[Gfoss] Chi è Giancarlo? Un ideario sui dati geografici liberi

Andrea Peri aperi2007 a gmail.com
Gio 4 Apr 2013 20:42:28 CEST


Capisco il problema
Personalmente penso che questo è uno dei problemi a monte.
Ovvero prima ancora di discutere se sia lecito o no per una PA distribuire
e con che modalit'a i dati di cui è proprietaria ,
viene stabilire di quali dati è proprietaria.

Certo se le precisazioni sono nel contratto sottoscritto è tutto piu'
facile, i problemi arrivano quando nel contratto non è scritto niente
oppure è in una forma che si presta  a varie interpretazioni.

my 2ct.



Il giorno 04 aprile 2013 19:12, Luca Mandolesi <mandoluca a gmail.com> ha
scritto:

> > se sei un archeologo oppure uno storico (ma pure un paesaggista o un
> > pianificatore ambientale) trovare mappe vecchie di cinquanta o anche
> > cento anni e' una vera benedizione del cielo.
>
> Furieri chiama, l'archeologo risponde. Sto leggendo attentamente tutti i
> vostri post che vanno ben al di là delle mie capacità di inserirmi nel
> discorso.
> Però un dubbio mi viene e molto terra terra e vorrei sottoporvelo.
>
> Continuo a leggere di dati della PA, ma non capisco bene cosa sia un dato
> della PA nell'ambito storico e archeologico. Spiego meglio: in archeologia
> la Soprintendenza devolve i propri poteri di sorveglianza e documentazione
> a ditte che come la mia scavano, registrano e poi passano tutto alla
> Soprintendenza.
>
> I dati sono posti in archivi cartacei e per consultarli è necessario fare
> apposite richieste.
>
> Situazione: la raccolta dati la paga il privato, la loro organizzazione
> digitale e cartacea la organizza la ditta privata, il Ministero risulta
> essere l'unico proprietario del materiale.
>
> Domanda: io non capisco bene cosa sono i dati. I dati di raccolta sono
> veramente di "proprietà" unica del Ministero? I dati derivati, leggete le
> mie interpretazioni mentre scavo, le posso divulgare perchè mie, o essendo
> chiuso il dato di partenza anche il dato dedotto (che può essere nero o
> bianco a seconda del proprio intelletto) è chiuso?
>
> Sembrano sciocchezze, ma per una progettazione del territorio e dei dati
> geografici la divulgazione della parte archeologica è fondamentale.
>
> Ciao ciao
> Luca
>
>
>
> 2013/4/4 <a.furieri a lqt.it>
>
> On Thu, 4 Apr 2013 00:13:05 +0200, Andrea Peri wrote:
>>
>>> E aggiungo un dettaglio per niente trascurabile.
>>>  Partendo da un principio di cui sono profondamente convinto:
>>> Anche nei dati geografici il time-to-market è un parametro
>>> essenziale.
>>>
>>>
>> trovo questa considerazione di Adrea decisamente opportuna; e ci
>> consente sicuramente di approfondire meglio alcuni aspetti che
>> generalmente vengono fraintesi e che possono generare numerosi
>> equivoci. (vedi sotto)
>>
>>
>>
>> On Thu, 04 Apr 2013 02:17:46 +0200, aperi2007 wrote:
>>
>>> Forse qualche vecchio pacchetto di dati ormai degno della soffitta .
>>> IO sapevo che l'ordnance survey li fa pagare eccome i suoi dati.
>>>
>>> http://www.shop.**ordnancesurveyleisure.co.uk/<http://www.shop.ordnancesurveyleisure.co.uk/>
>>>
>>> Io qui ci vedo un bel sistema di accounting per pagare quello che si
>>> compra...
>>>
>>> Quello che ti fanno fare gratuitamente, è stampare come gia' molti in
>>> Italia qualche mappa via internet.
>>> Ma se vuoi i dati vettoriali e li vuoi con licenza che ti consenta di
>>> rivenderli devi aprire ben bene i cordoni della borsa.
>>>
>>> E anche alla usgs.gov qualcosa di gratuito te lo danno pure,
>>> http://www.usgs.gov/pubprod/
>>> come la ustopo,
>>> Ma ci sta anche roba a pago.
>>> In questa fawq parlno di roba acquistabile...
>>> http://ask.usgs.gov/prices/**faqs_prices_usgs_products.html<http://ask.usgs.gov/prices/faqs_prices_usgs_products.html>
>>>
>>> Certo si parla di mappe stampate , ma ci sono anche CD di dati e poca
>>> roba scaricabile.
>>>
>>> Molta roba non è disponibile .
>>> :)
>>>
>>>
>> si, e' proprio esattamente cosi'.
>> c'e' un'apparente contraddizione (ci torneremo sopra piu' avanti):
>> nelle altre nazioni e' praticamente scontato trovare numerosi datasets
>> geografici messi liberamente a disposizione come open data.
>> questo pero' non sempre significa necessariamente "dati freschi" e/o
>> "dati ad altissima risoluzione".
>>
>> molto spesso si tratta di vecchie carte topografiche scannerizzate
>> degli anni '70; in altri casi si tratta di rilievi a media scala
>> (p.es. il mitico TIGER dell'US Census Bureau) con infiniti dati
>> su tutti i confini amministrativi (fino al livello di sezione elettorale),
