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GEOgrafica geografica a alice.it
Sab 9 Apr 2011 13:14:38 CEST


Il giorno 09/apr/2011, alle ore 12.19, a.furieri a lqt.it ha scritto:

> Francesco, io ho sicuramente minimizzato, ma anche tu non
> esagerare nel verso opposto :-)
> certo, lo so bene che non bastano certo 5 minuti: ma non mi 
> venire a raccontare che definire la vestizione grafica 
> assorbe più del 50% del lavoro totale.
> 
> voglio ben sperare che tra rilievi sul campo, digitalizzazione,
> verifica e validazione finale dei dati/geometrie ci abbiate 
> speso qualcosina più del 49%  del tempo totale a disposizione 
> per l'intero progetto :-) 
> 

Qualcosa mi dice che tu non sei un geologo... :)
Anzitutto non mescoliamo le cose: nel caso specifico portato da Francesco (la cartografia geologica della Regione Emilia-Romagna in scala 1:5.000 basata su DB), il progetto "GIS" non include certo il "rilievo sul campo", poiche' e' invece un compendio di n. mila rilievi eseguiti nel tempo, e per vari tipi di prodotti, da n. mila operatori, ognuno con il suo paradigma geologico. E anche paradigma grafico, poiche' per "Marabelli" il "blu pervinca" significa "terrazzo" mentre per "Farabigoli" lo stesso colore significa "Membro 12 della Formazione di Roccapelosa"... e due suddetti colleghi (di fantasia...) sono pronti a scannarsi sull'argomento. 
Secondo, la verifica e validazione dei dati/geometrie in geologia COINVOLGE in maniera inscindibile l'aspetto grafico delle stesse, poiche' - nell'esempio postato da Marucci e' evidente - ci sono delle estrapolazioni geologiche che se rappresentate in un certo modo significano qualcosa, altrimenti ne significano un'altra.

Inoltre, penso che Francesco sappia bene quello di cui sta parlando, avendoci lavorato a lungo.

> 
> On Sat, 9 Apr 2011 10:40:02 +0200, GEOgrafica wrote
>> Ad un convegno, qualche anno fa, mi trovai di fronte un ingegnere 
>> ...
>> "beh alla fine si possono applicare tutti i bei colorini che 
>> piacciono tanto agli architetti e che non servono a un fico secco, 
>> perche' e' solo estetica. Ma visto che tutto cio' non ha importanza, 
>> a noi questo non interessa per niente". 
>> 
> 
> ok: sappiamo tutti benissimo di come gli ingegneri (a volte) 
> non brillino certo per diplomazia e vadano un po' troppo
> per le spicce :-)

Piu' che non brillare di diplomazia, nel caso mi e' sembrato che la persona brillasse per ottusita' mentale. :)

> resta il fatto che nella sostanza non aveva poi così tanto
> torto: quando hai a disposizione una base dati ragionevolmente
> ben strutturata, poi applicare un tipo di rappresentazione 
> grafica piuttosto che una totalmente differente è un processo 
> relativamente facile ed agevole.

Vero. Ma dire che la rappresentazione grafica e' del tutto inutile e ininfluente, che e' solo "estetica" e non serve a un fico secco,  significa non aver capito che il dato deve essere fruito da altri per ANALIZZARLO, e sostanzialmente guardare solo il proprio ombelico. Per questo la persona mi fece arrabbiare.

> 
> non è certo vero l'inverso: una volta che hai prodotto una 
> cartografia "bella" ma tecnicamente mal strutturata, poi 
> scoprirai inevitabilmente che è poco o nulla riusabile per 
> altri scopi diversi da quelli che avevi in mente all'inizio. 
> insomma, tanta fatica per nulla: non è un modo saggio di operare :-)
Mai detto che la struttura debba essere trascurata. Dico, con Marucci, che se la struttura e' fondamentale altrettanto lo sono tanti altri elementi del GIS, ivi compresa la vestizione dei dati. Non chiamiamola "estetica", please, perche' svilisce il lavoro degli analisti.

