[Gfoss] Chi è Giancarlo? Un ideario sui dati geografici liberi

G. Allegri giohappy a gmail.com
Gio 4 Apr 2013 00:59:54 CEST


A mio avviso un soggetto che, dall'ottenimento di un dato libero della PA,
abbia generato valore aggiunto (data cleansing, refactoring del modello
dati, rielaborazioni, creazione di sistemi di distribuzione, ecc.) ha
diritto di far pagare quanto ha prodotto di inedito, e anche di non
ridistribuire l'opera derivata.

Come cittadino ho pagato la produzione del dato in possesso della PA, ma
perché dovrei detenere un diritto sul lavoro prodotto da un terzo soggetto,
privato, che sulla base di quel dato ha prodotto altro?

È come se da italiano chiedessi a tutti gli scrittori di testi italiani, o
ai redattori di vocabolari della lingua italiana, di cedere liberamente le
loro opere per il fatto di aver usato vocaboli italiani :-)

giovanni

Sent from Nexus
>E' la solita vecchia storia del pianerottolo dei condomini.
>Da una parte ci sono i condomini che pensano che sia loro e lo usano come
una estensione del suo appartamento.
>E dall'altra parte ci sono i condomini che pensano che sia di tutti e
quindi nessuno puo' usarlo per scopi personali.
>
>Se ci sono decine di migliaia di liti condominiali in Italia vuol dire che
questa storia è ancora lunga da essere chiarita definitivamente,
>Per cui non si capisce perche' quest'altra debba essere chiarita qui e
adesso.
>
>saluti,
>
>Andrea.

Sento la necessita' di puntualizzare il discorso
Perhce' il concetto dell'uso perosnale del pianerottolo potrebbe in effetti
fuorviare. Il concetto di uso personale lo intendo in senso esteso.

Infatti sono perfettamente daccordo quando si dice che i dati della PA
dovrebbero essere ridistribuiti e non dovrebbero essere chiusi in un
cassetto.
Questo equivale nel mio ragionamento al caso del pianerottolo che chiunque
puo' usare per transitarvi.
Posso capire quando si dice che chi progetta o comunque pianifica qualcosa
che deve andare sul territorio dovrebbe disporre delle migliori
informazioni possibili e quindi poter disporre die dati della PA. NOn sono
certo che sia moralmente lecito, ma almeno una ricaduta per tutti si riesce
a intravedere visto che se da una progettazione con carenza di informazioni
ne deriva un lavoro fatto male alla fine i cocci sono di tutti.
Ad esempio usando dei dati non aggiornati oppure a scale non adeguate.

Non capisco invece quando si dice che chiunque dovrebbe essere libero di
fare cio' che vuole con i dati della PA, ma non lo capisco perche' dentro
tale principio ci sta comodo anche colui che si prende i dati, li mette in
una scatola con un bellissimo logo, e comincia a rivenderli tali e quali
come se fossero stati sempre suoi.
Alla faccia di tutti gli altri che come sempre si dice, hanno contribuito a
pagarli, ma che pero' per varie ragioni non possono trarne profitto.

E aggiungo un dettaglio per niente trascurabile.
Partendo da un principio di cui sono profondamente convinto:
Anche nei dati geografici il time-to-market è un parametro essenziale.

Almeno per certi tipi di business.
In tali ambienti non conta tanto poter disporre del dato, ma conta
piuttosto essere il primo a presentarlo al potenziale cliente.
Alla luce di questo aspetto non funziona molto il discorso di dire che
chiunque se ne puo' fare una copia e quindi i diritti di tutti sono
preservati.
Il primo che riesce a fare incontrare il potenziale cliente con il dato
geografico è colui che incassa gli altri che arrivano dopo trovano il
mercato ormai satollo di quel dato.
E' anche per questo che sono convinto che consentire a chiunque di usare il
dato geografico indiscriminatamanete equivale a depauperare tutti di un
potenziale valore.
Proprio perche' ci sarebbe qualcuno piu' forte e piu' attrezzato che ne
trarrebbe subito beneficio e gli altri che troverebbero solo il
deserto.Saluti,




