[Gfoss] Basta tagli dalla parte sbagliata

Daniele Drago dandrago a libero.it
Mer 13 Mar 2013 14:53:56 CET


Visti un po' dei anni che sono nella PA e che mi occupo anche marginalmente 
della questione, mi permetto di dire la mia.
In primis non si creda che la questione sia una scoperta di oggi. Di 
iniziative, di leggi (anche quella del Piemonte), di progetti su sw e formati 
aperti nella PA se ne parla da almeno 10 anni. Quindi l'idea di per se è la 
scoperta dell'acqua calda.
Il problema a mio avviso è fare sul serio, ovvero passare da sperimentazioni 
all'applicazione a grande scala. E in questo la PA ha da sempre trovato molte 
difficoltà.
La prima cosa da capire che è irrealizzabile a breve ottenere un cappotto 
totale. No, non immaginiamo che in breve si possa migrare milioni di postazioni 
da un winzozz con le relative suite a Ubuntu o fedora con tutto software FOSS. 
Le difficoltà sono moltissime , io ne conosco solo alcune. Ad esempio alcuni sw 
vitali (non in campo geografico) sono ancora legati a vecchie versioni di IE 
creati in tempi in cui questi problemi non erano sentiti e il costo della 
ricostruzione di tali applicativi è tale che al momento non è pensabile farli 
riscrivere per rimuovere tale assurdo lock tecnologico. Non solo, al momento, 
visto lo stato della PA, anche pensare un forte iniziale investimento in 
formazione (necessario per una migrazione di massa, sopratutto per quanto 
concerne il personale meno skillato) non è pensabile: Monaco difatti è in 
Germania.
Quello che si può fare è affrontare il problema con meno ideologia e più 
pragmatismo, mettendo un mattoncino per volta e approfittando del fatto che sw 
come Qgis e Grass sono multi-piattaforma. E quando quasi tutti i pacchetti 
usati rispetteranno certe regole e filosofie, forse il salto finale sarà più 
semplice.
E difatti ad esempio nel mio ente, se la sperimentazione di linux su PDL è 
finita nel nulla, l'abbandono di numerosissimi uffici di Ar*Gi* a favore di 
Qgis ha superato la fase sperimentale e siamo passati ad un uso sistematico e 
comune di tale sw in produzione.
Noi già oggi risparmiamo migliaia di € in licenze.
Per la cronaca, nell'immagine delle nostre pdl win, c'è Gimp, Inkscape, 
Firefox, Openoffice (hem... l'immagine risale a prima del forking), QGis. Ma 
anche sw non open ma gratuito e sw proprietario.
Come molte PA, la posta viene utilizzata in suite web open source.
E' ovvio che sarebbe auspicabile un comportamento generalizzato in questa 
direzione, ma davvero pensiamo che si possa fare con un articolo di una 
finanziaria, o per decreto ? Io ho una gran paura della solita legge visionaria 
ed avveniristica che, al solito, finisce nel nulla.
Saluti, D.


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