> 
> il fatto è che semplicemente il tuo reale patrimonio informativo
> è costituito dai DATI GREZZI (orride sequenze di numerini
> ostici ed assolutamente incomprensibili).
> 
> Ma poi (se hai lavorato per bene, scegliendo di usare standard
> aperti, ed evitando qualsiasi trappolone-lock-in) scoprirai che 
> a partire da quei dati grezzi di per se incomprensibili, non è 
> poi così tanto difficile ottenere qualsiasi tipo di rappresentazione
> visuale a tua libera scelta nel modo più libero e più flessibile
> a seconda delle esigenze.

Lasciami esprimere tutti i dubbi del caso a questa concezione funzionalistica del dato come "neutro" in se' e per se', anche quando non e' ancora "vestito".
Ti ricordo che nel solo momento in cui tu campioni un dato e lo quantizzi ad una determinata scala applichi di fatto una approssimazione che e' una "scelta ideologica", che non e' mai neutra.

> che magari sono diverse e mutevoli a seconda dei contesti e/o
> degli interlocutori.
> 
> Giusto come divertimento e provocazione:
> http://www.gaia-gis.it/funny1.png
> http://www.gaia-gis.it/funny2.png
> http://www.gaia-gis.it/funny3.png
> http://www.gaia-gis.it/funny4.png
> http://www.gaia-gis.it/funny5.png
> 
> semplicemente 30 secondi di giochini con GIMP: qualcuno di
> voi riesce a motivarmi razionalmente perchè una di queste
> può essere definita oggettivamente "migliore" delle altre ?
Se tu fossi un geologo e comprendessi il contenuto delle mappe, ovvero il contenuto dei dati che stai mostrando, ti sarebbe chiaro il perche' ce ne sono alcune che sono oggettivamente migliori delle altre. 
Giusto per farti capire: quelle in bianco e nero non forniscono assolutamente lo stesso livello di informazioni sul dato. L'eliminazione dell'informazione cromatica fa fondere tematismi diversi in un unico tematismo. Tu mi dirai che ci sono le etichette. E io ti rispondero' che 1) non sempre le etichette si mettono dappertutto, per motivi di scala e di graficismo, e 2) la mappa andra' poi sovrapposta ad una cartografia topografica, quindi la leggibilita' dell'informazione deve essere garantita il piu' possibile ovunque. Per questo in geologia la rappresentazione grafica e' cosi' importante. Inoltre, la stessa scelta dei colori ha un significato preciso che non e' "solo estetico".

> 
> magari sbaglio io ... ma a me (a spanne) paiono tutte quante 
> più o meno equivalenti, ed offrono gli stessi identici livelli
> informativi ...
Sbagli tu, poiche' non conosci il contenuto informativo di cui si parla. :)

> ecco perchè sostengo (convintamente) che i 
> dettagli fini della vestizione grafica sono materia scivolosa,
> abbondantemente opinabile e ben poco oggettiva.
Vero, e' difficile applicare un criterio neutro e funzionalistico alla rappresentazione grafica, o meglio al PARADIGMA grafico che sta dietro una rappresentazione cartografica. Ma questo si applica anche a tante cose, per esempio alla validita' di un modello o di un algoritmo. 

> E quindi attribuirgli un'importanza "assolutamente critica" 
> mi pare decisamente esagerato (e potenzialmente fuorviante).
Dissento. Visto che e' argomento "scivoloso" e "opinabile" diventa automaticamente "esageratamente importante"? E perche' mai? Allora e' anche poco importante disquisire dell'efficacia di un variogramma applicato ad un modello di kriging, oppure di come si comporta la triangolazione di Delanuy rispetto ad un'altro tipo di triangolazione... 

> 
> preoccupatevi piuttosto di produrre dati grezzi fatti bene
> e con tutti i sacri crismi; e tutto il resto seguirà in modo 
> facile e liscio :-)

IMHO, ragionamento semplicistico (scusami in anticipo, non voglio essere offensivo, te lo dico molto tranquillamente e serenamente, ma e' quello che penso).

Ciao
Marco
GEOgrafica


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