[Gfoss] Re. dipendenza da software proprietario

GEOgrafica geografica a alice.it
Lun 11 Apr 2011 11:18:42 CEST


Il giorno 11/apr/2011, alle ore 10.11, Paolo Cavallini ha scritto:

> 
> Mi sfugge un punto: la vestizione il comune non ce l'ha gia'?

Non sempre, non necessariamente.

> Intendo:
> se le frane si rappresentano con i puntini, non e' mica il
> professionista a dover fornire lo stile di rappresentazione:

beh, invece anche si. Dipende CHI e' il professionista. Se il professionista e' "solo" quello che implementa il GIS o il WebGIS, potrebbe anche essere, nel senso che il tecnico si aspetta che qualcuno gli dica come deve fare lo stile di rappresentazione. Ma molte volte la definizione di un particolare stile di rappresentazione e' qualcosa che NASCE, o meglio "si definisce, si raffina, si migliora" nel momento in cui si va a compilare la base dati. Ripeto, la rappresentazione del dato FA parte della base dati, ha la stessa importanza della topologia o del DB alfanumerico, anzi deve essere spesso definita da un apposito DB, e spesso viene costruita "di conserva" alla costruzione della base dati GIS. Molte volte il problema e' anche dettato dalle possibilita' tecniche del software, nel senso che se una determinata informazione che si vuole veicolare graficamente non si puo' fare perche' il tool scelto non me lo permette, si lavora fianco a fianco tra tecnici con varie competenze per produrre un set di dati fruibile e comprensibile per gli scopi prefissati.

> Il problema si pone per la consegna di un webgis, o di un'applicazione
> che deve produrre un output, ma non per la consegna dei dati, no?
Si e no. Gia' i dati devono prevedere regole, gerarchie, campi e attributi volti alla rappresentazione grafica. Le priorita', ad esempio, di una campitura rispetto ad un'altra, chi deve sempre stare sopra e chi sempre sotto, come si fondono i margini di due tematismi sovrapposti... Questo vale in geologia ma anche in cartografia "pura". 
Ho avuto modo di lavorare con dei geodatabase di importanti ditte di cartografia italiana. Immaginate quanti campi di database devono essere utilizzati per far si che l'output grafico di una carta Touring in scala 1:250.000 sia leggibile (autostrade che passano sopra o sotto strade statali, o si spostino a lato, "falsificando" la topologia ai fini grafici.... gestione dei ponti, dei sovra e dei sottopassi....), e lo stesso geodatabase sia in grado di produrre una cartografia in scala 1:100.000 o 1:500.000 adeguatamente leggibile. 
Questi problemi, ad esempio, ce li ha OpenStreetMap, e vengono presi in considerazione (non in maniera perfetta, ma comunque buona, a mio parere).

Il GIS non e' "solo" dati, o meglio, i dati del GIS non includono "solo" le topologie e gli attributi piu' "ovvi". Gli attributi relativi alla visualizzazione sono altrettanto importanti, in innumerevoli casi.

> E' il caso di proseguire, creando un minimo di infrastruttura per la
> condivisione (up- e download, rating, editing collaborativo, ecc.).
> Commenti? 

Il primo commento che mi viene da fare e' che e' impensabile definire uno STANDARD unico che contempli tutte le possibile casistiche cartografiche, a tutte le scale. E' velleitario e non tiene conto di n mila parametri, alcuni prettamente umani e biechi (gelosie, rivalita', visioni del mondo), altri piu' tecnici (troppi e troppo diversificati sono i paradigmi da prendere in considerazione. All'interno della stessa cartografia geologica un conto e' ragionare sulla carta al 5.000, un conto e' la carta al 10.000, ad esempio. E potrei fare altri n mila esempi). Questo pero' non significa che un lavoro di condivisione e proposte di uniformazione non siano gia' state fatte e la strada non possa essere percorsa, almeno fino a un certo punto. Con la consapevolezza pero' che ci sara' sempre un punto in cui si dovra' lasciare il sentiero comune ed entrare nella personalizzazione.

Ah, cosi' giusto per gradire, uscendo un attimino dal topic. I geologi sarebbero MOLTO contenti di avere un tool cartografico che disponga il retino delle frane (le cosiddette TEGOLINE) non in maniera isotropa, ma lo ruoti automaticamente in funzione dell'esposizione dei versanti. Questo perche' le tegoline mi farebbero capire a prima vista come si muove la frana. Questo e' il classico esempio di simbologia che porta informazione e che e' intrinsecamente legata alla tipologia di dato. 
Questa cosa, ai miei tempi (oddio... ho solo 45 anni...) si faceva senza problemi a mano disegnando le tegoline sopra le isoipse. Con i vari tool software, GIS o CAD o Desk Top Mapping, al momento, non sono ancora riuscito a farla in automatico anche se ci sto provando (definizione di micropattern ripetibili e deformabili che siano correlati all'aspect del DEM sottostante....).
Quante belle cosine che ci sono ancora da fare per arrivare a disporre della versatilita' e della comunicativita' che ci dava la mano libera! :)

Ciao
Marco
GEOgrafica


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