[Gfoss] Chi è Giancarlo? Un ideario sui dati geografici liberi

Luca Mandolesi mandoluca a gmail.com
Gio 4 Apr 2013 20:09:54 CEST


Ciao Stefano, si si, mi sono solo fermato al primo gradino, ma l'esempio
vale anche andando più giù, ovviamente. Fosse per me quello che vedo è
interpretazione della realtà mia ed essendo in contesto pubblico,
automaticamente dovrebbe essere pubblico, quindi dovrebbe essere possibile
pubblicarlo come dato aperto senza intermediari.ì ed aperto dovrebbe
rimanere.

Quello che nn capisco è se il dato dedotto sia sempre del ministero oppure
no. Che l'informazione strato possa essere del ministero mi va bene, ma se
deduco che quello è un campo agricolo oppure un cortile di una casa credo
sia solo di chi interpreta e tutto quello che vorrà pubblicare lo potrà
fare ma sempre in forma aperta (salvo il creare situazioni di pericolo,
furti ecc., diciamo a scavo finito)

Le schede del ministero arrivano solo ad un certo livello. Ci sono livelli
di documentazione che faccio senza che mi venga richiesto. Un esempio, il
GIS! Anzi, ti becchi pure le accuse di detenere illegalmente sul server
dati ministeriali. Quindi?

Credo che simili cose possano accadere in ambiti diversi dall'archeologia.

Esempio:fFoto aeree. Se faccio la georeferenziazione delle foto aeree per
una PA il dato è loro, ma se interpreto qualcosa come anomalia il dato di
chi è?
Magari per qualcunaltro quella è solo una riga a terra...
Quindi il dato qual'è?

Anche in un articolo dell'archeofoss 2009 si dice che i dati raccolti e
ancor di più le deduzioni non possono avere una proprietà esclusiva.

E' per questo che io non riesco più a seguire il discorso. Francamente,
cosa sia un dato, mi resta ancora un mistero.

Spero di essere l'ultimo di questa lunghissima serie di post!

Ciao e a presto!

Luca


2013/4/4 Stefano Costa <steko at iosa.it>

> Il 04/04/2013 19:12, Luca Mandolesi ha scritto:
> >
> > Situazione: la raccolta dati la paga il privato, la loro organizzazione
> > digitale e cartacea la organizza la ditta privata, il Ministero risulta
> > essere l'unico proprietario del materiale.
>
> IN TEORIA la raccolta dati è pagata come parte del lavoro che ti è stato
> affidato.
>
> IN TEORIA i dati sono redatti in base a standard ministeriali uguali per
> tutti.
>
> È sapere comune che in pratica queste due teorie siano largamente
> disattese ed è un grave problema. Purtroppo la pratica e l'abitudine in
> questo settore sono schiaccianti rispetto alle norme generali.
>
> > Domanda: io non capisco bene cosa sono i dati. I dati di raccolta sono
> > veramente di "proprietà" unica del Ministero? I dati derivati, leggete
> > le mie interpretazioni mentre scavo, le posso divulgare perchè mie, o
> > essendo chiuso il dato di partenza anche il dato dedotto (che può essere
> > nero o bianco a seconda del proprio intelletto) è chiuso?
> >
> > Sembrano sciocchezze, ma per una progettazione del territorio e dei dati
> > geografici la divulgazione della parte archeologica è fondamentale.
>
> Non sono sciocchezze, tutt'altro. Non penso che restringere la domanda
> al solo ambito archeologico aiuti a risolvere il problema. Sono vari
> anni che ci giriamo intorno, chiamandolo anche con vari nomi (proprietà
> intellettuale, diritti dei produttori di dati, etc) e non mi sembra che
> ci siano stati tentativi di soluzione convincenti.
>
> Faccio un esempio collegato ma forse controintuitivamente provocatorio.
> Alcuni anni fa ho lavorato a contratto per una ditta che doveva
> consegnare la documentazione di uno scavo alla soprintendenza. Il mio
> lavoro consisteva nella digitalizzazione, livello di attività
> intellettuale zero (o forse è meglio dire "creatività", visto che
> comunque per digitalizzare era necessaria una preparazione di settore).
> Io ho consegnato il mio lavoro alla ditta. La ditta l'avrà poi
> consegnata alla soprintendenza. Questi sono "dati", indipendentemente
> dal fatto che siano cartacei o digitali, secondo me. Tu vuoi sapere
> quale è la posizione della ditta nei confronti della soprintendenza, ma
> a me interessa anche sapere la posizione del lavoratore nei confronti
> della ditta. Se siamo in un regime di committenza, la piramide funziona
> a tutti i livelli. Che ne dite?
>
> Ciao
> steko
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> http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss
> Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
> I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni
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