[Gfoss] DDL Software libero, dati, formati e contenuti aperti in Trentino

Maurizio Trevisani maurizio.trevisani a gmail.com
Gio 13 Ott 2011 01:52:00 CEST


Gli obiettivi che le norme propongono per l'adozione dei formati aperti 
sono essenzialmente due:

_ le pubbliche amministrazioni che producono dati devono garantirsi la 
costante e futura capacità di usare i propri dati: non devono mettersi 
nelle condizioni per cui la capacità di utilizzo dei propri dati dipenda 
dall'utilizzo di SW proprietari, tali per cui se il proprietario del SW 
decidesse di non consentirne più l'utilizzo alla PA (o la strozzasse con 
i costi di licenza), questa non sarebbe più in grado di usare i propri 
dati (mi sembra che qualcosa del genere sia successo tra microsoft e 
alcuni stati dell'America Latina);
_ le pubbliche amministrazioni devono rendere disponibili i propri dati 
senza obbligare il cittadino ad acquisire licenze onerose per poter 
leggere quei dati.

Da questo punto di vista, un Esri ASCII Grid, letto e scritto da diversi 
SW, di cui molti anche senza costi di licenza (si mette in evidenza il 
fatto di SW OpenSource per le PA, per essere in grado di riusare sempre 
i propri dati, e di SW Freeware per il cittadino, per non obbligarlo a 
costi per poter leggere il dato), si può assolutamente considerare 
formato aperto.

Condivido quindi quanto afferma Stefano.

Chiaramente nella scelta dei formati (aperti) anche altre considerazioni 
giocano un ruolo: performance, diffusione, compattezza, ecc.

Se lo shape file o l'Esri Ascii Grid sono ormai uno standard di fatto, 
spazi di evoluzione significativi si possono intravedere per:
_ geodatabase (dati organizzati, relazionati, comprensivi di tabelle e 
vocabolari, ecc. in un unico archivio, magari accompagnati da tabelle 
contenenti  la relativa metainformazione, classificazioni, vestizioni, 
ecc.): es. Spatialite;
_ files raster (immagini, DEM, GRID...), magari corredati di piramidi, 
metainfo, ecc.: es. Rasterlite.

Ciao,
Maurizio

On 12/10/2011 10.35, Stefano Salvador wrote:
> IMHO un formato di file può essere aperto anche se l'ha inventato una
> specifica ditta. Basta che le specifiche siano pubbliche e non
> esistano royalties o brevetti per una sua eventuale implementazione in
> un software terzo. Nel caso particolare di Esri ascii grid non mi
> sembra che siano vincoli particolari (ma protrei sbagliarmi) e quindi
> lo ritengo libero tanto quanto il formato di GRASS. Anzi, verificato
> che non ci siano vincoli o balzelli collegati, il formato ESRI sarebbe
> preferibile in quanto supportato da praticamente tutti i software GIS.
>
> My 2 cents,
>
> Stefano
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