[Gfoss] Open source vs Closed source: quale aiuta di più l’innovazione?

Alessandro Sarretta alessandro.sarretta a gmail.com
Gio 28 Mar 2013 16:59:13 CET


Ops, spero anch'io di non aver scatenato un flame... :-)
Riporto qui quanto commentato sul sito:

Ovviamente è un’affermazione semplicistica, concordo [image: :-)]
Quello che dici è giusto, cioè che comprando una licenza permetti agli
sviluppatori di sostenere il proprio lavoro e quindi di continuare a
sviluppare il software. I software a codice non aperto non sono il male, né
tantomeno chi li sviluppa. Mai detto e soprattutto mai pensato niente di
vicino a ciò, tanto per sgombrare il campo da interpretazioni possibili sul
significato di questo articolo.
Il fatto però è che quando si compra la licenza per un software, quello che
si compra, e che in effetti si vuole comprare, è proprio il software in sè.
Pagare lo sviluppo di base di un software open source, lo sviluppo di una
funzionalità o plugin specifico, la chiusura di un bug, ha espressamente lo
scopo di migliorare il software in qualche suo aspetto, non di acquisire
una licenza per il suo utilizzo nella sua attuale forma.
Il problema semmai è che spesso “open source” viene semplicisticamente
assimilato solo a “gratis”, azzoppando la sua vera potenzialità che è
appunto quella di “innovare” qualcosa.
Ale
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML ? stato rimosso...
URL: <http://lists.gfoss.it/pipermail/gfoss/attachments/20130328/bfd94f45/attachment.html>


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