[Gfoss] dipendenza da software proprietario
Roberto Facoetti
robifac a tiscali.it
Sab 9 Apr 2011 12:35:31 CEST
Ciao a tutti,
da funzionario pubblico trovo comprensibile e, nel contempo, strana la
richiesta di utilizzare un software specifico (libero o proprietario).
Non so citare leggi / decreti che obblighino ad utilizzare o meno certi
software: dubito che esistano. Esiste una norma generica "sull'andare
incontro" al pubblico, ma in questo caso, essendo un professionista che
fa un lavoro per la PA, non si applica. Esiste un'altra norma,
genericamente applicabile, in cui non si deve richiedere, ma sempre al
pubblico, di spedendere inutilmente risorse per "soddisfare" le
richieste dell'ente.
Lascerei stare Brunetta, visto che ha fatto carriera come consulente
pubblico, mungendo il più possibile visto la sua dichiarazione dei
redditi. Finora, le norme prodotte, tra l'altro, hanno solo complicato
gli aspetti burocratici "cartacei": di innovazione tecnologica, almeno
nella PA, non si è visto traccia!
In genere (almeno così succede da noi, in provincia di Lecco) viene
richiesto al professionista di fornire i dati richiesti in maniera
"leggibile" dal software che la pubblica amministrazione ha
(ovviamente). Quindi un formato tipo shapefile va benissimo, anche se
spesso ci si trova invece a dover importare vari formati CAD, in
particolare quando si ha a che fare con i comuni ...
La richiesta invece di un "progetto" completo nel software specifico,
quindi con i *.lyr e *.mxd mi sembra invece piuttosto "strana", in
quanto è vero che così le campiture, i retini, ecc. ecc. sono
immediatamente resi, ma è anche vero che la cosa più importante è il
dato di partenza. Certe campiture possono andare bene in un caso,
malissimo in un altro, specie se a scale diverse. Quindi il fatto che i
comuni abbiano ESRI non mi sembra sufficiente a giustificare la richiesta.
Quello che può essere invece richiesto in un incarico è tutta una serie
di campi obbligatori da utilizzare per i layout, in modo da avere una
struttura dello shapefile uniforme e immediatamente "rendibile". E'
chiaro che i campi devono essere pensati prima, in base alle varie mappe
che dovranno essere prodotte.
Un funzionario tecnico non dovrebbe aver scrivere un disciplinare
d'incarico del genere ...
Trovo invece un'opportunità, per quanto riguarda il software libero, il
fatto che i vari comuni si devono interfacciare con altre
amministrazioni. Certi comuni (e non solo i comuni), in particolare se
piccoli e se verrà applicato il federalismo di cui si parla, possono già
aver seri problemi (o li avranno sicuramente con questa assurda riforma)
a recuperare le risorse finanziarie. Già ora, in provincia, c'è stata la
richiesta di ridurre il più possibile le licenze ESRI, per ridurre i
costi (tra l'altro, parecchi funzionari della mia provincia usano già
software libero, da QGis e svSIG, da GRASS a PostGIS).
Se il professionista incaricato fornisce tutta una serie di stili da
applicare (secondo gli standard forniti nel disciplinare), nei vari
formati liberi - da QGis e svSIG, questo rende appetibile anche alla PA
mettere in piedi una struttura GIS libera su più enti. Spesso è solo una
questione di "ignoranza": non si sa che le stesse cose che fai con un sw
costoso le puoi fare con un sw libero ...
ciao
roberto
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