[Gfoss] Chi è Giancarlo? Un ideario sui dati geografici liberi
aperi2007
aperi2007 a gmail.com
Gio 4 Apr 2013 17:03:59 CEST
Ciao , ti rispondo tra le righe.
On 04/04/2013 12:04, G. Allegri wrote:
>
> >Come cittadino ho pagato la produzione del dato in possesso della
> PA, ma perché dovrei detenere un diritto sul lavoro prodotto da un
> terzo soggetto, privato, >che sulla base di quel dato ha prodotto
> altro?
>
> Provo a indovinare:
> Perche' ti sei basato su roba fatta da altri e quindi non è
> totalmente farina del tuo sacco ?
>
>
> Scusa Andrea, mi sfugge la tua logica questo punto. Con questa frase
> intendevo riaffermare quanto detto sopra: il diritto sul lavoro
> PRODOTTO DA UN TERZO SOGGETTO sulla base del dato aperto. Qui c'è una
> visione di base su cui forse non convergeremo, ma a mio avviso su quel
> lavoro la PA (e i cittadini) non dovrebbero pretendere un diritto.
In effetti ho impostato male la risposta. :)
Pero' sono convinto che abbiano un diritto.
Il diritto deriva dal fatto che il dato di partenza è quello della PA.
Poi quanto questo diritto sia forte e cosa permetta di pretendere
dipende probabilmente dal grado di apporto che ha avuto il dato della PA
e dipende dal valore aggiunto che ci hai messo te con la tua opera.
Come si diceva in precedenza la PA non è una associazione a scopo di
lucro, ma aggiungerei che non è neanche una associazione benefica.
Tante' che con i fondi della PA non si fanno elemosine ne' regali. Salvo
ovviamente casi eccezionali, sicuramente una-tantum e con tanto di
delibere ad hoc.
> È come se da italiano chiedessi a tutti gli scrittori di testi
> italiani, o ai redattori di vocabolari della lingua italiana, di
> cedere liberamente le loro opere per il fatto di aver usato
> vocaboli italiani :-)
>
> Non vedo il nesso.
> Mica la PA ha dovuto pagare per i vocaboli della lingua italiana.
> :)
> Se pero' li avesse dovuti pagare, allora tale valore sarebbe stato
> giusto a mio modo di vedere, che venisse scorporato dal costo
> complessivo dell'opera.
>
>
> Vabbè, Andrea, anche il condominio non era proprio un esempio
> calzante, e neanche gli ombrelloni :)
> Comunque, siamo quindi d'accordo che il terzo non può lucrare sul dato
> originale (così com'è, preso all'origine) ma ha tutto il diritto di
> farlo su dati derivati?
>
Dipende da cosa intendi per lucreare.
Lucrare sul dato derivato puo' anche voler dire che si rivende a prezzo
pieno e chi vuole le due o tre ciliegine che il soggetto terzo ci ha
posto dentro lo deve ripagare per intero.
In questa situazione non sono daccordo.
Se per lucrare si intende il giusto diritto a vedersi riconosciute le
migliorie che si è introdotto, posso anche essere daccordo.
Sono invece molto perplesso e dubbioso , in merito alla non
ridistribuibilità del medesimo.
Infatti mi tornerebbe meglio che il dato cosi' modificato sia comunque
soggetto a una ridistribuibilità proprio perche' il dato padre lo era.
Quindi , o non lo ridistribuisci per niente e quindi te lo tieni in casa
tua per i tuoi scopi e profitti personali e nessuno lo puo' avere,
oppure se lo vendi , devi pero' anche distribuirlo gratuitamente come
era il dato sorgente. Con la differenza che chi lo prende senza pagare
non puo' usarlo per scopi di profitto e chi lo acquisice pagandotelo lo
puo' usare per scopi di profitto.
Resta in piedi il fatto che pero' dovresti venderlo per quello che è il
valore del tuo apporto a tale dato.
E non fare ripagare il dato gia' pagato dalla PA.
Oppure in alterativa, lo acquisiti pagandolo alla PA e poi ci fai che ti
pare. :)
> giovanni
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