[Gfoss] Chi è Giancarlo? Un ideario sui dati geografici liberi
Maurizio Napolitano
napo a fbk.eu
Gio 4 Apr 2013 01:13:32 CEST
> Vedo che non ci capiamo; magari sono troppo legato al software per vedere i distinguo
> relativi ai dati:
> * le citazioni di fonti supposte autorevoli non sono un'argomentazione valida (l'ipse
> dixit e' stato accantonato da un bel po')
Veramente ho citato gli output di un progetto della commissione europea,
ma, al di la' di questo, dovrei forse pensare che amministrazioni
pubbliche come:
- USA
- Canada
- UK
- Germania
- Francia
- Austria
- Nuova Zelanda
- Norvegia
- ... e molte altre ancora
hanno preso un abbaglio?
Si tratta nazioni che rilasciano i propri dati con licenze di tipo
attribuzione o pubblico dominio
Aggiungiamo poi a queste World Bank, Commissione Europea, Eurostat,
ISTAT ...
> * i dati sono risorse, pero' non sono creati "a prescindere", ma con specifici
> investimenti del contribuente
... fra cui ci sono anche le aziende ...
> * io semplicemente, come cittadino, esigo che i dati prodotti con risorse mie debbano
> rimanere pubblici, e non possano essere migliorati ed impacchettati dal signor X e
> rivenduti come cosa sua senza distribuire anche le migliorie
non capisco dove sta il problema: se i dati sono disponibili a tutti
alla sorgente, allora chiunque può fare il lavoro di miglioramento,
impacchettamento e farsi pagare per questo.
Se me li vendono devono dimostrarmi che quei dati hanno qualcosa in più
che mi fa risparmiare tempo o che non sono in grado di fare.
Mi vendono alla fine un servizio.
L'azienda e' straniera? I dati pero' descrivono un preciso territorio,
quindi quell'azienda, ha capito che forse puo' trarre vantaggio a
fornire un servizio basato su quel territorio, valorizzandolo e portando
economia.
In realta' pero' il calcolare il ROI dell'open data e' ancora argomento
aperto.
Ma, al di la' di questo, ragioniamo in senso opposto: quale e' il costo
che ha una PA per stare dietro a queste violazioni?
Dalle mie parti e' successo che un ufficio si e' sentito dire che poteva
essere denunciato per danno erariale se perdeva il suo tempo a cercare
di capire se una azienda stava facendo un uso improprio dei dati pubblici.
> * mi pare che la tua posizione tenda nei fatti a tutelare l'investimento di questo
> signore, piuttosto che quello del cittadino.
Potra' essere la mia posizione ma e' il risultato di quello per cui mi
sono documentato in questi anni seguendo lo scenario open data
internazionale.
Gli imprenditori sono anche cittadini, e quindi anche loro e' un diritto
quello di poter trarre profitto.
Esistono comunque casi di aziende che hanno comprato cambi di licenza
(compresa la cc-by).
Devo forse supporre che i cittadini USA (dove il diritto sui generis non
esiste) abbiano dormito fino ad ora?
Consiglio questo articolo
http://www.creativecommons.it/ScienceCommons
per non perdere tempo bastano le poche righe al paragrafo "Le tradizioni
statunitensi"
Ciao
http://www.paristechreview.com/2013/03/29/brief-history-open-data/
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