Il giorno 03 aprile 2013 23:46, Andrea Peri <aperi2007 a gmail.com> ha
scritto:

> >Le pubbliche amministrazioni non sono società di lucro, altrimenti che
> >si privatizzi tutto.
>
> Ti stupiro', ma io sono perfettamente daccordo con te.
> LA PA non deve essere una società di lucro, ma non è certo privatizzare la
> soluzione.
> Oddio , magari nel privato chi è bravo avrebbe degli stipendi piu' seri e
> da cio' potrebbe anche trovarci soddisfazione.
> E poi sai che soddisfazione una volta che chi invocava la privatizzazione
> viene a comprare i medesimi dati pagandoli 10 volte tanto rispetto a quello
> che li faceva pagare una PA ?
>
> Esempi di situazioni in cui a fronte di una privatizzazione anziche'
> migliorare i servizi si sono solo "migliorate" le tariffe ce ne sono a
> bizzeffe. :))
>
> Ma a parte questo , sono daccordo con te.
> I dati sono di tutti.
> Il punto casomai e che "essere di tutti"  non vuol dire che uno ne puo'
> fare cio' che vuole.
>
> E' la solita vecchia storia del pianerottolo dei condomini.
> Da una parte ci sono i condomini che pensano che sia loro e lo usano come
> una estensione del suo appartamento.
> E dall'altra parte ci sono i condomini che pensano che sia di tutti e
> quindi nessuno puo' usarlo per scopi personali.
>
> Se ci sono decine di migliaia di liti condominiali in Italia vuol dire che
> questa storia è ancora lunga da essere chiarita definitivamente,
> Per cui non si capisce perche' quest'altra debba essere chiarita qui e
> adesso.
>
> saluti,
>
> Andrea.
>
>
> Il giorno 03 aprile 2013 21:04, Paolo Corti <pcorti a gmail.com> ha scritto:
>
> ciao Andrea
>>
>> 2013/4/3 Andrea Peri <aperi2007 a gmail.com>:
>> > A parte il fatto che il mio modesto parere è che la PA dovrebbe farli
>> > pagare,
>> > visto che sono costati e se qualcuno li vuole per realizzarci sopra un
>> > profitto o se vuoi
>> > una speculazione, non vedo perche' non dovrebbe pagare il valore
>> aggiunto
>> > che essi apportano.
>> >
>>
>> non mi va di aprire flame o altro, ma visto che l'acquisizione dei
>> dati nelle pubbliche amministrazioni è finanziata in maniera pubblica,
>> non si comprende il motivo per cui un terzo che ne ha necessità, anche
>> per fare business, dovrebbe pagarli, visto che il costo vivo delle
>> spese necessarie è già stato pagato con le nostre tasse.
>> Le pubbliche amministrazioni non sono società di lucro, altrimenti che
>> si privatizzi tutto.
>>
>> >  poi, visto che siamo italiani,
>> > Se davvero la PA cominciasse a regalare a chicchessia i dati geografici
>> cn
>> > licena di farci che cavolo gli pare e piace,
>> > chi garantirebbe che qualcuno nelle giuste posizioni non potrebbe
>> spingere
>> > la PA a fare enormmi campagne di produzioni massiccia di dati
>> geografici ben
>> > sapendo che poi una volta fatto il lavoro potrebbe impadronirsi di dati
>> che
>> > altrimenti avrebbe dovuto lui spendere milioni di euro per prodursi ?
>> >
>>
>> produrre dati aperti-liberi è uno dei servizi che la pubblica
>> amministrazione deve garantire, al pari di altri (istruzione, servizi
>> sanitari ecc ecc).
>>
>> ciao e buona serata
>> p
>>
>> --
>> Paolo Corti
>> Geospatial software developer
>> web: http://www.paolocorti.net
>> twitter: @capooti
>> skype: capooti
>>
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