[Gfoss] dipendenza da software proprietario

Paolo Cavallini cavallini a faunalia.it
Sab 9 Apr 2011 11:28:03 CEST


Il giorno sab, 09/04/2011 alle 11.15 +0200, G. Allegri ha scritto: 
> Sandro, il discorso sul lock-in è chiarissimo, e lo condivido, anche
> se talvolta c'è un fenomeno simile anche nei confronti di software
> libero, ma non perdiamoci in questo.

Scusa, ma questo e' FUD[0]: hai evidenze di questo?

[0] http://it.wikipedia.org/wiki/Fear,_uncertainty_and_doubt

> Tuttavia, se un sw proprietario è l'unico che in questo momento mi può
> offrire certe funzionalità, di cui ho bisogno ora e non tra un anno,
> come lo spieghi che 'in teoria' si possono sviluppare quelle cose
> anche con sw libero se paga lo sviluppo? 

Non e' teoria. Abbiamo molti esempi. Tu hai esempi contrari?

> Anche se Paolo mi taccia di fare pubblicità, vi invito seriamente a
> dare un occhio a cosa offre ArcGIS, dal mobile al server. Anche solo
> un giro nella documentazione, e forse capirete perché non è poi così
> scontato e ovvio che certe realtà non se la sentono di lasciarlo.

Te l'ho gia' chiesto: dicci tu quali sono queste cose; e soprattutto
dacci esempi di quando vengano davvero applicate.
Io ho visto ad es. una gara ISTAT, che chiedeva specifiche vaghe ma
mirabolanti, e che a quel che so (smentitemi per cortesia) e' servita
solo a produrre shapefiles un po' meno sporchi di quelli precedenti.

> datemi buone ragioni per dirgli: "Ferma i lavori, lascia tutto e fatti
> sviluppare da qualcuno tutto ciò che serve per ricreare il tuo
> ambiente". E' vero, il software è libero, ma anche questo genera una
> sorta di lock-in. Non vi pare?

No: e' investimento, appunto per uscire dal lock-in.
Non estremizzare senza senso: nessuno propone di fermare i lavori, ma di
migrare, con serieta' e competenza, da una soluzione chiusa ad una
aperta. Lo stanno facendo in molti, anche con infrastrutture molto
complicate e con dati di rilevanza nazionale, e non mi pare sia morto
nessuno.

Confrontiamoci sui fatti, per piacere.

Saluti.
-- 
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