[Gfoss] R: Distribuire dati: web o desktop?

Alessandro Radaelli a.radaelli a comune.prato.it
Mar 30 Ott 2012 23:23:09 CET


A proposito di cluod, la webmail si è "mangiata" un intervento molto articolato che avevo appena scritto per scadenza della sessione -:). Chissà se in ufficio con il fido thunderbird sarebbe successo lo stesso..

Colto dalla pigrizia di riscriverlo sintetizzo: a mio giudizio i mondi desktop, web e mobile non sono necessariamente in contrapposizione e la corsa a farli convergere troppo forse non è sempre sensata. 

Ogni impiego ha e penso continuerà ad avere i suoi strumenti ideali, che nel tempo magari cambieranno ma non credo convergeranno mai totalmente.

Per estremizzare non credo che verrà mai redatto un piano regolatore solo con strumenti basati su browser o tramite tablet, come un webgis sarà probabilmente lo strumento più adatto per la visualizzazione dello stesso per il pubblico che non ha già in uso uno strumento desktop.

Si faranno sicuramente grossi passi avanti nella cnvergenza degli strumenti, ma oltre un certo punto non è più un'esigenza funzionale ma meramente di marketing di chi vede device e servizi

Il punto centrale è infrastrutturale: sicuramente se espongo i miei dati in maniera standard interoperabile riesco ad accontentare tutti, lasciando la scelta dello strumento in funzione dell'uso che se ne deve fare. 

Dal mainframe siamo passati al client-server per poi passare al web, oscillando tra soluzioni centralizzate e distribuite a più riprese... ma ognuna porta vantaggi e svantaggi e quindi vanno usate, a mio giudizio, ognuna nel contesto nel quale dà il meglio


-----Original Message-----
From: gfoss-bounces a lists.gfoss.it on behalf of G. Allegri
Sent: Tue 10/30/2012 11:07 PM
To: Andrea Peri
Cc: gfoss a lists.gfoss.it
Subject: Re: [Gfoss] R: Distribuire dati: web o desktop?
 
Il mercato si sta segmentizzando tantissimo. Come ha detto Sandro,
sviluppare cross-platform sta tornando ad essere un lavoro oneroso, tant'è
che si stanno cercando tutte le strade per costruire e vendere ambienti di
sviluppo cross, che astraggono gli ambienti (da Appcelerator a
MonoTouch/Xamarin).
E' ovvio che tutto ciò ha evidenti vantaggi commerciali per tutta la catena
della produzione software. I dolori sono per chi vuole garantire software
cross, amari liberi.

Di chi sarà il futuro? Apparentemente il futuro è nel paradigma "Internet
as a platform". I device probabilmente sfumeranno sempre più tra di loro,
percui credo che tra un po' di tempo sarà difficile distinguere cos'è
"desktop" e cos'è "web". Basta vedere i mostruosi investimenti in SaaS, da
Adobe a Microsoft a Google, ecc., oppure farsi un giro tra le
caratteristiche di ChromeOS (e relativo Chromebook).
La domanda drammatica è: l'infrastruttura che dovrà supportare il nuovo
paradigma, sarà economicamente, socialmente, ecologicamente sostenibile? Il
mercato probabilmente spingerà tutto in quella direzione... ma non è
scontato che che ciò avvenga secondo uno sviluppo del tutto lineare e
prevedibile.

giovanni

Il giorno 30 ottobre 2012 21:43, Andrea Peri <aperi2007 a gmail.com> ha
scritto:

> >Anche solo restando ristretti al GIS, posso affermare che nel mio lavoro il
> >desktop, oggi, non può essere sostituito.
> >
> >Dove potrei effettuare tutte quelle elaborazioni spaziali quotidiane su
> >montagne di *dati* locali? Dove li leggo e dove salvo i risultati? Non
> >vogliate neanche a pensare di coinvolgere la rete su volumi di dati così
> >elevati.
>
> Non ti è chiaro perche' continui a proiettare l'impiego di una
> intrastruttura completamente remotizzata su un impiego locale.
>
> In tale modo è ovvio che non ti puo' tornare, è logico che non lo sia.
>
> I dati devono stare nella rete stessa. Non devono essere locali.
> Pensa a dati in rete. progettati per stare in rete, su strutture di dati
> anche esse pensate e progettate per favorire il transito in rete.
> Dati a cui chi ha titolo accede da dovunque esso si trovi , con l'unica
> necessita' di un accesso internet e un dispositivo sufficientemente potente.
>
> Ma non un dispositivo con tanto spazio disco. Con uno spazio sufficiente
> per il minimo vitale e niente di piu'.
>
> Il fatto che i dati siano locali sul tuo PC è solo una condizione al
> contorno.
> Immagina di non sapere dove relamente il tuo file-system abbia collocata
> una determinata cartella.
> Per quello che ne sai il contenuto di quella cartella potrebbe trovarsi a
> migliaia di km di distaza.
> Magari quando copi i tuoi dati su una cartella del tuo filesystem, tale
> cartella è fisicamente collocata "vai tu a sappi dove".
> Su un server della Apple o di Google o di Microsoft o di qualche altro
> provider.
> L'unica cosa che ti fa' capire oggi che un dato è locale sul tuo pc
> anziche' su un server remoto sono i tempi di attesa.
> Ma anche i tempi di attesa sono legati a metodi elaborativi e algoritmi
> pensati per elaborare dati locali e quindi non sono efficienti quando i
> dati non lo sono.
>
> Uno smartphone per te è inusabile?
> Anche li' si potrebbe discuterne.
> Ora puo' darsi , tra qualche anno chissa'.
> I dispositivi piu' ingombranti sono la tastiera e il video.
>
> Il video potrebbe essere sostituito da un paio di occhiali con un
> connettore jack che ti mostrano l'equivalente di un montor a 42 pollici.
> La tastiera potrebbe divenire un sistema che sfrutti il movimento della
> pupilla, oppure per restare nel classico,
> un microtrasduttore wifi con un paio di accelerometri che permettono di
> digitare su un tavolo (la tastiera ti viene mostrata nel visore a occhiale).
> Ecco che la parte piu' ingombrante del PC è gia' sostituita. Resta lo
> spazio disco.
> Ma anche li', 64Gbyte sono ormai alla portata.
> Poi per il resto ci pensa la rete.
>
> Io non credo che si vogla tanto, magari tra 5-6 anni qualcosa del genere
> si potrà gia vedere.
>
>
> --
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> . . . . . . . . .
> qwerty àèìòù
> -----------------
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