[Gfoss] ASITA e le associazioni geografiche in Italia

Francesco P. Lovergine frankie a debian.org
Gio 15 Nov 2012 11:42:56 CET


On Thu, Nov 15, 2012 at 09:52:36AM +0000, Marco Guiducci wrote:
> a parte le battute, già in una mia precedente ho scritto che si
> va ancora all'università per capire come sono fatti e come si
> fanno i dati geografici. Una buona parte del mio lavoro nel settore
> pubblico è risolvere, meglio sarebbe prevenire, o guidare i colleghi
> architetti, geologi, forestali e via dicendo, che hanno uno strumento
> tra le mani ma poco bagaglio teorico. Non si tratta di mettere una
> traccia su OSM: si tratta di realizzare strati informativi corretti,
> cioè che contengano dati veri, e realizzati in modo da essere
> utilizzabili, per poi eseguire calcoli con essi. Esempio stupido: se
> domani i kit per l'analisi del sangue si svendono su internet (magari
> ci sono già....) tra qualche hanno ci faremo le analisi da soli in
> casa? L'informazione geografica come un'auto che tutti hanno e tutti
> sanno guidare?
> 
> Quindi credo ancora nella differenziazione professionale: il tecnico 
> ambientale fa prelievi e campionamenti delle acque e sa lui come    
> si fanno. Poi li porta al tecnico gis che sa lui come memorizzarli 
> e come farli interagire con altri strati informativi Si assiste da 
> una parte a una specializzazione spinta all'estremo, dall'altra, nel
> nostro settore, al contrario. Il solo fatto che gli strumenti gis  
> siano diventati "semplici" e disponibili non rende automaticamente 
> tutti "esperti" Insomma per chiudere, sotto il cofano di un XGis, 
> c'è tanto sapere e tanti cavalli da spremere con cognizione di causa.
> 

È molto vero :) Sfortunatamente la geomatica come l'informatica in generale è
uno strumento trasversale che molto difficilmente si può padroneggiare a pieno
senza essere degli specialisti. E quindi c'è molto presappochismo da parte di
gente che specialista non è ma deve applicare tecniche e strumenti al proprio
settore e magari in fretta.
Sfortunatamente gli specialisti full-time (o dovrei dire full-brain?)
in entrambi i settori (geomatica e informatica) servono a poco senza padronanza 
altrettanto full dei relativi settori applicativi (archeologia, geologia, 
urbanistica, agraria, ecc.). Quello che serve è effettivamente sinergia fra
gli specialisti, ma in giro ne vedo piuttosto poca, francamente. 

È invece pieno di gente che millanta esperienza e skill che di fatto non ha 
in settori non suoi. Tanto l'orbo in terra di ciechi si sa è re... 
Il guaio della neo-geomatica è che questo andazzo sta diventando sempre più diffuso
("tanto sta gmaps, che ce vo'?") e il pressapochismo rischia di diventare regola.

-- 
Francesco P. Lovergine


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