[Gfoss] Economia dell'Informazione [era: Chi è Giancarlo? Un ideario sui dati geografici liberi]
Francesco P. Lovergine
frankie a debian.org
Gio 4 Apr 2013 11:39:57 CEST
On Thu, Apr 04, 2013 at 10:14:02AM +0200, Sandro Santilli wrote:
> On Thu, Apr 04, 2013 at 02:53:15AM +0200, aperi2007 wrote:
>
> > Una volta che una informazione è posseduta anche da altri, il suo
> > valore decade notevolmente fino a essere zero.
>
> Parli del "valore di mercato", ovvero: quanto riesco a farmi pagare
> per trasferire questo bene. Piu' il bene scarseggia, a parita' di domanda,
> maggiore e' il "valore di mercato".
>
> Poi c'e' un "costo", che e' quello di produzione.
> Quello non cambia. Ed e' stato, solitamente, gia' pagato.
>
> Un potenziale concorrente valuta se assumersi questo "costo" per
> poter ench'esso vendere. Se lo fa, aumenta l'offerta, diminuisce
> il "valore di mercato". Il costo complessivo e' raddoppiato (pagato
> una volta dal primo produttore e una seconda volta dal concorrente).
>
> Continuando a tracciare il grafico si arriva ad una situazione in
> cui il "valore di mercato" tende allo zero e il "costo di produzione"
> tende all'infinito. Beneficiari: coloro i quali hanno nel tempo
> acquistato l'informazione (a costo decrescente nel tempo).
>
> Ora consideriamo l'altra ipotesi: si consente la copia libera.
>
> Costo di produzione: quello originario, fisso, gia' pagato.
> Valore di mercato dell'informazione: tende allo zero.
> Beneficiari: tutti gli interessati (immediatamente).
>
> Il rapporto costo/beneficio e' molto piu' alto nella seconda ipotesi,
> laddove si considerino "costo" e "beneficio" come a carico di tutti.
>
> Ovviamente i rapporti sono differenti da soggetto a soggetto.
> Ad esempio il produttore originale che vendesse ad un prezzo > 0
> avrebbe un costo comparabile (ci vanno aggiunti i costi di vendita)
> e un beneficio maggiore di zero (sempre togliendo i costi di vendita)
> ma questo "vantaggio" sarebbe a discapito di tutti quelli che in questo
> modo non avrebbero accesso all'informazione, o non potrebbero svilupparci
> sopra servizi a valore aggiunto.
>
> Lo Stato dovrebbe lavorare per il bene comune, e quindi considerare
> il costo/beneficio su scala sociale, altrimenti e' normale che sia
> considerato "nemico del popolo" come spesso succede in Italia.
>
Concordo in toto. Personalmente mi sento di collaborare alla produzione
di un dato - come di un software - quando so che esiste una condivisione
paritaria. Per lo stesso motivo per cui apprezzo GPL rispetto a BSD/MIT/X
ritengo che i dati debbano essere liberi e non aperti. Ed è lo stesso
motivo per cui apprezzerei maggiormente licenze 'virali' per progetti
crowdsourcing come lo stesso OSM. Che invece - se capisco e ricordo bene -
è esposto al rischio della non paritarietà: posso prendere quei dati,
integrarli/modificarli e usarli senza restituire niente alla comunità.
Sbaglio?
--
Francesco P. Lovergine
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