[Gfoss] Geomedia "Perche i dati geografici non possono essere liberi"

aperi2007 aperi2007 a gmail.com
Ven 15 Lug 2011 00:59:10 CEST


 >E' ora di farla finita con queste cose. Anche per questo sono stato
 >promotore della ricostituzione di una Commissione Geodetica che 
 >ponesse un freno a tale speculazione.
 >www.commissionegeodetica.it
 >Qualcuno negli anni '70 con l'avvento delle regioni cancellò il ruolo
 >degli organi cartografici di stato, abolendo la Commissione Geodetica
 >Italiana che aveva il compito di coordinamento.
 >Simili ripetizioni di acquisti non si sarebbero avute se il controllo 
 >della cartografia fosse rimasto sotto l'armonizzazione di una 
 >commissione o authority che dir si voglia.

NOn so se ci accezza qualcosa (come direbbe qualcuno..)

Con riferimento alla normativa italiana di recepimento di Inspire 
(gennaio 2010):

http://www.digitpa.gov.it/sites/default/files/normativa/DLgs_32_2010_INSPIRE.pdf

All'Art.11 viene delineata un organismo chiamato:

"consulta nazionale per l'informazione territoriale e ambientale"

al Comma 5, inoltre, e' delinato anche un tavolo tecnico di cooperazione.

 >Il ripetersi di acquisti e appalti simili tra le Regioni dimostra che
 >abbiamo ventuplicato la spesa pubblica nella struttura del dato 
 >geografico.

Sulla strutturazione del dato, andrebbero fatti molti distinguo.
Anche perche' la base dati universale che va bene per tutti gli usi non 
esiste a prescindere. E quando si passa ai servizi, salta subito fuori 
l'esigenza di avere un dato strutturato in modo da agevolare il suo 
impiego negli specifici servizi.

Comunque che ci siano dei costi ripetitivi è innegabile.
Ma piu' che nella ristrutturazione dei dati, io guarderei nella 
direzione delle licenze GIS.

Ho come l'impressione che se si guarda le voci di spesa una delle prime 
cose che viene fatto nei grossi progetti e reperire i prodotti hardware 
e software necessari a supportare il progetto, e quindi in primis 
acquisto di licenze GIS.

 >Non lo dico io, andate a vedere i
 >reports di Inspire nelle Regioni Italiane. (anzi a dire il vero mi
 >vien da pensare all'enorme sacrificio economico che oggi dobbiamo
 >sostenere avendo replicato strutture)

Il concetto di strutture replicate come peso di cui sgravarsi e' 
interessante.

Piu' che replicazione di strutture, che sembra richiamare copie 
identiche, io parlerei di strutture simili perche' interoperabili.

Il concetto che sta alla base della cosidetta "proliferazione" (senza 
vederlo in senso negativo per forza) nasce dal principio che 
l'informazione geografica parte da dove essa nasce.
Se si parla di una informazione che nasce su un determinato territorio 
essa nasce li' e da li parte.

L'opzione alternativa è una informazione geografica che parte da un 
unico contenitore che raccoglie tutto (situazione di non proliferazione 
di strutture).
Questa scelta però, secondo me, non non risolve il problema della 
proliferazione, ma solo provoca un differente tipo di proliferazione.
Ad esempio come fa' a trasferirsi l'informazione geografica da dove essa 
nasce (sul territorio) verso il computerone centrale ?
E' ovvio che un sistema di strutture di comunicazione servono comunque. 
E quindi comunque questa proliferazione comunque si avrebbe.
Cambia solo l'impiego che si fa' di queste strutture informatiche.

Se poi si focalizza l'attenzione sul discorso performance, si vede che 
un computerone centrale che serva l'informazione su tutto il paese e' 
molto piu' oneroso e meno performante di un sistema distribuito , ma 
coordinato, in cui ogni nodo si occupa di distribuire l'informazione del 
proprio territorio.

