[Gfoss] Chi è Giancarlo? Un ideario sui dati geografici liberi

Andrea Peri aperi2007 a gmail.com
Mer 3 Apr 2013 18:41:40 CEST


>E' ormai assodato a livello internazionale che i dati prodotti dalla PSI
>non devono contenere alcun vincolo (al massimo quello di citare la fonte).

I dati della PA devono essere un bene comune, ma non per questo qualcuno se
ne puo' appropriare a dispetto degli altri.
Prenderli, metterci sopra due o tre bischerate extra e ritargarli equivale
a appropriarsene sottraendo il bene al pubblico.

Che diresti se qualcuno prendesse una spiaggia libera ci mettesse sopra
qualche ombrellone e facesse pagare il biglietto per usarli ?
Mica vieta ad altri di usare la spiaggia, solo farebbe pagare per l'uso
degli ombrelloni.

Quindi non sono per niente daccordo con questa impostazione.
Un bene di tutti non puo' diventare un bene personale. Se il bene è
pubblico DEVE restare pubblico,
non puo' divenire privato, neanche per trasformazione o per osmosi.
Pu' diventare privato se viene acquistato, puo' essere noleggiato, puo'
essere appaltato, ma resta di proprieta' pubblica e
quindi nessuno dovrebbe essere libero di farci che gli pare in senso esteso.

A parte il fatto che il mio modesto parere è che la PA dovrebbe farli
pagare,
visto che sono costati e se qualcuno li vuole per realizzarci sopra un
profitto o se vuoi
una speculazione, non vedo perche' non dovrebbe pagare il valore aggiunto
che essi apportano.

Ma sento il bisogno di chiarire per evitare equivoci, il mio personale
punto i vista:

Infatti ci sono molti modi per avere una ricaduta sul pubblico cioe' su
tutti quanti.
E quindi occorre capire se chi li prende li prende per realizzare un
qualcosa che comunque è interesse di tutti che sia fatto bene.
Ad esempio, chi progetta una infrastruttura sul territorio. Anche se è una
infrastruttura privata, è interesse comune che il progetto sia fatto bene
e che non crei problemi, per evitare disastri futuri, etc...
Disporre di dati buoni per facilitare il risultato è una cosa assolutamente
condivisibile.

Diverso è invece il discorso di chi con essi ci fa' dei servizi su Internet
oppure li impacchetta e li rivende.
E quindi li mette a disposizione solo previo pagamento.
Li' dove sta' il ritorno per il pubblico ?
Neanche li migliora e se li migliora li farebbe pure pagare.

Li il profitto è evidente , e contemporaneamente il ritorno sul territorio
impercettibile.

 poi, visto che siamo italiani,
Se davvero la PA cominciasse a regalare a chicchessia i dati geografici cn
licena di farci che cavolo gli pare e piace,
chi garantirebbe che qualcuno nelle giuste posizioni non potrebbe spingere
la PA a fare enormmi campagne di produzioni massiccia di dati geografici
ben sapendo che poi una volta fatto il lavoro potrebbe impadronirsi di dati
che altrimenti avrebbe dovuto lui spendere milioni di euro per prodursi ?




Il giorno 03 aprile 2013 15:38, Maurizio Napolitano <napo a fbk.eu> ha
scritto:

>
>  Se ho capito bene, su questo sono in totale disaccordo. Con questo
>> approccio si
>> favoriscono in modo plateale le posizioni dominanti nel settore, e si da'
>> la
>> possibilita' di privatizzare (un fork dei) dati generati con risorse
>> pubbliche.
>> Ma forse ho capito male.
>>
>
> Anche qui la faccio breve perche' penso sia fondamentale portare avanti le
> discussioni in merito all'iniziativa dell'ideario sui dati geografici
> liberi piuttosto che perdersi in altri thread.
>
> Giustamente tu dici "sono in totale disaccordo" ed esponi una tua
> posizione.
> Visto che parli in prima persona rispetto la tua opinione.
> Riprendendo pero' quello che ho detto ho circoscritto la questione ai
> dati della pubblica amministrazione (PSI = Public Sector Information).
> E' ormai assodato a livello internazionale che i dati prodotti dalla PSI
> non devono contenere alcun vincolo (al massimo quello di citare la fonte).
> Riporto due slide due di un workshop degli output di EPSIPlatform
> (piattaforma europea che si interessa del riuso dell'informazione
> del settore pubblico).
> Alla slide 17 sono presentante le 3 tipologie di licenze
> open data (pubblico dominio, attribuzione e condivisione allo stesso modo)
> http://www.slideshare.net/**epsiplatform/hatcher/17<http://www.slideshare.net/epsiplatform/hatcher/17>
> Alla slide 18 viene messo in evidenza che le prime due tipologie
> sono quelle da usare sui dati della PA
> http://www.slideshare.net/**epsiplatform/hatcher/18<http://www.slideshare.net/epsiplatform/hatcher/18>
> Posso capire che a qualcuno non piaccia, ma i dati della pubblica
> amministrazione devono essere un bene di tutti.
> I dati non sono il software (intendo le applicazioni e le librerie),
> i dati sono visti come materia prima, e, nel caso specifico dei dati
> della pubblica amministrazione, vengono visti come energie rinnovabili
> in quanto vengono creati quotidianamente a prescindere.
>
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> I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni
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