[Gfoss] R: Distribuire dati: web o desktop?

Andrea Peri aperi2007 a gmail.com
Mer 31 Ott 2012 02:10:29 CET


La risposta è raccchiusa nelle stesse tue considerazioni. :)

La ragione primaria del successo delle applicazioni browser-based è
certamente legata alla loro trasversatilità e portabilità.
Non ci si deve preoccupare di installare software, di gestire la
compatibilità tra varie configurazioni, etc..
In generale non ci si deve preoccupare di gestire la dimensione del monitor
su cui lavora l'utente, del livello di colori che ha, e cosi' via..
Insomma era piu' semplice e quindi economicamente vincente uno sviluppo su
browser.

Ma ora si comincia a sentire il peso delle limitazioni che tali ambienti
hanno.
Il javascript è carino, ma è interpretato e comincia ad avere il fiato
corto.

Una volta su internet si consultava pagine html e si riempiva qualche form.
AL massimo si immaginava di comporre delle schede.

Ora si pretende molto di piu', lo sviluppo diviene complicato.
Gestire la compatibilit'a con chrome, firefox, internet-explorer safari,
etc..
complica molto.
Costringe ad adottare delle librerie specifiche .
Ma ogni libreria pone dei vincoli e alla fine si finisce per accettare dei
compromessi.

Per non parlare dei famosi frameworks . Ce ne sono talmente tanti che si
perde il conto...

Invece, un ambientei di sviluppo desktop, mette a disposizione tutta la
potenza della macchina, tutte le sue risorse.
Certo si deve preoccuparsi della compatibilita' e questo ha un peso
considerevole.

Insomma sviluppare non è per niente facile.
Ma ora si sta riaffacciando il desktop con tutta la sua potenza elaborativa
Proprio perche' la sfida si va sempre piu' spostando sui servizi e i
servizi vogliono potenza elaborativa.

Andrea.

Il giorno 30 ottobre 2012 23:23, Alessandro Radaelli <
a.radaelli a comune.prato.it> ha scritto:

> **
>
> A proposito di cluod, la webmail si è "mangiata" un intervento molto
> articolato che avevo appena scritto per scadenza della sessione -:). Chissà
> se in ufficio con il fido thunderbird sarebbe successo lo stesso..
>
> Colto dalla pigrizia di riscriverlo sintetizzo: a mio giudizio i mondi
> desktop, web e mobile non sono necessariamente in contrapposizione e la
> corsa a farli convergere troppo forse non è sempre sensata.
>
> Ogni impiego ha e penso continuerà ad avere i suoi strumenti ideali, che
> nel tempo magari cambieranno ma non credo convergeranno mai totalmente.
>
> Per estremizzare non credo che verrà mai redatto un piano regolatore solo
> con strumenti basati su browser o tramite tablet, come un webgis sarà
> probabilmente lo strumento più adatto per la visualizzazione dello stesso
> per il pubblico che non ha già in uso uno strumento desktop.
>
> Si faranno sicuramente grossi passi avanti nella cnvergenza degli
> strumenti, ma oltre un certo punto non è più un'esigenza funzionale ma
> meramente di marketing di chi vede device e servizi
>
> Il punto centrale è infrastrutturale: sicuramente se espongo i miei dati
> in maniera standard interoperabile riesco ad accontentare tutti, lasciando
> la scelta dello strumento in funzione dell'uso che se ne deve fare.
>
> Dal mainframe siamo passati al client-server per poi passare al web,
> oscillando tra soluzioni centralizzate e distribuite a più riprese... ma
> ognuna porta vantaggi e svantaggi e quindi vanno usate, a mio giudizio,
> ognuna nel contesto nel quale dà il meglio
>
>
>
> -----Original Message-----
> From: gfoss-bounces a lists.gfoss.it on behalf of G. Allegri
> Sent: Tue 10/30/2012 11:07 PM
> To: Andrea Peri
> Cc: gfoss a lists.gfoss.it
> Subject: Re: [Gfoss] R: Distribuire dati: web o desktop?
>
> Il mercato si sta segmentizzando tantissimo. Come ha detto Sandro,
> sviluppare cross-platform sta tornando ad essere un lavoro oneroso, tant'è
> che si stanno cercando tutte le strade per costruire e vendere ambienti di
> sviluppo cross, che astraggono gli ambienti (da Appcelerator a
> MonoTouch/Xamarin).
> E' ovvio che tutto ciò ha evidenti vantaggi commerciali per tutta la catena
> della produzione software. I dolori sono per chi vuole garantire software
> cross, amari liberi.
>
> Di chi sarà il futuro? Apparentemente il futuro è nel paradigma "Internet
> as a platform". I device probabilmente sfumeranno sempre più tra di loro,
> percui credo che tra un po' di tempo sarà difficile distinguere cos'è
> "desktop" e cos'è "web". Basta vedere i mostruosi investimenti in SaaS, da
> Adobe a Microsoft a Google, ecc., oppure farsi un giro tra le
> caratteristiche di ChromeOS (e relativo Chromebook).
> La domanda drammatica è: l'infrastruttura che dovrà supportare il nuovo
> paradigma, sarà economicamente, socialmente, ecologicamente sostenibile? Il
> mercato probabilmente spingerà tutto in quella direzione... ma non è
> scontato che che ciò avvenga secondo uno sviluppo del tutto lineare e
> prevedibile.
>
> giovanni
>
> Il giorno 30 ottobre 2012 21:43, Andrea Peri <aperi2007 a gmail.com> ha
> scritto:
>
> > >Anche solo restando ristretti al GIS, posso affermare che nel mio
> lavoro il
> > >desktop, oggi, non può essere sostituito.
> > >
> > >Dove potrei effettuare tutte quelle elaborazioni spaziali quotidiane su
> > >montagne di *dati* locali? Dove li leggo e dove salvo i risultati? Non
> > >vogliate neanche a pensare di coinvolgere la rete su volumi di dati così
> > >elevati.
> >
> > Non ti è chiaro perche' continui a proiettare l'impiego di una
> > intrastruttura completamente remotizzata su un impiego locale.
> >
> > In tale modo è ovvio che non ti puo' tornare, è logico che non lo sia.
> >
> > I dati devono stare nella rete stessa. Non devono essere locali.
> > Pensa a dati in rete. progettati per stare in rete, su strutture di dati
> > anche esse pensate e progettate per favorire il transito in rete.
> > Dati a cui chi ha titolo accede da dovunque esso si trovi , con l'unica
> > necessita' di un accesso internet e un dispositivo sufficientemente
> potente.
> >
> > Ma non un dispositivo con tanto spazio disco. Con uno spazio sufficiente
> > per il minimo vitale e niente di piu'.
> >
> > Il fatto che i dati siano locali sul tuo PC è solo una condizione al
> > contorno.
> > Immagina di non sapere dove relamente il tuo file-system abbia collocata
> > una determinata cartella.
> > Per quello che ne sai il contenuto di quella cartella potrebbe trovarsi a
> > migliaia di km di distaza.
> > Magari quando copi i tuoi dati su una cartella del tuo filesystem, tale
> > cartella è fisicamente collocata "vai tu a sappi dove".
> > Su un server della Apple o di Google o di Microsoft o di qualche altro
> > provider.
> > L'unica cosa che ti fa' capire oggi che un dato è locale sul tuo pc
> > anziche' su un server remoto sono i tempi di attesa.
> > Ma anche i tempi di attesa sono legati a metodi elaborativi e algoritmi
> > pensati per elaborare dati locali e quindi non sono efficienti quando i
> > dati non lo sono.
> >
> > Uno smartphone per te è inusabile?
> > Anche li' si potrebbe discuterne.
> > Ora puo' darsi , tra qualche anno chissa'.
> > I dispositivi piu' ingombranti sono la tastiera e il video.
> >
> > Il video potrebbe essere sostituito da un paio di occhiali con un
> > connettore jack che ti mostrano l'equivalente di un montor a 42 pollici.
> > La tastiera potrebbe divenire un sistema che sfrutti il movimento della
> > pupilla, oppure per restare nel classico,
> > un microtrasduttore wifi con un paio di accelerometri che permettono di
> > digitare su un tavolo (la tastiera ti viene mostrata nel visore a
> occhiale).
> > Ecco che la parte piu' ingombrante del PC è gia' sostituita. Resta lo
> > spazio disco.
> > Ma anche li', 64Gbyte sono ormai alla portata.
> > Poi per il resto ci pensa la rete.
> >
> > Io non credo che si vogla tanto, magari tra 5-6 anni qualcosa del genere
> > si potrà gia vedere.
> >
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