[Gfoss] Futuro dell'associazione

Stefano Iacovella stefano.iacovella a gmail.com
Mar 23 Apr 2013 18:20:17 CEST


Ciao Margherita,

grazie per la tua dettagliata risposta.

Il giorno 23 aprile 2013 10:11, Margherita Di Leo <diregola a gmail.com> ha
scritto:

> Ciao Stefano,
>
> grazie per le tue riflessioni, in effetti la tua visione e` molto simile
> alla mia. Alcuni commenti inlines.
>
>
> 2013/4/22 Stefano Iacovella <stefano.iacovella a gmail.com>
>
> [...]
>
>  Il modello di associazione che piacerebbe a me, e che credo possa
>> funzionare al meglio, è molto leggero e fluido.
>>
>> Un associazione con uno statuto forte, che delinei nettamente quali sono
>> i principi inderogabili e le linee guida che devono essere presenti in ogni
>> attività che possa considerarsi come attività dell'associazione.
>>
> Lo statuto attuale e` forte nel definire i principi, che credo siano
> condivisi dalla maggior parte di coloro che scrivono in questa ML, ma non
> definisce le modalita` pratiche di applicazione, che sono state demandate
> dallo statuto stesso ad una sorta di regolamento interno. Tale regolamento,
> estensione naturale dello statuto, non e` mai stato scritto. Nel corso
> delle due ultime assemblee si era chiesto ai soci di partecipare alla
> stesura, il consiglio nella persona di Marica si era reso disponibile a
> coordinarne le attivita`, dedicando il proprio tempo. Da quel che ne so, i
> soci non hanno poi partecipato, chiedo conferma a Marica, per cui
> l'attivita` si e` arenata (almeno ai tempi in cui ho lasciato il consiglio
> e l'associazione la situazione era questa).
>

 Uno statuto forte e chiaro mi pare un ottimo punto di partenza, in
genarle, anche sulla base di passate esperienze in altri ambiti, sono
convinto che le attività di gruppi ed associazioni su base volontaria
debbano fondarsi su principi ben definiti per eviatre di derivare verso una
totale anarchia.

>  Una associazione con pochissime cariche e con molte attività da parte
>> dei soci, una sorta di non-associazione :-)
>>
>> Mi spiego meglio. Mi pare che molte persone, sia soci dell'associazione
>> che orbitanti intorno, svolgano attività a favore del software geografico
>> Open Source, o siano interessati a farlo.
>>
>>  Il modo migliore perchè questa attività vengano realizzate è
>> l'organizzazione spontanea, dal basso. Il ruolo di GFOSS dovrebbe essere
>> quello di collante, di aggregatore di iniziative, che possa dare risonanza
>> e "ufficialità" alle attività dei singoli.
>>
> Ottimo!!! fino ad ora purtroppo, i soci hanno partecipato poco pero` alla
> vita dell'associazione. L'ex-consiglio ha speso ore di riflessione per
> cercare di capire e combattere questo stato di cose, purtroppo, senza
> grossi risultati.
>

Purtroppo credo sia difficile evitare. Come dici anche più avanti i soci,
qualunque ruolo abbianod entro l'associazione, sono eprsone con una vita
professionale e personale che richiede la maggior parte del loro tempo.
Proprio per ovviare a questo parlavo di "non-associazione".
Credo che alcune attività, che ciascuno di noi svolge nel proprio tempo
privato, ed a volte anche nel quotidiano lavorativo, possano essere
ricondotte ai temi GFOSS.
Se tutti questi piccoli rivoli si riconducono  sotto una sola "bandiera" ed
un unica voce se ne incrementa il valore.
In questo io vedo un valore senza la necessità di richiedere più tempo alle
persone di quanto già facciano.


