrimonio di dati,
e dunque almeno la CC-BY è d'obbligo.

Perché la PA deve rilasciare i suoi dati? Innanzitutto (vedi
convenzione di Aarhus, direttiva sull'accesso alle informazioni
ambientali, direttiva sulla partecipazione del pubblico
nell'elaborazione di taluni piani e programmi in materia ambientale,
riusoinformazione e dati pubblici) per motivi di trasparenza dei
propri processi decisionali e per favorire la partecipazione del
pubblico a tali processi.

Solo di recente la Agenda Digitale Europea ha sollecitato (Action 3:
Open up public data resources for re-use) il rilascio dei dati
pubblici per incentivare una crescita economica, quasi come fossero un
"carburante" a basso costo per riavviare i motori di una impresa in un
difficile contesto economico.

Di qui le iniziative di rilascio come Open-Data da parte di diverse PA.

Per quali casi potrebbe risultare opportuno rilasciare come CC-BY-SA
alcuni archivi?

Io credo che alcuni archivi servano soprattutto a professionisti,
studi, cittadini, comitati, piccole imprese, aziende di servizi, ecc.

Altri dati possono risultare fortemente appetibili per multinazionali
che riescono a fagocitare, elaborare massivamente, ed inglobare in
loro archivi alcune tipologie di dati.

Perchè Open Street Map rilascia con una licenza Share-Alike? Per far
si che l'originale risorsa realizzata da una comunità non venga
fagocitata da multinazionali, ma perchè rimanga risorsa pubblica e
disponibile per la piccola imprenditoria e per il cittadino.

E credo, sempre mia personale opinione, che una PA  debba favorire il
territorio, i cittadini, la piccola impresa, piuttosto che le
multinazionali che possono avere lo stesso dato, senza i vincoli di
una licenza SA, pagando dei corrispettivi (contributi ai costi di
produzione o simili) che normalmente le PA prevedono per rilasciare i
dati (Le licenze CC prevedono che il licenziante possa rinunciare a
far valere specifiche condizioni, ad esempio "attribuzione" o
"Condividi allo stesso modo", altro aspetto fondamentale non
contemplato, mi sembra, nè da IODL né da ODBL).


Ciao,
Maurizio




Il 15/05/13, Paolo Cavallini<cavallini a faunalia.it> ha scritto:
> -----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE-----
> Hash: SHA1
>
> Con la consueta chiarezza, Giovanni Biallo identifica le due posizioni
> contrapposte
> in campo:
> http://www.geoforus.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2638&Itemid=11
> Resto convinto che la nostra posizione sia la piu' equa ed adatta per
> costruire
> sviluppo, ed un mondo migliore. Vogliamo fare un'azione, come comunita' o
> come
> associazione, per difenderla?
> Saluti.
> - --
> Paolo Cavallini - Faunalia
> www.faunalia.eu
> Full contact details at www.faunalia.eu/pc
> Nuovi corsi QGIS e PostGIS: http://www.faunalia.it/calendario
> -----BEGIN PGP SIGNATURE-----
> Version: GnuPG v1.4.12 (GNU/Linux)
> Comment: Using GnuPG with Mozilla - http://enigmail.mozdev.org/
>
> iEYEARECAAYFAlGTLdQACgkQ/NedwLUzIr4Y2ACfUkjWv8hHnNdpQrLjUbtrBg3Y
> zv8AoKj7gxN7lGS7XGCvdFqo5m5/qv1l
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