Ovviamente non parlo di casi estremi.
Non mi riferisco a un sistema distribuito con una parcellizzazione del 
territorio a livello di particella catastale o di sezione di censimento.

Ma il principio di tenere la distribuzione dell'informazione 
"sufficientemente vicina" a dove l'informazione geografica nasce 
permette di seguire un ragionamento di affidabilita' dell'informazione 
stessa e di avere una struttura comunque non mastodontica.

In questo l'avvento dei sistemi GFoss, è un elemento essenziale.

Infatti i costi delle licenze GIS sono una variabile importante.
Infatti tali costi sono presenti a prescindere dalla dimensione del 
territorio e del volume di dati che devono trattare.
Si puo' cambiare qualcosa a livello di prodotto, ma l'oridne di 
grandezza resta invariato.

Provo a impostare al volo un conteggio a spanne. Chiedo venia se 
dimentico qualcosa:

Se si avessero 100 infrastrutture (composte di una macchina sola per 
semplicità) distribuite sul territorio servirebbero almeno 100 licenze 
GIS, 100 computers e 100 persone per gestirle.

Le licenze GIS hanno un costo fisso costante. La macchina hardware ha un 
costo di un certo tipo perche' deve gestire dati di una certa dimensione 
(legata al territorio), l'addetto ha un costo fisso anche esso.

Nel caso di una infrastruttura centralizzata:
probabilmente servirebbero piu' macchina, ma ipotizziamo che continuiamo 
a usarne una sola per semplicità di conteggio.
Certamente sara' una macchina molto piu' impegnativa perche' deve 
gestire una mole di dati ben piu' elevata . Si parla di diversi ordini 
di grandezza. Questo richiede strumenti software piu' evoluti, quindi 
licenze GIS uniche ma piu' costose. Ma non mettiamo questo maggiore 
costo sul piatto, e continuiamo a ipotizzare che che questa macchina 
(comunque piu' complessa) sia gestibile sempre da una sola persona per 
semplicità.

Va inoltre tenuto presente (lo riprenderemo poi) che questa unica 
macchina ha un costo di fuori-servizio maggiore.
Ovvero se questa unica macchina centrale andasse fuori servizio il costo 
di quel fuori servizio sarebbe ben piu' alto (proprio perche' legato a 
servizi per tutto il paese) rispetto al fuori servizio di una macchina 
che serve 1/100 del territorio.
Per cui il costo di questa macchinona centrale sarebbe ben piu' alto 
proprio perche' legata a una maggiore responsabilita.
Ma non vorrei coinvolgere questo discorso.

Vorrei invece arrivare al punto caldo:
ovvero nel momento in cui al costo delle licenze GIS commerciali si 
prende in considerazione delle licenze GFoss, ecco che nella 
infrastruttura distribuita sparisce una voce di costo rilevante.
Resta la voce di costo di una machcina , ma piu' semplice di quella 
unica centrale, e il costo del personale.

A questo punto se si riprende in mano il discorso del costo del 
fuori-servizio e il discorso del costo necessario a poter servire tutto 
il paese, ecco che i costi della infrastruttura unica potrebbero 
riallinearsi a quelli della infrastruttura distribuita.

Resta una sola voce che può fare la differenza, il personale per gestirla.

Ma se si tiene presente che come avevo detto , una informazione 
centralizzata richiede comunque una gestione locale, non fosse altro che 
l'onere di doverla spedire al server centrale.
Ecco che si hanno comunque macchine e personale.
Per cui la voce di spesa sul personale sparisce perche' presente in 
entrambe le ipotesi (distribuita e centralizzata).

Quindi azzerata perche' sempre presente la voce del personale,
viene fuori che in presenza di licenze GFoss una infrastruttura 
distribuita potrebbe non rappresentare un aggravio di costi rispetto a 
una situazione centralizzata.

Ovviamente e' un discorso a braccio e mancano tante variabili.
Ma il punto interessante e' che
la presenza/assenza del costo delle Licenze GIS puo' essere un 
discriminante.

Andrea.


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