[Gfoss] Open Geodata: a chi servono?

Maurizio Napolitano napo a fbk.eu
Mer 29 Feb 2012 16:21:32 CET


Il 29/02/2012 08:19, Paolo Cavallini ha scritto:
> Salve.
> Una piccola riflessione, gia' iniziata in assemblea a Trieste.
>
> A chi servono davvero i (geo)dati liberi?
 > (NB: ma perche' usiamo una brutta ed
> ambigua formulazione inglese,

????
Non capisco, si dice open data = dati aperti
non si dice mica free data.
Dove sta l'ambiguità? I dati si aprono, non si liberano.
Il passaggio da un dataset ad open data deve comunque passare attraverso 
un filtro che stabilisce se quel dato puo' essere
rilasciato (= aperto) o meno.

> invece del chiarissimo itagliano?).
> A tutti, direte, ed e' vero.

Io no ... ma forse e' perche' bevo fuori dal coro?

> Ma a mio avviso, a profittare maggiormente (e quindi a
> guadagnare un vantaggio competitivo) da una maggiore disponibilità di dati liberi
> potrebbero essere le aziende che producono GIS proprietari.

Concordo ma non del tutto:
i software gis senza i dati sono praticamente inutili, ma, nel paradigma 
open data interessa che sia il dato ad essere diffuso, quindi piu' 
strumenti permettono di usarli, e maggiori saranno gli scenari per cui 
questi dati si presenteranno.

L'obbiettivo open data e' anche quello di aumentare "l'audience" e 
quindi trovare nuovi scenari d'uso.

> Provo a spiegarmi:
> - queste aziende hanno un surplus di liquidità, dato dalla vendita di licenze, che
> hanno un costo marginale vicino allo 0
> - investono buona parte di queste risorse in pubblicità
> - chi fa GIS liberi ha tipicamente molta meno liquidità, quindi meno da investire in
> pubblicità
> - quale migliore pubblicità del dire "se compri il nostro GIS, ti ritrovi
> automaticamente un sacco di dati, già pronti e disponibili (e magari impacchettati in
> un formato illeggibile per gli altri GIS)"?
> - ovviamente, impacchettarli in modo appropriato, magari con vestizioni, renderli
> disponibili con server veloci, ecc., costa
> - ergo, rischiamo che liberare dati ci porti ad una situazione paradossale:
> * GIS proprietari che hanno incorporati tanti dati, immediatamente utilizzabili
> * GIS liberi "nudi", in cui si dice all'utente "scàricati questi dati dal sito X,
> questi altri da Y, poi fai una semplicissima join con questa astrusa stringa sql, ecc."

Diciamo che in parte e' l'obbiettivo dell'open data.
Lasciando perdere geo e non geo, uno dei fini e' quello di generare 
mercato sulla base di valore aggiunto da terzi

> Sarà un caso che si sono affiancati a noi, nella richiesta di liberazione dei dati,
> alcune fra le aziende "proprietarie" principali?

che novità!
e forse avrai anche capito perché si chiamano open data e non free data
Il paradigma vuole favorire, prima di tutto, la crescita della società 
offrendo a tutti "armi pari".
Le solite aziende dimostrano valore aggiunto? Bene! L'importante e che 
ci sia la possibilità anche per altre aziende di fare qualcosa e, 
magari, migliore.
Ieri, a Praga, parlavo con un esponente del movimento open data austriaco.
Si parlava di dati di trasporto.
Mi dicevano che la città di Linz non solo rende disponibili le tabelle 
orarie degli autobus, ma anche il servizio di interrogazione runtime.
Questo ha fatto si che n sviluppatori indipendenti abbiano creato 
applicazioni per informare su quando passa l'autobus.
Con il risultato che l'azienda non ha speso un soldo.
Un altra citta' austriaca invece non ha fatto la stessa scelta ed ha
delegato una azienda nello sviluppare l'applicazione.
Risultato: Linz ha 3 applicazioni per smartphone, l'altra una in attesa
di essere rilasciata.
Linz non ha speso un soldo, l'altra si.
Ora la domanda e': preferiamo che a trarre vantaggio dai dati della p.a.
sia una sola azienda o n?

PS:
Qui una delle applicazioni di Linz
http://sebian.net/linzlinien/




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