[Gfoss] Geomedia "Perche i dati geografici non possono essere liberi"

Renzo Carlucci renzocarlucci a gmail.com
Mer 13 Lug 2011 22:24:22 CEST


Mi sento di dover intervenire, anche se con un pò di difficoltà, considerato
il fraintendimento che con il mio articolo ho generato.
Di certo non mi rivolgevo al vostro gruppo e ad oggi devo dire che aver
scoperto molti aspetti della vostra realtà è stato per me una vera sorpresa.
A questo punto devo esporre alcune premesse che sono state alla base del mio
articolo.
Giorni fa, partendo dalla precisa volontà di suscitare un dibattito tra
coloro che si interessano dell'informazione geografica in Italia, avviammo
un discorso con alcuni blog italiani del settore. Trovandoci tutti d'accordo
su questa necessità ci lasciammo con delle perplessità su quale strumento
utilizzare per diffondere al meglio il dibattito. GEOmedia dichiarò che
avrebbe messo a disposizione la sua piattaforma, rendendosi però conto della
limitazione della stessa e propose a tutti i blog intervenuti di realizzare
degli articoli - ad esempio - da pubblicare in Prima Pagina di GEOmedia a
turno, magari poi replicandoli sulla rivista cartacea e sui blog stessi.
Essendo il promotore per rompere il ghiaccio ho deciso di scendere in campo
per primo, affrontando appunto l'argomento della libertà dei dati geografici
nella speranza che questo potesse suscitare un vero dibattito.
Mi sembra che l'effetto ci sia stato, forse un po troppo, e comunque non tra
coloro a cui si dirigeva.
Se ho espresso opinioni troppo personali tengo subito a precisare che la mia
posizione deve essere ritenuta al pari di quella di qualsiasi autore di
GEOmedia, svincolata da quella generale della Rivista che, come noto, è da
sempre fautrice delle operazioni liberali che spesso anche propone.

Gli autori in GEOmedia sono responsabili delle loro affermazioni e NON
rappresentano l'opinione della Rivista.

Fatta questa doverosa precisazione vengo a chiarire alcuni aspetti di quanto
da me dichiarato e sul quale mi auspico si possa continuare in altre sedi e
anche con coloro che andrebbero chiamati in causa e che non hanno espresso
la loro opinione.

Sulla libertà del dato geografico non posso negare quello che ho sostenuto
nell'articolo, anche se era velatamente provocatorio, però mi rendo conto
che molte cose sono state travisate, perchè scritte in modo poco
comprensibile.

Va precisato cosa intendo per dato geografico, giusto. Per semplicità e
sintesi rimando a una serie di slides relative ad una mia conferenza allo
IUAV di Venezia tenuta nel Febbraio 2010:
http://www.slideshare.net/rcarlucci/conferenza-venezia-iuav-2010
in particolare lo schema di distribuzione dei dati geografici in cui
evidenzio con due stelle arancioni i problemi che si insinuano nella "libera
distribuzione dei dati geografici"

Spero che la mia posizione venga chiarita, lo so scusate, vi chiedo troppo,
tutte queste slides... ma non è un argomento così facile.

Vorrei anche dire che la mia posizione è mediata con quella che è oggi la
direttiva INSPIRE (che ritengo l'unica nostra vittoria se si vuole rimanere
al passo con le Istituzioni)
Certo amerei migliorarla e questo potrebbe essere un futuro intendimento.
Credo anche che in Inspire si accenni ai "costi" e ai principi di
sostenibilità, imponendo però agli stati di non avviare finanziamenti per la
sua attuazione.

Io ribadisco che mettere in distribuzione dati geografici come quelli che si
"scaricano" nei peer to peer della rete sia deleterio per tutto il settore,
avere un mercato di scambio di vettoriali catastali non è degno della nostra
era e se il Catasto nell'ambito della legislazione attuale si trova
impossibilitato come tante altre amministrazioni, allora è li che dobbiamo
convergere, a trovare soluzioni per sciogliere i nodi non per tagliare le
funi.

Una traccia per continuare la discussione? forse lo schema della
distribuzione dei dati geografici nella slide 36 della presentazione sopra
citata ove le stelle arancioni individuano i nostri grandi problemi.

Chiudo ricordando che GEOmedia è e resta quella che è sempre stata: uno
spazio per promuovere la massima diffusione e divulgazione dell'informazione
geografica.

Considerate la redazione a disposizione per la pubblicazione di qualsiasi vs
intervento e se deve essere contro di me, non me la prenderò!

Se volete inviate i vostri commenti per la pubblicazione a
redazione a rivistageomedia.it

-- 
Renzo Carlucci

... aggiungo alcune note personali, visto che mi sono presentato alla lista
in modo inusuale

Personalmente non sono mai stato d'accordo con coloro che hanno aggiottato
dati al fine di perseguire il proprio potere, sin dagli anni '80, quando
venni accusato - dai membri dell'accademia universitaria - di aver
pubblicato codice sorgente di algoritmi che, frutto della ricerca personale,
avrebbero, secondo loro, dovuto rimanere nascosti nei "cassetti" ( cfr. *R.
Carlucci, D. Tufillaro,  Sull'ottimizzazione di classiche procedure di
calcolo nei problemi di compensazione di reti, Rivista del Catasto e dei
Servizi Tecnici Erariali. Poligrafico di Stato. n. 2/89 Roma* in cui nel
programma "Calvelox" con sorgente pubblicato avevamo posto le basi del
successivo Pregeo, oggi in uso in Sogei).
Ho personalmente fatto tutto quello che si poteva, per lo scambio libero dei
dati catastali tra amministrazione delle finanze e dei beni culturali,
quando, ad esempio, all'epoca del sisma Umbria-Marche nel '96, avevamo
bisogno di conoscere con certezza le particelle catastali dei beni
terremotati per consentire la scrittura dei Decreti per la distribuzione di
fondi per la ricostruzione. Ho ancora il preventivo di ca. 500 milioni di
lire all'epoca che ho ricevuto dal Catasto per la sola provincia di Perugia,
immaginate quale sconforto.
Sempre nello stesso progetto ho lavorato ancora anni per poter mettere a
disposizione tutti i dati rilevati per il sistema della Carta del Rischio
del Patrimonio Culturale a tutti. Ma le risposte erano sempre le stesse, la
complessa situazione della legge sulla privacy e le altre noiose negazioni
che alla fine portavano ad far naufragare quello che ormai per me era stato
solo un sogno... dal 1992 al 2008, e ancora ad aggi almeno a quanto mi
risulta, il Ministero per i Beni Culturali non è riuscito a mettere a
disposizione le informazioni importantissime, anch'esse su GIS, relative ad
oltre 120.000 beni catalogati e georiferiti sul territorio nazionale.
Voglio anche precisare che non partecipo all'accademia universitaria come
qualcuno crede. Insegno dal 1982 - A CONTRATTO - per un insegnamento che
reputo fondamentale, la Topografia e Cartografia (oggi Geomatica), con un
compenso che è sceso nel 2010 al di sotto dell'immaginabile (ultima busta
paga annuale inferiore ai 1000 euro). La mia è stata una passione per la
ricerca e l'insegnamento non pagata. Una scelta di vita per evitare
compromessi di sorta.
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML ? stato rimosso...
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