>
>>  In questo modello io vedo un comitato ristretto, ovviamente eletto dai
>> soci, di 3-5 persone il cui ruolo principale sia la "custodia" dello
>> statuto e la garanzia che le attività svolte col bollino GFOSS non
>> contrastino palesemente con i principi irrinunciabili dichiarati nello
>> statuto. Fatto salvo questo massima libertà di azione a chiunque, perchè la
>> pluralità di azioni e di diverse visioni può solo essere fonte di ricchezza
>> e di crescita per tutta l'associazione.
>>
>> Chiunque voglia svolgere un attività e fregiarla del bollino GFOSS
>> dovrebbe semplicemente dichiararlo al comitato raccontando brevemente di
>> cosa si tratta e dare "prova" che non contrasta con lo statuto. Ed il
>> comitato dovrebbe "autorizzare" e dare risonanza.
>>
>>  Ovviamente il comitato deve essere una struttura estremamente agile e
>> veloce, che possa dare risposte certe e rapide, deve quindi essere composto
>> da persone che oltre alla competenza siano anche disponibili a dedicare una
>> piccola (?) quota del loro tempo.
>>
> Vorrei ricordare che il consiglio e` normalmente composto da persone che
> oltre all'associazione hanno un lavoro e possibilmente anche una vita
> sociale e privata, proprio come tutti gli altri soci. Quello che  si e`
> verificato fino ad ora e` stato aspettarsi che il consiglio portasse avanti
> una serie di attivita` proposte dai soci, senza che pero` i soci stessi
> dedicassero il proprio tempo.  In un mondo ideale, i consiglieri cosi` come
> _tutti_ i soci, dedicherebbero una quota, possibilmente costante, del
> proprio tempo, per portare avanti le attivita` dell'associazione in cui si
> sentono coinvolti. Onestamente, mi pare piuttosto ipocrita l'atteggiamento
> di iscriversi all'associazione senza poi prendersi nemmeno il fastidio di
> leggere le email. L'associazione non ha bisogno del "sostegno economico"
> che deriva dalla modesta quota di 30 euro annuali, se poi i soci non
> discutono tutti assieme su come spendere quel, se pur modesto, budget.
> IMHO, non e` un modo sano di far parte dell'associazione quello di pagare
> una quota annuale e poi mandare le email in /dev/null.
>
Concordo sul fatto che essere soci significa essere parte attiva, e nel
modello di associazione che si sta delineando nella mia mente lo è ancora
di più.

>
>  Ad esempio più di una volta ho letto qui in lista di azioni che qualcuno
> ha proposto all'associazione verso aziende/enti pubblici italiani ma a cui
> poi mi pare non vi sia stato seguito.
>
Non vi e` stato dato seguito da parte dei soci stessi.
>
>>   Se il socio invece diventa la parte attiva, e scrive di proprio pugno
>> la comunicazione, il ruolo dell'associazione diventa soltanto quella di
>> canale trasmissivo.
>>
> Esatto!!!!
>
>>  Ovviamente le mie considerazioni sono da esterno. Anche se sono utente
>> di software Open Source, non solo geografici, da molti anni mi sono
>> avvicinato all'associazione ma solo nell'ultimo anno seguo  con più
>> attenzione l'associazione.
>>
>
> Grazie mille per le tue riflessioni e scusa se ho approfittato della tua
> email per esprimere qualcosa che avrei voluto dire da tempo, ma non avevo
> ancora formulato in parole. Per favore non prendete le mie riflessioni in
> un senso negativo e disilluso, ma possibilmente come base per ripartire
> senza ripetere gli errori commessi in passato. Non sto dicendo che
> l'ex-consiglio non ha la sua parte nella situazione attuale
> dell'associazione, ma piuttosto che ognuno ha le proprie responsabilita`, e
> che siano benvenute le nuove forze che portino una ventata di freschezza!
>

Al contrario, le tue riflessioni a me paiono utilissime. E poichè, come
spesso accade nelle organizzazioni sociali, mi pare che ci siano in GFOSS
dei rancori o dei dissapori, vorrei definire in maneira assolutamente netta
che a me non interessa attribuire colpe o meriti.

E per chiudere con una battuta essere deinito come "forza nuova" mi fa
venire l'orticaria, magari cambiamo termine :-D


> ciao madi
>
>> Ciao e grazie per lo scambio

Stefano


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