[Gfoss] dipendenza da software proprietario

francesco marucci francesco.marucci a gmail.com
Sab 9 Apr 2011 12:53:40 CEST


non sto esagerando.

punti e righe, una volta rilevati, digitalizzati, strutturati (nessuno qui
sta dicendo che non sia fondamentale disegnare una buona struttura dati),
collaudati, quelli sono, soprattutto se si parla di geologia...

la rappresentazione grafica di quei dati è invece una cosa viva, sempre in
evoluzione.
il CARG ne e' un esempio: le geometrie ormai son ferme da anni, ma di carte
nuove se ne producono da altrettanti anni.

in ogni modo io chiuderei qui questa polemica, perche' sta diventando
sterile:

in tanti questa mattina abbiamo cercato di spezzare una lancia in favore del
peso che gli aspetti cartografici hanno in un processo GIS nella ML della
comunità GFOSS (dove la G c'e'), senza pero' ottenere il minimo effetto sul
suo Presidente, che ha fatto delle affermazioni sull'argomento veramente
discutibili e che secondo me dovrebbero essere rettificate, perchè se così
pensa la comunità GFOSS, come possiamo aspirare a costruire un software GIS
open "completo" ?

cordialmente,
francesco


Il giorno 09 aprile 2011 12:19, <a.furieri a lqt.it> ha scritto:

> On Sat, 9 Apr 2011 09:44:38 +0200, francesco marucci wrote
> > per la prima volta mi sento di dover dissentire dal nostro Presidente !
> :-))
> > ...
> > e in una mappa minimamente complessa non è affatto un lavoro da poco,
> > questa parte può arrivare a costituire più del 50% del lavoro totale.
> > ...
> > prendo ad esempio la cartografia geologica, vi sembra che ci vogliano
> > 5 minuti per far questo:
> >
>
> Francesco, io ho sicuramente minimizzato, ma anche tu non
> esagerare nel verso opposto :-)
> certo, lo so bene che non bastano certo 5 minuti: ma non mi
> venire a raccontare che definire la vestizione grafica
> assorbe più del 50% del lavoro totale.
>
> voglio ben sperare che tra rilievi sul campo, digitalizzazione,
> verifica e validazione finale dei dati/geometrie ci abbiate
> speso qualcosina più del 49%  del tempo totale a disposizione
> per l'intero progetto :-)
>
>
> On Sat, 9 Apr 2011 10:40:02 +0200, GEOgrafica wrote
> > Ad un convegno, qualche anno fa, mi trovai di fronte un ingegnere
> > ...
> > "beh alla fine si possono applicare tutti i bei colorini che
> > piacciono tanto agli architetti e che non servono a un fico secco,
> > perche' e' solo estetica. Ma visto che tutto cio' non ha importanza,
> > a noi questo non interessa per niente".
> >
>
> ok: sappiamo tutti benissimo di come gli ingegneri (a volte)
> non brillino certo per diplomazia e vadano un po' troppo
> per le spicce :-)
> resta il fatto che nella sostanza non aveva poi così tanto
> torto: quando hai a disposizione una base dati ragionevolmente
> ben strutturata, poi applicare un tipo di rappresentazione
> grafica piuttosto che una totalmente differente è un processo
> relativamente facile ed agevole.
>
> non è certo vero l'inverso: una volta che hai prodotto una
> cartografia "bella" ma tecnicamente mal strutturata, poi
> scoprirai inevitabilmente che è poco o nulla riusabile per
> altri scopi diversi da quelli che avevi in mente all'inizio.
> insomma, tanta fatica per nulla: non è un modo saggio di operare :-)
>
>
> > A me la risposta infastidi' oltremodo, perche' rivelava una gran
> > presunzione. La presunzione che la definizione delle procedure
> > informatiche fosse l'unica cosa importante, mentre la successiva
> > fase di analisi non fosse significativa.
> >
>
> credo che qui tu equivochi: non è presunzione, e non è neppure
> informatico-centrismo esasperato.
> il fatto è che semplicemente il tuo reale patrimonio informativo
> è costituito dai DATI GREZZI (orride sequenze di numerini
> ostici ed assolutamente incomprensibili).
>
> Ma poi (se hai lavorato per bene, scegliendo di usare standard
> aperti, ed evitando qualsiasi trappolone-lock-in) scoprirai che
> a partire da quei dati grezzi di per se incomprensibili, non è
> poi così tanto difficile ottenere qualsiasi tipo di rappresentazione
> visuale a tua libera scelta nel modo più libero e più flessibile
> a seconda delle esigenze.
> che magari sono diverse e mutevoli a seconda dei contesti e/o
> degli interlocutori.
>
> Giusto come divertimento e provocazione:
> http://www.gaia-gis.it/funny1.png
> http://www.gaia-gis.it/funny2.png
> http://www.gaia-gis.it/funny3.png
> http://www.gaia-gis.it/funny4.png
> http://www.gaia-gis.it/funny5.png
>
> semplicemente 30 secondi di giochini con GIMP: qualcuno di
> voi riesce a motivarmi razionalmente perchè una di queste
> può essere definita oggettivamente "migliore" delle altre ?
>
> magari sbaglio io ... ma a me (a spanne) paiono tutte quante
> più o meno equivalenti, ed offrono gli stessi identici livelli
> informativi ... ecco perchè sostengo (convintamente) che i
> dettagli fini della vestizione grafica sono materia scivolosa,
> abbondantemente opinabile e ben poco oggettiva.
> E quindi attribuirgli un'importanza "assolutamente critica"
> mi pare decisamente esagerato (e potenzialmente fuorviante).
>
> preoccupatevi piuttosto di produrre dati grezzi fatti bene
> e con tutti i sacri crismi; e tutto il resto seguirà in modo
> facile e liscio :-)
>
>
> On Sat, 9 Apr 2011 10:26:54 +0200, marco c wrote
> > Sono d'accordo con Francesco sull'importanza della rappresentazione
> > del dato GIS per la sua comprensione.
> >
> > La mia domanda è : non esiste proprio nessun formato libero o almeno
> > di interscambio accettato da più software GIS per la definizione di
> > campiture, tematizzazioni, retini e quant'altro ?
> >
>
> esiste, esiste: SLD
> http://en.wikipedia.org/wiki/Styled_Layer_Descriptor
>
> cominciate a rompere le scatole: e pretendete che i vari
> SW applicativi inizino a supportare questo standard seriamente,
> invece di perdersi in una futile proliferazione di file di
> progetto a formato chiuso, non interscambiabili e spesso
> utilizzabili solo con una versione ben precisa di un unico
> prodotto.
>
> è la cosa più sensata che potete fare per conservare
> la vostra libertà (in tutti i sensi ...) :-)
>
> ciao Sandro
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