[Gfoss] Archeologia Subacquea e ESRI: il soldo conta

Luca Mandolesi mandoluca a gmail.com
Dom 12 Feb 2012 14:25:46 CET


>
> Non sarebbe logico che la ESRI metta a disposizione i fondi per
> l'inventariazione e poi la messa in rete la possa fare qualcun altro.
>
> NOn vi e' niente di male in un ritorno pubblicitario, oltretutto questo
> crea comunque ricchezza perche' alla fine l'Universita del Salento avra
> come ritorno un inventario e una base-dati che certamente potranno usare
> anche per altri scopi.
>
> E la esri avra' come ritorno extra un altro buon numero di neo-laureati
> che escono dall'universita' con una robusta conoscenza dei sistemi esri.
>

Il problema secondo me sta nel fatto che i dati sono di proprietà
ministeriale e pubblica, quindi mi pare strano che il Ministero dei Beni
Culturali possa decidere di far finanziare un progetto pubblico
direttamente ad ESRI che sfrutta i dati per farsi pubblicità.

Pochi giorni fa in un incontro con il MIBAC, mi è stato fatto notare che io
dovrei scegliere se sviluppare un plugin per il GIS open source libero o
avere una ditta che fa scavi archeologici, proprio perchè il mio plugin
esiste per gestire dati ministeriali e con la "scusa" dell'OPEN SOURCE che
arriva a molti perchè è "gratuito", io mi faccio pubblicità alla mia
attività commerciale.

Qui invece abbiamo ESRI, che si può permettere di finanziare un progetto e
sfruttarne l'immagine per pubblicità propria...a me starebbe bene, se vi
fosse PAR CONDICIO...ogni volta la stessa storia...

Altra cosa che mi chiedevo è: come può competere un software GFOSS,
mettiamo QGIS, in un bando come dovrebbe essere stato quello del Salento
(visto che si tratta di un settore pubblico), se non può mettere in campo
300.000 euro? O mi sbaglio?
-------------- next part --------------
An HTML attachment was scrubbed...
URL: <http://lists.gfoss.it/pipermail/gfoss/attachments/20120212/4110c04f/attachment.html>


Maggiori informazioni sulla lista Gfoss