>> strade, ferrovie, stazioni, ponti, fiumi, uso del suolo, aeroporti etc.
>> curioso: ci trovate anche le coordinate esatte dei silos di lancio dei
>> missili balistici nucleari e di tutte le basi dell'US Army, US Navy
>> ed US Air Force (correttemente: dopo tutto sono enti pubblici pagati
>> con le tasse dei contribuenti, che hanno diritto a sapere) :-)
>>
>> ma quasi in nessun caso si tratta di quel che qua in Italia intendiamo
>> come una CTR; onestamente, non mi e' mai capitato di trovare materiali
>> open data a livello di dettaglio spinto: e' tutta roba ottima per le
>> scale medie, ma sicuramente carente sul dettaglio fine; ben difficilmente
>> si arriva a vedere p.es. il singolo edificio, al massimo sono
>> rappresentate
>> le aree urbanizzate.
>>
>> piu' o meno le stesse considerazioni valgono anche i vari datasets
>> satellitari
>> rilasciati da USGS e NASA:
>> - sono matriali a bassa risoluzione (SRTM, Landsat): OrbView e' ad alta
>>   risuluzione, ma ha una distribuzione discontinua "a macchie di leopardo"
>> - in ogni caso si tratta di materiali relativamente "stagionati", vecchi
>> in
>>   alcuni casi di decenni: anche i piu' recenti sorvoli Landsat vengono
>> sempre
>>   pubblicati con qualche settimana di ritardo, non sono mai "real time"
>>
>>
>>
>> On Thu, 04 Apr 2013 02:17:46 +0200, aperi2007 wrote:
>>
>>> Forse qualche vecchio pacchetto di dati ormai degno della soffitta .
>>>
>>>
>> dipende tutto dall'uso che intendi farne:
>> - se vuoi progettare una casa o un ponte, materiali vecchi di un solo
>>   anno sono probabilmente poco utili.
>> - per scopi militari / protezione civile, gia' materiali vecchi di pochi
>>   giorni (ore ??) sono presumibilmente del tutto inutili
>> - se invece vuoi realizzare un sistema informativo per la mobilita' ed
>>   i trasporti pubblici un grafo stradale vecchio di qualche annetto
>> potrebbe
>>   comunque rivelarsi ragionevolmente adeguato; per le reti ferroviare
>> potrebbe
>>   anche andare bene un grafo vecchio di decenni; come DEM di sfondo
>> potresti
>>   tranquillamente metterci sotto roba vecchia di venti anni e passa,
>> nessuno
>>   noterebbe mai la differenza rispetto ad un rilievo del terreno fatto
>> oggi.
>> - se devi calcolare un modello idrografico regionale dell'intero bacino
>> del
>>   Po immagino che anche usare punti quota rilevati svariati decenni or
>> sono
>>   non faccia poi grande differenza (mi perdonino Madi, Markus ed Antonello
>>   se dico qualche fesseria) :-)
>> - se sei un archeologo oppure uno storico (ma pure un paesaggista o un
>>   pianificatore ambientale) trovare mappe vecchie di cinquanta o anche
>>   cento anni e' una vera benedizione del cielo.
>>
>> conclusione: non possiamo dare per scontato che i GeoOpenData devono
>> necessariamente servire solo ed esclusivamente nei classici ambiti
>> di utilizzo del GIS (all'osso: urbanistica, lavori pubblici, geologia).
>> certo, e' indubbio che in questi ambiti professionali specifici il
>> time-to-market e' un paramento assolutamente critico, cosi' come
>> l'elevata risoluzione e la totale accuratezza dei rilievi.
>>
>> ma esistono anche infiniti altri ambiti applicativi (turismo, beni
>> culturali,
>> escursionismo, mobilita', trasporti, sanita', servizi sociali, ambiente,
>> geomarketing ...) in cui i supporti geografici possono essere comunque
>> di enorme utilita', e possono anche mettere in moto un indotto economico
>> per nulla trascurabile.
>> ed in tutti questi casi non sempre e' detto che un livello di
>> aggiornamento
>> ultra-recente ed un livello di dettaglio molto spinto sia sempre
>> necessario.
>>
>> parrebbe che piu' o meno che tutte le principali esperienze che ci
>> arrivano
>> dall'estero si muovono esattamente lungo queste queste direttrici:
>> rilascio
>> generoso di dati liberi, con pochi o nessun vincolo, ma spesso si tratta
>> di
>> materiali un po' "stagionati" e molto raramente ad elevata risuluzione.
>>
>> bicchiere mezzo pieno o bicchiere mezzo vuoto ?
>> ... dipende ovviamente dai punti di vista (e da cosa ci vuoi/devi fare);
>> quel che invece e' certo e' che troppo spesso in Italia la soluzione e'
>> ancora quella del "bicchiere completamente vuoto" (salvo lodevoli
>> eccezioni
>> in rapido aumento, ma non ancora universalmente adottate)
>>
>> ciao Sandro
>>
>>
>>
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>> Il messaggio e' stato analizzato alla ricerca di virus o
>> contenuti pericolosi da MailScanner, ed e'
>> risultato non infetto.
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