[Gfoss] Economia dell'Informazione [era: Chi è Giancarlo? Un ideario sui dati geografici liberi]

Maurizio Napolitano napo a fbk.eu
Gio 4 Apr 2013 12:33:36 CEST


> Concordo in toto. Personalmente mi sento di collaborare alla produzione
> di un dato - come di un software - quando so che esiste una condivisione
> paritaria.

Infatti io sono dell'idea che si usano le licenze di tipo share a like
nei casi di dati di progetti di comunita' come openstreetmap ma non in 
quelli della pubblica amministrazione in quanto i dati vengono prodotti.


> Per lo stesso motivo per cui apprezzo GPL rispetto a BSD/MIT/X
> ritengo che i dati debbano essere liberi e non aperti. Ed è lo stesso
> motivo per cui apprezzerei maggiormente licenze 'virali' per progetti
> crowdsourcing come lo stesso OSM. Che invece - se capisco e ricordo bene -
> è esposto al rischio della non paritarietà: posso prendere quei dati,
> integrarli/modificarli e usarli senza restituire niente alla comunità.
> Sbaglio?

Sbagli.
La licenza di OpenStreetMap e' la ODbL che ha mandato in "pensione"
(per i dati) la CC-BY-SA.
Il problema nasce sul diritto sui generis (ho gia' scritto piu' volte, 
ma se serve faccio un copia incolla).
La ODbL impone di restituire le modifiche ai dati e di esporre i dati
con cui si sono sviluppati i servizi, ma non impone alcune vincoli
sui prodotti derivati.
Per fare un esempio pratico: se modifico i dati di openstreetmap,
questi vanno redistribuiti con lo stesso tipo di licenza (o, meglio,
andando a re-inserirli in openstreetmap), ma se da questi creo una
mappa, il vincolo che mi viene chiesto e' quello di citare il fatto
che sto usando quei dati, ma poi non ho alcun vincolo.

Nel caso opposto invece la CC-BY-SA non pone nessun vincolo sul
diritto sui generis.
Tra l'altro nella versione 3.0 italiane e' esplicitamente scritto[1], 
tant'e' che molte pa intelligenti, anche nel caso della CC-BY, hanno 
dichiarato l'uso della versione 2.5).
Tornando alla questione: con una CC (almeno fino alla versione 3.0)
non si garantisce la protezione del diritto sui generis, andando
poi nel caso della CC-BY-SA, ci si ritrova che i prodotti derivati
debbano, per licenza, essere distribuiti come CC-BY-SA
Per dirla in maniera assurda: una infografica che si inserisce in
un giornale, prodotta da dati rilasciati con licenza cc-by-sa, potrebbe 
voler dire che i contenuti dell'intero giornale (o forse solo della 
pagina) debbano essere distribuiti in quel modo.


In generale comunque le clausole di "share a like" sui dati creano
problemi in quanto i dati, essendo una materia diversa da applicazioni
e librerie, generano nuovi dati dall'unione di altri.
Quando poi questi si uniscono a dati che non possono essere resi
pubblici per varie ragioni (privacy, segreto statistico, segreto
militare, flora e fauna protetta, segreto aziendale ecc...), allora
le cose si complicano ancora di piu'.
E' pertanto senso comune nella comunita' dell'open government data
e dallo specchio di quello che fanno poi i governi, cercare di 
utilizzare il concetto di share a like sono in casi molto precisi.
Come scritto poi nella legge sui dati della regione piemonte


[1] http://www.creativecommons.it/3.0


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