[Gfoss] Basta tagli dalla parte sbagliata

Simone Giannecchini simone.giannecchini a geo-solutions.it
Lun 11 Mar 2013 15:55:17 CET


Ciao a tutti,
alcune _personali_ osservazioni inline.

Regards,
Simone Giannecchini
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Ing. Simone Giannecchini
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2013/3/11 Andrea Peri <aperi2007 a gmail.com>:
>>Cavallini wrote:
>>Ecco, appunto: quando paghi ti tuteli; ergo, fai un contratto con una
>>ditta, che ti da' supporto, alle condizioni contrattuali.
>>Certo, se qualcuno vuole usare software libero, senza pagare niente a
>>nessuno, e poi avere anche garanzie, che probabilmente non ha neppure
>>con il sw proprietario, li' non so se ridere, arrabbiarmi, o chiamare
>>la neuro.
>
> Occorre pero' essere onesti altrimenti parrebbe che il software GFoss
> offra totali garanzia.
> Non è del tutto vero, e occorre stare attenti perche' addirittura
> introduce delle dinamiche nuove che non sono presenti nel softwares
> commerciali.
>
> E di cui occorre stare attenti e con gli orecchi dritti.
>
> Ad esmepio:
> Il software commerciale proprio per il fatto di essere chiuso un
> vantaggiolo ha ed è che tutte le volte che lo compri sai quello che
> compri. :)
>

io direi piuttosto il contrario, in quanto a tutti gli effetti compri
a scatola chiusa
e ti devi fidare di quello che ti viene detto proprio perché anche
volendo ed essendone in grado
ti è vietato di controllare (almeno nella maggioranza dei casi).


> Mi spiego con il solito esempio della grande ditta.
> Si era ipotizzato che dal software proprietario ci poteva ricavare un
> extraguadagno da un eventuale sconto sull'acquisizione delle licenze.
>
> Ma anche dal software GFoss possono venire dei vantaggi, magari non
> come extra-guadagno subito, ma come ganrazia di una nicchia di lavoro
> per gli anni a venire.
>
> Infatti supponendo che abbia da mettere in piedi il solito sistema
> chiavi in mano, magari con un anno si manutenzione/gestione del
> sistema.
> SI prende il software GFoss, ci mete dentro tre o quattro cambiamenti
> al suo modo di funzionare, chesso' cambia qualche protocollo di
> comunicazione , mondifica insomma 4 bischeratine.
>
> Ovviamente lo fa' solo sulla versione rilasciata a quel cliente, ed
> ecco che ha creato una nicchia di mercato tutta sua.
> Se dopo quanche anno il sistema viene passato in appalto ad altro
> soggetto questi non riuscira' piu' a mettercile mani, i protocolli non
> tornano , non colloquino etc...
>
> Anche questo è uno scenario che il cliente potrebbe temere.
> Perche' creerebbe una sorta di dipendenza nei confronti di chi ha
> sviluppato/rimaneggiato il sistema.
>
> Chi gli garantisce che cio' che la ditta ha messo in piedi con il
> software GFoss di turno sia replicabile o non sia una cosa
> customizzata talmente che un altro soggetto non potrebbe rimetterci le
> mani ?

Ehm, l'aver scritto la gara di appalto in modo corretto invece di
prendere il prezzo piu' basso dal primo pollo che passa?

Noi nel nostro piccolo _assicuriamo per iscritto_ ai nostri clienti
che _tutte_ le modifiche che facciamo ai vari software Open Source
finiranno sulle rispettive repository a meno che il cliente non
richieda diversamente (nel rispetto delle varie licenze ovviamente)
o che la modifica non sia talmente specifica da non essere di
interesse generale e quindi rigettata  dagli altri membri del
progetto.
In tal caso solitamente si provvede ad aprire un punto di estensione
(se non gia' presente) per la feature specifica e si mette quantomeno
il codice
a disposizione del cliente e se di interesse della comunità (sandbox,
community modules, etc. etc.).

In definitiva, usare software open source non garantisce di per se
_niente_ soprattutto quando ci si affida a persone/aziende prive dei
requisiti e della esperienza
necessarie a garantire un corretto approccio alla comunità. Ma questo
non è colpa dell'open source è colpa:

-a- delle aziende che approfittano dei progetti Open Source come dei
parassiti senza partecipare in alcun modo allo sforzo (soldi, codice,
doc, support in ml, etc..)
-b- di chi scrive i bandi richiedendo Open Source senza fare un minimo
di attenzione a come poi il lavoro venga fatto ed ad un corretto suo
posizionamento verso i progetti e le rispettive community di
riferimento

Caso tipico.
L'azienda X prende il lavoro L promettendo di sviluppare una serie di
feature sul software OS Y. L'azienda X parte ed in quasi totale
isolamento si fa il suo lavoro.
Siccome spesso  la doc è carente (magari mettere anche la doc nei
bandi sarebbe na buona idea, invece niente..) ogni tanto incontra
degli scogli
a volte son problemi veri a volte invece sono mancanza di esperienza
con il tool in questione (non nascondiamoci dietro un dito, spesso la
gente prima vince le gare sparando un prezzo bassissimo poi al limite
controlla il software che dovrà usare): risultato, si cominciano a
stratificare una pletora di workaround e soluzioni
specifiche, spesso anche sbagliate.
Finito il lavoro L, l'azienda X consegna al cliente un fork
sostanziale del progetto (voluto o meno) perchè "interfacciarsi con la
communità è una perdita di tempo" e "abbiamo dovuto fixxare un certo
numero di bug".
A quel punto il cliente si ritrova con un malloppo ingestibile e già
morto prima di essere usato (chi gestisce eventuali upgrade, ma
soprattutto come?).

Ora, qualcuno ci vede un limite del software OS, io ci vedo un limite
di tanti che ci si appoggiano solo _per risparmiare_ allettati dalla
mancanza del peso della licenza.
Chiunque ha lavorato con OS sa bene che questo caso descritto non è un
caso isolato, è _molto_ frequente.


>
> Anche questo è un comportamento moralmente deprecabile, specie se
> viene compiuto all'insaputa del cliente oppure mascherato sotto
> discorsi del tipo:
> "abbiamo fatto delle correzioni a dei difetti riscontrati", o frasi
> del genere....
> I commerciali delle ditte sono maestri nell'intortare i discorsi in
> maniera da darla a bere a chiunque.
>
> In casi come questi il software commerciale offre una garanzia in piu'
> proprio dall'essere chiuso e quidi non modificabile.
> :)

Di nuovo non sono d'accordo, anzi penso il contrario (stavo per _è
vero il contrario_ ma diffido di pensa di avere la verità assoluta :))

La tua linea di ragionamento è secondo me sbagliata anche se fotografa
in qualche modo l'approccio standard all'Open Source
di molti che si basa su valutazioni e motivazioni spesso sbagliate
(vedi sopra) ma anche ovviamente su esperienze negative.

Il software OS non risolve tutti i mali del mondo, piuttosto offre un
modello di business molto più sostenibile ed aperto alla concorrenza e
quindi alla
innovazione (ci sono N studi in proposito) rispetto al modello basato
su SW proprietario.
Se certo uno di un modello potenzialmente buono prende solo certi
aspetti e ne piega in modo negativo altri
difficilmente il risultato finale sarà ancora buono :)



>
> Saluti,
>
> --
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> Andrea Peri
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