[Gfoss] Articolo del New York Times sulle "fughe" da Google Maps
Maurizio Napolitano
napo a fbk.eu
Gio 22 Mar 2012 15:00:07 CET
> puoi non essere d'accordo in generale, ma non puoi negare la realta'.
> nei GIS, al momento, e' cosi'. punto.
Concordo ma non riesco ad essere convinto.
Sicuramente non ci sono aziende come Ubuntu nel mondo dei GIS liberi, ma
puoi farmi qualche paragone?
Mi sforzo e non riesco a trovare qualcosa, in altri settori, che vada
oltre la piccola/media impresa se non pensando a Ubuntu, IBM, Google,
Oracle/SUN che, comunque, bilanciano fra software libero e proprietario.
Ammetto che i GIS senza i dati sono praticamente nulli.
Penso pero' anche che il GIS stiano ridimensionandosi causa l'arrivo di
nuovi player provenienti da altri settori.
Un po' come quando l'AGFA e la KODAK, al tempo le due aziende
produttrici di pellicole fotografiche di maggior impatto, si erano
accordate sui prezzi e poi di colpo e' arrivata HP che dalle stampanti
e' passata agli scanner e poi alle macchine fotografiche digitali e,
cosi', ha praticamente ucciso il mercato delle pellicole.
> e questo e' un fatto, da tenere ben presente.
> altrimenti richiamo di danneggiare gli interessi che vorremmo proteggere.
mmm ... mapquest fornisce gran supporto a openstreetmap e sviluppa
software libero in merito (nominatim), mapbox produce software libero
gis con un buon seguito (tilemill - https://github.com/mapbox) e rivende
servizi (http://mapbox.com/tour/#platform), stamen fornisce desing di
qualita' (es http://maps.stamen.com) e distribuisce software e stili
(https://github.com/Stamen), cloudmade fornisce servizi
(http://cloudmade.com/products) e rilascia anche software
(https://github.com/CloudMade)
... mi sembra che per la maggiore siano piccole medie imprese che
campano anche con i dati di openstreetmap e distribuiscono anche
software open source.
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